Fincantieri: «Una sfida di lotta da accettare»

L’assessore comunale alle Politiche del lavoro, Mario Margini e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli hanno così commentato la situazione dello stabilimento genovese di Fincantieri:
“L’allarme lanciato dalle Rsu dei cantieri di Sestri Ponente, relativo al pericoloso contrarsi dei carichi di lavoro nell’azienda, deve essere valutato con grande attenzione e con fondata preoccupazione. La Fincantieri di Sestri Ponente rischia, nei prossimi mesi, un concreto collasso produttivo: già a marzo lo stabilimento potrebbe essere privo di commesse. C’è un rischio fondato che le preoccupazioni per la crisi strutturale del Paese offuschino l’esigenza e la necessità di misure immediate per sostenere, con l’acquisizione di nuove commesse pubbliche o private, l’attività di importanti settori produttivi, in particolare della cantieristica e del settore ferroviario. Non è accettabile, come ha scritto la stampa nazionale, che qualcuno pensi - attraverso operazioni di smembramento e di vendita - di fare passare sull’onda della crisi generale del Paese, un processo di smembramento della cantieristica. Occorre perciò rispondere in modo positivo all’allarme lanciato dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali – continuano Margini e Guccinelli - e avviare un importante impegno di tutta la città per il rilancio di un’iniziativa di lotta che faccia del salvataggio del cantiere di Sestri, il simbolo del rilancio industriale della città. Nelle scorse settimane abbiamo ottenuto un importante risultato, con il finanziamento del ribaltamento a mare del cantiere ovvero con la costruzione di un nuovo grande riempimento al servizio della cantieristica. Occorre rendere spendibile quel risultato e fare approvare il progetto nei piano di intervento. Per questo – concludono gli assessori -  abbiamo chiesto la convocazione del comitato di coordinamento per l’accordo di programma. La rinnovata unità sindacale, che si sta realizzando nel cantiere di Sestri, è un segno positivo da cui partire per estendere il confronto e il dibattito nella città, nella regione e nel Paese.”

- FONTE UFFICIO STAMPA COMUNE DI GENOVA -