Uno strumento indispensabile per fronteggiare un evento calamitoso sul territorio comunale.
Stiamo parlando del "Piano comunale di emergenza" che sintetizza, in un unico testo, le più importanti decisioni degli ultimi anni in tema di Protezione Civile, discusso lunedì 20 luglio a Palazzo Tursi nel corso della commissione territorio.
Al centro l'adozione dei provvedimenti d'urgenza per la salvaguardia della pubblica incolumità, per informare tempestivamente la popolazione dei rischi e dirigere gli interventi di soccorso, secondo un modello di intervento sul territorio che tenga conto delle risorse e dei mezzi a disposizione.
Molta attenzione è stata posta alla catena di comando e alla rapidità delle decisioni. Il COC, centro operativo comunale, passa da 9 a 6 componenti: Direzione generale, Area tecnica, Area servizi, il Comandante della Polizia municipale, la Dirigente di Protezione civile e Area Municipi.
Nel corso della fase operativa, vengono messe in atto azioni di avviso rivolte a tutti i cittadini e ai presidi sul territorio, fra cui: pannelli a messaggio variabile, SMS, sito internet, social network, comunicati stampa, chiamate vocali.
Seppure in attesa di una approvazione definitiva da parte della Regione Liguria, il Piano prevede il nuovo schema operativo per il rischio idrogeologico.
Dai livelli di allerta numerici (allerta 1 e allerta 2) in vigore dal 2007, si passa a quelli contraddistinti da un "semaforo" di tre colori: giallo (attenzione), arancione (preallarme) e rosso (allarme).
"Gli ormai evidenti cambiamenti climatici - ha detto il sindaco Marco Doria - non sono le uniche cause dei dissesti ambientali. Genova ha subito, nei decenni lontani, un fenomeno di urbanizzazione selvaggia, in spregio alla sicurezza idrogeologica e oggi assiste all'abbandono dei terreni collinari.
Abbiamo nascosto i rivi sottoterra rendendoli estremamente pericolosi e stentiamo a creare le condizioni per fare rinascere l'entroterra. Non dimentichiamo - ha concluso il sindaco - che oltre la gestione dell'emergenza sono in corso una serie di interventi significativi per la messa in sicurezza dei bacini dei fiumi che insistono sul territorio comunale, una mole di lavori senza precedenti, alcuni con risorse locali altri finanziati con fondi nazionali".
"Da alcuni anni - ha detto l'assessore alla Protezione civile Gianni Crivello - stiamo riorganizzando la gestione dell'emergenza, affinché la Protezione Civile sia in grado, a tutti gli effetti, sia in condizione di poter garantire interventi immediati e tempestivi, tesi a mitigare i rischi per la popolazione.
Il tutto garantito da un piano di emergenza e sicurezza chiaro, con la distinzione netta dei ruoli, dal punto di vista organizzativo e non solo. Il cuore della riorganizzazione - conclude Crivello - deve pulsare nei territori, dove si incrociano gli sguardi dei professionisti e dei volontari, per monitorare una città complessa, difficile, attraversata da centinaia di rivi".
Sono intervenuti i consiglieri Bruno (FDS), Grillo (PDL), De Pietro (M5S), Pandolfo (PD), Comparini (LD), Pastorino (SEL), Caratozzolo (PD). La commissione territorio è stata presieduta dal consigliere Salvatore Caratozzolo (PD).
Commissione territorio: struttura del Piano di Emergenza
21/07/2015 - 10:30
Ultimo aggiornamento: 21/07/2015