"Mafia-mafie. E' ancora Cosa Nostra", questo il titolo del convegno organizzato dai giovani universitari genovesi dell'associazione "Idee Giovani UniGe" che si è svolto questa mattina nell'Aula Magna dell'Università di Genova nell'ex Albergo dei Poveri. Partecipano, tra gli altri, il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, Antonino Di Matteo. Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo e fondatore del movimento Agende Rosse, ha fatto pervenire un messaggio video.
L'incontro si prefigge di avvicinare i giovani ai grandi temi della politica, del diritto e della società. Una sala piena di giovani che testimonia voglia di attenzione e approfondimento. La mafia, o meglio le mafie, non si sconfiggono solo con le indagini e la repressione delle forze dello Stato, ma anche con la conoscenza e l'impegno civile.
"Uno dei modi per battere la criminalità organizzata - ha detto il Magnifico Rettore Paolo Comanducci che ha aperto i lavori - è diffondere i dati che riguardano questo fenomeno, raccolti e studiati nelle Università, con i metodi tipici delle scienze sociali. E le analisi ci dicono che nelle regioni più a rischio, ma ormai un po' dappertutto, la mafia genera un danno economico, sociale, uccidendo la concorrenza e la possibilità di fare impresa in modo corretto".
Quello di cui si sente un grande bisogno, è un cambiamento culturale e un impegno civile. La mafia si può combattere giorno per giorno, con l'onestà e la correttezza. "Noi possiamo contribuire a battere la mafia - ha concluso Comanducci - con piccoli gesti quotidiani, sconfiggendo, nel dibattito e nell'agire quotidiano, la rassegnazione e la tolleranza. Prevaricazione, piccola illegalità e intolleranza sono comportamenti che portano a violare le regole della convivenza comune. Per battere la mafia dobbiamo innanzi tutto combattere il piccolo mafioso che è dentro di noi".
Cosa possono fare, gli studenti, contro la mafia? "Molto, moltissimo, perchè nella lotta alla criminalità organizzata ha un peso fondamentale il comportamento delle giovani generazioni - afferma il sindaco Marco Doria intervenuto subito dopo il magnifico Rettore -. Il vostro impegno - dice rivolto ai 400 giovani presenti - rappresenta uno degli anticorpi contro la cultura mafiosa. Gli altri sono una conoscenza profonda del fenomeno, una legislazione adeguata, i valori e, infine, le istituzioni. Non ci può essere una lotta efficace alla criminalità organizzata - ha concluso Doria - se non in presenza di istituzioni funzionanti, magari da correggere e migliorare, ma mai da abbattere. Ogni azione demolitoria nei confronti delle istituzioni democratiche fa venire meno uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per contrastare la criminalità organizzata".
Legalità e lotta alla mafia: il messaggio di Salvatore Borsellino (video)
Le idee degli universitari genovesi contro la mafia: giovani, scuola, cultura
15/11/2016 - 14:37
Ultimo aggiornamento: 17/11/2016