Il mondo del credito e dell'economia genovese si è dato appuntamento ieri pomeriggio in via Dante per la cerimonia del centenario di Palazzo De Gaetani, sede genovese della Banca d'Italia.
A dare il benvenuto ai presenti il direttore , Mario Venturi. A lui il compito di illustrare la ricca storia dell’edificio con la facciata interamente ricoperta di marmo di Carrara, inaugurato nel 1916, senza sfarzi e cerimonie a causa del primo conflitto mondiale che, al suo secondo anno, aveva già mietuto migliaia di vittime tra i giovani genovesi.
Fu edificato su progetto dell'ingegnere genovese Luigi De Gaetani, nell’ambito del generale riassetto della zona circostante Piazza De Ferrari. Sorse sulla collina di Sant’Andrea alle spalle delle mura del Barbarossa.
La sala del pubblico è abbellita da decori a stucco, colonne in marmo e da 13 grandi tele che illustrano i momenti più evocativi della storia di Genova.
Nei locali del secondo piano, ricchi di bronzi e vetrate colorate, sono custoditi una serie di acqueforti, della seconda metà del Seicento, raffiguranti episodi della vita di Enea e un pregevole arazzo di manifattura francese Gobelins risalente allo stesso periodo, “Il giudizio di Paride”.
Un ambiente di particolare interesse, che ha mantenuto intatte le caratteristiche originarie, ospita 4.453 cassette di sicurezza, il cui servizio fu interrotto nel 1972.
E’ poi intervenuto iI sindaco di Genova in qualità di docente di storia economica all'Università di Genova sul tema dell'economia genovese dell'ultimo secolo.
In conclusione del suo intervento, il primo cittadino, ha ripreso un'espressione apparsa sui giornali sulla crisi che definisce Genova, Italia ed Europa “grandi malate".
Senza intento polemico, Marco Doria, ha detto che da questa crisi, ormai settennale, si possa uscire, anche se non era vero che ne stavamo già uscendo quattro anni fa, come aveva annunciato il presidente del Consiglio di allora Mario Monti.
E, ancora oggi, non si intravede la luce in fondo al tunnel, nonostante l’attuale governo lanci ripetuti messaggi di ottimismo, che hanno il solo scopo di indirizzare al meglio la nostra psicologia collettiva. La soluzione non sta negli annunci ma nel tornare a investire e a essere protagonisti dei processi di trasformazione dell'economia mondiale.
All'intervento del sindaco è seguito quello del Cardinale Angelo Bagnasco, giunto con qualche minuto di ritardo. L'alto prelato ha rinnovato il monito al mondo economico e bancario genovese affinché muti il modo di leggere le vicende finanziarie, non solo dal punto di vista strettamente legato all'andamento dei titoli di Borsa, ma anche attraverso una riflessione legata alle sue connessioni con il lavoro.
Enrico beretta, dirigente della sede di Genova e Luigi Donato, capo del dipartimento immobili e appalti, hanno illustrato il prestigioso volume su Palazzo De Gaetani, che nella copertina riporta l’allegoria di “Genova Gloriosa” e che comprende sia la storia della sua edificazione, sia il racconto del rapporto secolare tra sistema bancario italiano, arte e cultura.
Al termine dell'incontro Alessandro Fabbrini, titolare dell'ufficio analisi e ricerca della Banca d'Italia, ha presentato la pubblicazione sull'andamento dell'economia ligure il cui resoconto si trova in prima pagina.
Le considerazioni conclusive sono spettate a Valeria Sannucci vice direttore generale della Banca d'italia.
Centenario del Palazzo De Gaetani sede di Genova della Banca d’Italia
09/06/2016 - 08:31
Ultimo aggiornamento: 09/06/2016