Ha scelto Genova, dove ha trascorso giovinezza e studi, per festeggiare il suo novantesimo compleanno Aldo Tortorella, politico, intellettuale e figura storica del Pci.
Ieri sera, in un gremito salone di Rappresentanza è andata in scena la storia della sua vita ma, soprattutto del Pci: luci e ombre di un partito che ha segnato la rinascita dell'Italia del dopoguerra.
La narrazione, con il contributo di una video-intervista, ha preso la forma di una serie di domande di due
giornalisti, Silvia Neonato e Alberto Leiss, all'ex leader del Partito Comunista, un uomo che ha "visto da vicino" i grandi protagonisti della metà del secolo scorso ai giorni nostri e che non ha mai nascosto dubbi e incertezze sugli errori commessi in quegli anni dal comunismo internazionale.
Le sue testimonianze sono una miniera di informazioni: giovane responsabile del Fronte della Gioventù (nome usurpato in seguito dalla destra) in opposizione al fascismo, arrestato ed evaso dalle prigioni del regime, partigiano. Poi direttore dell'Unità (intervistò Tito, tra gli altri), membro della segreteria del Pci quando segretari erano Berlinguer e Natta, che non smise mai di andare a trovare a Imperia.
E c'è poi la vita genovese, ovvero gli studi medi e delle prime superiori. Nella video intervista ci si sofferma sugli anni giovanili, della guerra e di quelli successivi alla Liberazione.
Dopo i saluti del presidente della Fondazione Diesse Mario Margini, presente in qualità di moderatore Simone Farello capogruppo Pd in consiglio comunale, è intervenuto il sindaco di Genova Marco Doria.
"Questa sera - ha detto Doria - stiamo rendendo omaggio a chi ha contribuito alla liberazione della nostra città. Una vita caratterizza dalla ricerca della libertà che sin dagli studi liceali gli fa scegliere il campo antifascista. Arrestato a Milano, a soli 18 anni, fugge dal carcere e raggiunge Genova, dove nei giorni della Liberazione diventa direttore dell'edizione genovese dell'Unità. Nel dopoguerra, nelle file del Partito Comunista, diventa un protagonista della modernizzazione del Paese. Con il compito di dare voce alle classi popolari, facendole partecipare, diffondendo cultura. Ma c'è il bagaglio ideologico del comunismo con le sue pesanti contraddizioni. E una di queste riguarda il tema della libertà, che per Aldo ha sempre rappresentato la sua stella polare politica".
Aldo Tortorella: la politica come vita
13/07/2016 - 09:43
Ultimo aggiornamento: 14/07/2016