Commissione Bilancio: al vaglio il
nuovo assetto delle Partecipate

In Sala Rossa torna il tema delle aziende controllate dal Comune di Genova. Oggi è stato presentato il riassetto funzionale: razionalizzazione e semplificazione. Martedì il Consiglio deciderà sul nuovo regolamento delle società di Tursi

Testo Alternativo
Congelamento dei contratti, blocco delle assunzioni, tetti agli stipendi individuali, mobilità dentro e fuori le aziende. Vincoli che sono stati introdotti dalla spending review non solo alla Pubblica amministrazione ma anche alla galassia di società di servizio locale controllate in tutto o solo in parte dagli Enti locali. Se ne è parlato questa mattina a Palazzo Tursi nel corso della Commissione Bilancio presieduta dal consigliere Alberto Pandolfo.

“Il decreto 95 del 2012 – ha detto l’assessore al bilancio Francesco Miceli – ha introdotto obblighi molto importanti per le società partecipate. In particolare per le aziende che svolgono servizi strumentali (collegate direttamente all’ente locale ndr) è previsto o lo scioglimento entro il 31 dicembre o la vendita della partecipazione con gara di evidenza pubblica”. Chi non si adegua, cioè non uscirà dal controllo pubblico, non potrà più ricevere affidamenti diretti da parte dell’ente locale. Le società soggette a questo obbligo sono Themis Srl e Job Centre Srl, strumentali per il tipo di attività e per modo in cui la svolgono. Si apre poi il capitolo delle società con forti criticità di bilancio. Sono tre: Farmacie Genovesi SpA, Amt SpA e Fiera di Genova SpA.

Nel primo caso è già stato approvato un piano industriale per il riequilibrio strutturale che prevede la riduzione dei costi del personale e  la vendita delle tre farmacie più piccole.  Nel secondo si parla di “ripristino strutturale” con il contenimento dei costi di produzione e servizio, la razionalizzazione delle reti e la rimodulazione del sistema tariffario. Nel terzo caso, la Fiera di Genova, i cui bilanci sono legati più che mai alla congiuntura economica e alla crisi della nautica, il piano industriale prevede la ridefinizione delle linee strategiche del Salone Nautico, la riduzione del costo del personale, la razionalizzazione degli spazi e il rilancio delle sinergie con il Porto Antico, oltre al recente aumento del capitale sociale.  Si passa poi, dopo l’analisi delle situazioni critiche, alle prossime mosse di Palazzo Tursi per disegnare un nuovo modello di gestione delle società partecipate. Lungo due filoni: razionalizzazione e Corporate Governance (regolamento di governo ndr).

Ecco come apparirà la galassia delle società di Palazzo Tursi dopo il riassetto:  

Gas, acqua, energia e ambiente ( Amiu spa, Are Liguria spa, Fsu srl);

Trasporti e mobilità (Amt spa, Genova Car Sharing spa, Genova parcheggi spa, Ami spa) ;

Cultura e formazione ( Bagni marina genovese spa, Porto antico spa, Fiera di Genova spa, Marina Fiera di Genova spa, Sistema turistico locale del genovesato scrl, Themis srl);

Patrimonio (Ri.Ge.Nova srl, Agenzia regionale per il recupero edilizio spa, Spim spa, Tono spa, SVI srl in liquidazione, Gestione Mercato, San Bartolomeo srl);

Servizi civici e politiche sociali (Asef srl, Farmacie genovesi Spa, Banca popolare etica Scpa);

Lavori pubblici (Aster spa, Job centre srl, Retroporto di Alessandria spa, Sviluppo Genova spa, Tunnel di Genova spa, Società per Cornigliano spa, Società gestione mercato scpa, Filse Spa, Stazioni marittime spa). 

Un breve cenno alle società in liquidazione: Ami SpA, Sportingenova SpA e Tunnel SpA. La prima è stata dimessa nel 2008, la seconda nel 2010 mentre per la terza, attualmente non operativa, verrà conservato e salvaguardato il progetto preliminare del tunnel.
genova, 20 marzo 2013
Ultimo aggiornamento: 20/03/2013
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