Con un accordo firmato il 12 ottobre scorso l’Amministrazione ha condiviso con le organizzazioni sindacali degli edili la definizione di un protocollo in materia di appalti “per una gestione trasparente, di salvaguardia della legalità e qualità degli affidamenti affiancato da un monitoraggio costante del sistema di esecuzione”.
Già oggi il Comune di Genova, per le proprie gare d’appalto, applica il criterio dell’offerta economicamente e qualitativamente più vantaggiosa anziché quello del massimo ribasso, che è spesso causa di scarsa qualità nell’esecuzione dei lavori. Questo criterio è stato adottato anche per le società partecipate al cento per cento ed è stato raccomandato alle altre, a cominciare da Iren.
Su questa strada l’Amministrazione intende proseguire. Si tratta di esigenze, non solo di principio, ma con effetti molto concreti.
Iren, sulla base di valutazioni tecniche, ha deciso di non rinnovare il contratto di appalto ad una delle imprese che operano nel campo delle manutenzioni. Il Comune, condividendo le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali per l’occupazione dei diciannove lavoratori dipendenti della ditta esclusa dall’appalto, si è adoperato per agevolare il confronto tra i sindacati e Iren, rispettando l’impegno assunto nell’accordo del 12 ottobre scorso. L’Amministrazione ha promosso ed è stata presente ai due incontri tra sindacati e azienda che si sono svolti in sede Iren.
L’Amministrazione comunale è sensibile e impegnata, come in ogni altra occasione, alla tutela dell’occupazione e al reimpiego della manodopera. Iren ha accolto questa esigenza per quanto riguarda i prossimi appalti e ha comunicato oggi il proprio impegno a “individuare modalità di affidamento che considerino anche l’impiego del personale occupato presso precedenti imprese appaltatrici”.
L’Amministrazione comunale non può tuttavia venir meno al rispetto dei ruoli. Il Comune non può interferire sulle gare di appalto di un’azienda di cui detiene il 16% ed è quotata in borsa. Anzi, è interesse di tutti che non si perpetuino vecchi meccanismi nei quali le istituzioni politiche dettano assunzioni o appalti alle aziende pubbliche.
Ogni sforzo o intesa sindacale per assicurare l’occupazione dei lavoratori va compiuta nell’assoluta trasparenza delle procedure.