Giornata studio sul cardinale Pietro Boetto "Giusto tra le Nazioni"

03/05/2018 - 15:14

Una giornata di incontro sulla figura del cardinale Pietro Boetto, dichiarato nel 2017 "Giusto tra le Nazioni" dalla Commissione per la Designazione dei Giusti dello Yad Vashem, si è tenuta giovedì 3 maggio all'Albergo dei Poveri.

Per ricordare la sua opera a favore dei perseguitati dalle leggi razziali e la mediazione con il generale tedesco Meinhold, che portò alla firma dell'atto di resa nelle mani dei partigiani e alla salvezza di Genova, sono intervenuti il sindaco Marco Bucci, l'assessore Pietro Piciocchi, il cardinale Angelo Bagnasco, il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, lo storico Carlo A.Martigli e il commissario straordinario dell'Istituto Brignole Marco Sinesi. A moderare il convegno, lo storico e giornalista di Repubblica, Matteo Lo Presti.

Davanti a una sala piena di giovani, l'assessore Piciocchi ha spiegato che:«Come politico sento forte la responsabilità di mantenere viva la memoria delle grandi personalità genovesi, di uomini come Pietro Boetto che ebbero il coraggio di scegliere, di sapersi mettere in gioco: valori fondamentali e attuali sia per noi uomini politici sia per voi giovani. Genova deve ripartire, e l'energia per fare questo ci viene anche dal ricordare quanto fatto da persone come Pietro Boetto. Nessuno deve tirarsi indietro, ognuno deve fare la sua parte».

Il cardinale Bagnasco ha ricordato come anche i collaboratori di Pietro Boetto siano stati riconosciuti "Giusto fra le Nazioni: monsignor Francesco Repetto, monsignor Carlo Ivo Salvi e monsignor Emanuele Levrero: «l'opera del Cardinale fu sapiente e determinata, prudente e coraggiosa. Dopo le Leggi del 1938, che assicuravano alla discriminazione razziale copertura giuridica, mise in moto uno stuolo di sacerdoti che ne condivisero l’intraprendenza anche a costo del carcere».

Boetto fece il suo ingresso a Genova in forma solenne l’8 maggio 1938, periodo in cui cominciarono ad arrivare in città numerosi ebrei con la speranza di poter fuggire nelle Americhe o in Palestina e a più di una persona il cardinale pagò il viaggio.

Il 25 aprile del 1945 a Villa Migone, insieme con il vescovo ausiliario, e futuro cardinale, Giuseppe Siri, trattò con il generale tedesco Gunther Meinhold e le truppe partigiane genovesi la resa delle truppe tedesche che assediavano Genova, evitando così la distruzione della città e lo sterminio della popolazione. 

Morì il 31 gennaio 1946 dopo una grave crisi cardiaca. È sepolto nella Cattedrale di San Lorenzo di Genova.

Per l’opera incessante svolta in favore della città e per il ruolo attivo avuto nella resa delle truppe tedesche, il Comune di Genova attribuì al cardinal Boetto il titolo di “Defensor civitatis”, il mondo della politica lo ricorda come “cardinale della Liberazione”, mentre il mondo del lavoro lo definì “cardinale degli operai”.





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Ultimo aggiornamento: 03/05/2018
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