Sono ormai quindici anni che a Genova è attivo un sistema per accogliere chi fugge dalla guerra. Il suo nome è Sprar, acronimo di sistema per l'accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, ed è gestito dal ministero dell'interno in collaborazione con: Anci nazionale, Comune di Genova e terzo settore. Nella nostra città, tra adulti e minori, lo Sprar mette a disposizione 187 posti.
Con i centri di prima accoglienza del Sud ormai saturi, a causa dei ripetuti sbarchi dei mesi scorsi, al ministero dell’interno si è deciso di assegnare una quota parte di profughi in tutte le regioni: in Liguria 3.970. Genova e provincia ne ospitano circa 1.300. Quasi tutti in attesa dello status di rifugiato.
"Dal momento che i numeri dell'accoglienza superano di molto i 187 posti che il Comune di Genova mette a disposizione dei profughi - ha detto l'assessore alle politiche sociali Emanuela Fracassi - si è costituito un sistema parallelo, ratificato da una conferenza stato-regioni, e gestito dalle prefetture, che prevede una distribuzione dei profughi provenienti da sbarchi attraverso quote su tutto il territorio nazionale".
Per ogni persona accolta dalle organizzazioni no-profit, lo Stato versa dai 32 ai 35 euro al giorno. Ai migranti viene garantito vitto, alloggio e la fornitura di beni materiali di sussistenza. L'accoglienza comprende anche l’apprendimento della lingua italiana, l’assistenza sanitaria e la consulenza legale per l’assolvimento delle pratiche per il riconoscimento delle garanzie internazionali. In più, un piccolo contributo in denaro di 2,50 euro per spese personali.
"In questo sistema di prima accoglienza gestito dalla prefettura - ha precisato l'assessore - i comuni non hanno un ruolo particolare. Ma la collaborazione è massima, sia nei rapporti con il terzo settore, sia attraverso i nostri uffici, particolarmente l’ufficio cittadini senza territorio. Per le pratiche di registrazione dei migranti abbiamo reso disponibili alcuni spazi, in particolare la palazzina di via brigate partigiane 12. Per la prima accoglienza - ha concluso Fracassi - un padiglione del San Raffaele di Coronata, ristrutturato a spese della Curia, che oggi ospita circa 50 persone".
Commissione welfare: aggiornamento sull'accoglienza dei profughi
05/10/2015 - 13:42
Ultimo aggiornamento: 05/10/2015