“Economia e mare…la logica è FARE”: questo il titolo dell’assemblea annuale dell’associazione degli spedizionieri, corrieri e trasportatori genovesi che si è tenuta questa mattina al Palazzo della Borsa nel capoluogo ligure. A fare gli onori di casa la presidente uscente di Spediporto, neo eletta al Parlamento, Roberta Oliaro: “In uno scenario – ha detto – dove tutti i porti italiani stanno soffrendo perdite di movimentazione di merci, Genova chiuderà il 2012 con un segno positivo (+ 11,79 %)”. I traffici, almeno quelli dei container, continuano a correre, e il porto della Lanterna segna di fatto una controtendenza anche in materia di occupazione con 11.000 addetti diretti alle attività portuali (crescita 22,22 % rispetto al 2002) e all’indotto 26.000 (crescita 69,93 % rispetto al 2002).
Parte del successo dello scalo genovese è dipeso dal processo tipico dei momenti di crisi: gli armatori si concentrano sugli scali maggiori dove portano le loro navi più grandi. Alla fine del 2012 i contenitori movimentati nel Porto hanno toccato i 2 milioni di unità. Ma i dati positivi non sempre si riflettono sulle imprese che si occupano di import/export e del trasporto delle merci: “ I bei numeri – continua Oliaro – comprendono anche operazioni che non lasciano ricchezza sul territorio, per non parlare di un importante calo della merce di importazione per la crisi che investe il nostro paese più di altri”.
Per tornare a crescere, la presidente uscente di Spediporto ha diverse ricette. La prima riguarda la semplificazione normativa e amministrativa delle Dogane. La seconda i costi minimi dell’autotrasporto, una peculiarità tutta italiana, che favorisce gli autotrasportatori dell’est europeo. E, in ultimo, il sostegno alle politiche di investimento infrastrutturale, come il Terzo Valico e la Gronda autostradale di Ponente .
Sulle opere pubbliche, il presidente della Regione Claudio Burlando, propone di concentrare l’attenzione a quelle già avviate: “Non abbiamo mai avuto – ha detto – tanti soldi (15 miliardi Ndr) per le infrastrutture come in questo momento, dalla piattaforma di Vado, al ponte di Ronco Canepa e Bettolo, dal raddoppio della ferrovia del Ponente all'Aurelia bis alla Spezia e a Savona, dalla strada a mare di Genova all'attuazione del nodo di San Benigno a Genova. Per il Terzo valico in questo momento più che discuterne bisogna farlo. Si comincia con la galleria di Borzoli che dà una grande mano alla città e al Ponente, per quanto riguarda la Gronda aspettiamo la VIA in primavera”.
L'asse tra Regione Liguria e Comune di Genova sulle infrastrutture è ben saldo. Lo si capisce dalle parole del sindaco Marco Doria: “La città non può prescindere dal suo porto. Il mito secondo cui Genova è una città ferma – ha detto Doria – va sfatato. Ci sono molti cantieri in attività e l’amministrazione ha l’obiettivo di realizzare le opere in tempi certi. C’è chi insiste ad accostare Terzo Valico e Gronda ma la tempistica è distinta: nel primo caso ci sono i cantieri aperti, nel secondo siamo ancora in attesa della valutazione di impatto ambientale”. Non si può, quindi, per il primo cittadino, legare la “salvezza della città” ad un’opera che attende ancora di essere approvata. Sulla sostanziale convergenza con il presidente della Regione, il sindaco continua così: “ Nel positivo rapporto tra regione e comune si innesta un altrettanto ottimo rapporto tra Burlando e me, che considero essenziale. Il compito di un sindaco – ha concluso – è comporre un disegno comune, intelligente e interlocutorio con tutti i settori vitali della città, per lanciare un proposta che possa raccogliere consenso e allontanare le divisioni”.
Sintonia tra Regione e Comune anche sulla realizzazione del tunnel sotto il Porto: “Il tunnel subportuale a Genova – ha detto Burlando - è un'opera importante. Con il sindaco Doria l'abbiamo riesaminata per inserirla nella programmazione infrastrutturale della città. Non è alternativa alla Gronda ma complementare, perché è un'opera urbana".
Parte del successo dello scalo genovese è dipeso dal processo tipico dei momenti di crisi: gli armatori si concentrano sugli scali maggiori dove portano le loro navi più grandi. Alla fine del 2012 i contenitori movimentati nel Porto hanno toccato i 2 milioni di unità. Ma i dati positivi non sempre si riflettono sulle imprese che si occupano di import/export e del trasporto delle merci: “ I bei numeri – continua Oliaro – comprendono anche operazioni che non lasciano ricchezza sul territorio, per non parlare di un importante calo della merce di importazione per la crisi che investe il nostro paese più di altri”.
Per tornare a crescere, la presidente uscente di Spediporto ha diverse ricette. La prima riguarda la semplificazione normativa e amministrativa delle Dogane. La seconda i costi minimi dell’autotrasporto, una peculiarità tutta italiana, che favorisce gli autotrasportatori dell’est europeo. E, in ultimo, il sostegno alle politiche di investimento infrastrutturale, come il Terzo Valico e la Gronda autostradale di Ponente .
Sulle opere pubbliche, il presidente della Regione Claudio Burlando, propone di concentrare l’attenzione a quelle già avviate: “Non abbiamo mai avuto – ha detto – tanti soldi (15 miliardi Ndr) per le infrastrutture come in questo momento, dalla piattaforma di Vado, al ponte di Ronco Canepa e Bettolo, dal raddoppio della ferrovia del Ponente all'Aurelia bis alla Spezia e a Savona, dalla strada a mare di Genova all'attuazione del nodo di San Benigno a Genova. Per il Terzo valico in questo momento più che discuterne bisogna farlo. Si comincia con la galleria di Borzoli che dà una grande mano alla città e al Ponente, per quanto riguarda la Gronda aspettiamo la VIA in primavera”.
L'asse tra Regione Liguria e Comune di Genova sulle infrastrutture è ben saldo. Lo si capisce dalle parole del sindaco Marco Doria: “La città non può prescindere dal suo porto. Il mito secondo cui Genova è una città ferma – ha detto Doria – va sfatato. Ci sono molti cantieri in attività e l’amministrazione ha l’obiettivo di realizzare le opere in tempi certi. C’è chi insiste ad accostare Terzo Valico e Gronda ma la tempistica è distinta: nel primo caso ci sono i cantieri aperti, nel secondo siamo ancora in attesa della valutazione di impatto ambientale”. Non si può, quindi, per il primo cittadino, legare la “salvezza della città” ad un’opera che attende ancora di essere approvata. Sulla sostanziale convergenza con il presidente della Regione, il sindaco continua così: “ Nel positivo rapporto tra regione e comune si innesta un altrettanto ottimo rapporto tra Burlando e me, che considero essenziale. Il compito di un sindaco – ha concluso – è comporre un disegno comune, intelligente e interlocutorio con tutti i settori vitali della città, per lanciare un proposta che possa raccogliere consenso e allontanare le divisioni”.
Sintonia tra Regione e Comune anche sulla realizzazione del tunnel sotto il Porto: “Il tunnel subportuale a Genova – ha detto Burlando - è un'opera importante. Con il sindaco Doria l'abbiamo riesaminata per inserirla nella programmazione infrastrutturale della città. Non è alternativa alla Gronda ma complementare, perché è un'opera urbana".