Sindrome da "bambino scosso": informare per proteggere

14/11/2016 - 17:58

Nell'ambito del salone ABCD si è svolto nel pomeriggio di oggi 14 novembre, a Palazzo Tursi, con la partecipazione dell'assessore alla scuola Pino Boero, che ha portato il saluto del sindaco Marco Doria, il convegno: " S.B.S. Shaken Baby Syndrome o sindorme del bambino scosso".

Lo scopo è quello di fare sapere a famiglie e insegnanti quanto può essere pericoloso, a fronte di un pianto inconsolabile, scuotere violentemente un bambino al di sotto dell'anno di vita.  Il progetto è stato curato da Soroptimist International Club di Genova due e Club di Genova, con il patrocinio di Comune di Genova, Regione Liguria, Asl 3 genovese e Istituto Giannina Gaslini.

Il convegno, indirizzato agli operatori del settore scolastico e del settore della prevenzione in generale, si inserisce in un quadro di studi più generale, che ha preso il via quasi tre anni fa con un primo incontro per medici pediatri all'Istituto Giannina Gaslini.

"Questa è una sindrome - precisa Marina Firpo presidente del Club Soroptimist International Due - che è stata identificata recentemente e che purtroppo colpisce le famiglie a livello involontario, nel senso che, molto spesso, i genitori arrecano del male ai propri figli in modo del tutto inconsapevole. Scuotere un bambino dopo pianti prolungati può essere molto pericoloso. Da uno scrollone violento derivano spesso danni permanenti, a volte mortali".

I primi mesi di vita del bambino possono essere particolarmente difficili per i neo-genitori. Spesso, per fare cessare un pianto prolungato, dopo avere esperito tutto le manovre consolatorie conosciute, il neonato viene scosso energicamente. A volte questo gesto raggiunge il risultato voluto, infatti il neonato smette di piangere, ma nello stesso tempo può creare danni molto gravi alla sua salute, a causa dei muscoli cervicali ancora deboli e non in grado di sostenere la testa.

"Per fare conoscere i rischi che corre il neonato la cosa più importante è l'informazione, agli specialisti ma anche, e soprattutto alle famiglie - continua Marina Firpo. Il nostro scopo è quello di divulgare l'esistenza di questa sindrome nel modo più capillare possibile".

I danni possono essere molto gravi. Le ricerche evidenziano come la Shaken Baby Syndrome provochi nel 50% dei casi, gravi danni come emorragie cerebrali, epilessia, cecità, sordità e altre disabilità fisiche e psichiche.

"Inizialmente - come dice Rossella Rossi, past president del Club Soroptimist International Genova Due - questa sindrome veniva confusa con un tipo di patologia rara, che causa micro-emorragie alla retina e al cervello. Grazie all'input della genetista genovese Franca Dania Briccarelli, recentemente scomparsa, ha preso il via questa campagna di sensibilizzazione per riconoscere questa patologia, spesso sottovalutata dagli stessi pediatri". 

I genitori, o chi si prende cura dei bambini, devono sapere che non bisogna mai scuotere i neonati, nemmeno per gioco. Anche l'abitudine apparentemente innocua di sollevare in aria un bambino può rappresentare un rischio. Ed è per questo che bisogna fornire una corretta informazione a tutti i livelli.

Dopo la proiezione di un filmato dal titolo: "Shaken Baby Syndrome (SBS) o sindrome del bambino scosso", è iniziata nella prima parte del convegno, moderata da Edvige Veneselli e Alessandra Vaccari, con gli interventi di Emanuela Picciotti, Marta Romanengo su “SBS: Epidemiologia al pronto Soccorso dell'istituto Gaslini”; Francesca Camia su “SBS: il suo contesto e gli esiti neurologici”; Laura Fornoni e Michele Calzolari su: “La percezione del fenomeno”; nella seconda parte del convegno, moderata da Fernanda Gollo e Viviana Napoli, sono intervenuti Laura Migliorini:  “I nuovi scenari genitoriali e la realtà genovese”; Luca Panarello: “Le intercettazioni dei fattori di Rischio nella fragilità genitoriali”. Ha concluso l’incontro il confronto condotto da F. Gollo, L.Migliorini, V.Napoli, M.A. Serra, A. Vaccari, R. Gnotta, L. Panarello, E. Piccotti, E Veneselli sul tema: “La rete di Sostegno: proposte e domande agli Esperti”.

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Ultimo aggiornamento: 14/11/2016
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