Il Comune di Genova affronta a tutto campo il problema del consumo di alcol, per spiegare, approfondire, chiarire i problemi derivanti da questa dipendenza, in particolare ai giovani, ma anche a tutte le altre fasce della popolazione. Il fenomeno è in espansione, purtroppo anche in anni recenti. L’alcol è infatti uno dei fattori principali di rischio per la salute della popolazione e la sua diffusione è in crescita, soprattutto fra i ragazzi, considerato che gli incidenti stradali, frequentemente dovuti al consumo di alcol, costituiscono la prima causa di morte per i giovani fra i 15 e i 29 anni.
Con una delibera approvata dalla Giunta, il Comune di Genova ha recepito la Carta Europea sull’alcol, promossa dall’OMS nel 1995 e ratificata dal Governo italiano che ne ha ripreso i 5 principi fondamentali (tutela della popolazione, informazione e formazione, diritto ad ambienti protetti dalle conseguenze negative dell’alcol, trattamenti accessibili a tutte le persone con problemi alcol correlati, salvaguardia dalle pressioni al bere) inserendoli nella legge quadro del 2001. Ancora recentemente l’ONU ha dichiarato l’alcol uno fra i maggiori determinanti negativi per la salute, insieme a fumo, eccesso di alimentazione e mancanza di esercizio fisico.
Parallelamente, il Comune ha realizzato, in collaborazione con la sezione ligure della SIA (Società Ligure di Alcologia) un opuscolo sui danni dell’alcol, “Alcol: conoscere-capire-scegliere”, che verrà distribuito nelle scuole medie e superiori di Genova e provincia, nonché a tutti i dipendenti comunali. Con questa pubblicazione, curata da Anna Maria Micantoni del Comune di Genova e Ornella Ancarani, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San martino/IST, si vuole aiutare i giovani a capire, conoscere e valutare correttamente il rischio derivante dall’abuso di tale sostanza, in particolare per quanto riguarda la guida. L’iniziativa punta molto sul coinvolgimento di insegnanti, educatori, dirigenti scolastici, affinchè possano, in modo capillare e non occasionale, discuterne con gli studenti, affrontando il tema nella quotidianità della vita scolastica.
«Il provvedimento di oggi, relativo al recepimento della Carta Europea sull’alcol, e la campagna di sensibilizzazione rivolta alle scuole – ha detto l’assessore alla città sicura Francesco Scidone - segnano un punto di non ritorno per il Comune rispetto alle politiche contro l’alcol. Non ci saranno più polemiche in questa materia, ad esempio il Comune non darà più il patrocinio all’Oktoberfest. Così come, in tutt’altro campo, non sarà più concesso il patrocinio a manifestazioni che non prevedano facilitazioni per i disabili».
«Quando si ha il coraggio di mettere al primo posto la tutela dei giovani e delle famiglie, e si va al di là degli interessi particolari, si raggiungono risultati importanti – ha detto Giorgio Schiappacasse, coordinatore della rete alcologica territoriale della ASL 3 – complimenti quindi al gioco di squadra che mette insieme sul tema della prevenzione dell’alcolismo Comune, Istituzioni della salute territoriale ed ospedaliera, associazionismo».
«Non siamo talebani, non pensiamo di vietare l’alcol – ha concluso Gianni Testino, responsabile U.O. Alcologia e Patologie correlate dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino/IST – è giusto però che i ragazzi riflettano e sappiano che l’alcol fa male, è sostanza tossica e cancerogena. Poi valuteranno loro come comportarsi».
Con una delibera approvata dalla Giunta, il Comune di Genova ha recepito la Carta Europea sull’alcol, promossa dall’OMS nel 1995 e ratificata dal Governo italiano che ne ha ripreso i 5 principi fondamentali (tutela della popolazione, informazione e formazione, diritto ad ambienti protetti dalle conseguenze negative dell’alcol, trattamenti accessibili a tutte le persone con problemi alcol correlati, salvaguardia dalle pressioni al bere) inserendoli nella legge quadro del 2001. Ancora recentemente l’ONU ha dichiarato l’alcol uno fra i maggiori determinanti negativi per la salute, insieme a fumo, eccesso di alimentazione e mancanza di esercizio fisico.
Parallelamente, il Comune ha realizzato, in collaborazione con la sezione ligure della SIA (Società Ligure di Alcologia) un opuscolo sui danni dell’alcol, “Alcol: conoscere-capire-scegliere”, che verrà distribuito nelle scuole medie e superiori di Genova e provincia, nonché a tutti i dipendenti comunali. Con questa pubblicazione, curata da Anna Maria Micantoni del Comune di Genova e Ornella Ancarani, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San martino/IST, si vuole aiutare i giovani a capire, conoscere e valutare correttamente il rischio derivante dall’abuso di tale sostanza, in particolare per quanto riguarda la guida. L’iniziativa punta molto sul coinvolgimento di insegnanti, educatori, dirigenti scolastici, affinchè possano, in modo capillare e non occasionale, discuterne con gli studenti, affrontando il tema nella quotidianità della vita scolastica.
«Il provvedimento di oggi, relativo al recepimento della Carta Europea sull’alcol, e la campagna di sensibilizzazione rivolta alle scuole – ha detto l’assessore alla città sicura Francesco Scidone - segnano un punto di non ritorno per il Comune rispetto alle politiche contro l’alcol. Non ci saranno più polemiche in questa materia, ad esempio il Comune non darà più il patrocinio all’Oktoberfest. Così come, in tutt’altro campo, non sarà più concesso il patrocinio a manifestazioni che non prevedano facilitazioni per i disabili».
«Quando si ha il coraggio di mettere al primo posto la tutela dei giovani e delle famiglie, e si va al di là degli interessi particolari, si raggiungono risultati importanti – ha detto Giorgio Schiappacasse, coordinatore della rete alcologica territoriale della ASL 3 – complimenti quindi al gioco di squadra che mette insieme sul tema della prevenzione dell’alcolismo Comune, Istituzioni della salute territoriale ed ospedaliera, associazionismo».
«Non siamo talebani, non pensiamo di vietare l’alcol – ha concluso Gianni Testino, responsabile U.O. Alcologia e Patologie correlate dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino/IST – è giusto però che i ragazzi riflettano e sappiano che l’alcol fa male, è sostanza tossica e cancerogena. Poi valuteranno loro come comportarsi».