“Non sottovaluto affatto le condizioni di lavoro dei dipendenti Amt, così come quelle dei lavoratori di altre realtà produttive e di servizio. Secondo notizie giornalistiche, durante una conferenza stampa dei sindacati, mi sarebbe stato rivolto l’invito a recarmi in una rimessa aziendale all’inizio del turno del mattino: intendo farlo al più presto.
Con tutta l’Amministrazione comunale sono da tempo impegnato nella difficile operazione
di salvare l’azienda pubblica e garantire la continuità del servizio. Non ho l’abitudine di
rinviare le decisioni e sono abituato a dire le cose come stanno, anche quando non sono
piacevoli.
Il Comune – con il denaro dei cittadini – copre una considerevole parte del bilancio Amt. A sua volta, come tutti i comuni italiani, vede ridursi drasticamente i trasferimenti statali. Il Trasporto pubblico locale è uno dei settori più penalizzati.
Per salvare l’azienda pubblica Amt è dunque necessario uno sforzo da parte di tutti. Occorre una seria integrazione tra le modalità di trasporto nel bacino metropolitano (il Comune di Genova si adopera per questo obiettivo), ma occorre anche una razionalizzazione e un contenimento dei costi interni.
Una trattativa sindacale comporta logicamente un confronto e anche momenti di rottura. Nutro da sempre grande rispetto per lo sciopero come diritto dei lavoratori. Ciò che ho invece giudicato negativamente è il ricorso ad una iniziativa che ha creato forti e imprevisti disagi ai genovesi, per di più accreditando la falsa immagine di un’azienda pubblica che manderebbe in giro autobus non sicuri mettendo a repentaglio viaggiatori ed autisti.
Nessuno nega che il parco mezzi sia in parte da rinnovare e necessiti perciò di un’opera costante di manutenzione. Ma questo, semmai, non fa che confermare l’alta professionalità degli operai e dei tecnici Amt che vi provvedono e dell’Azienda nel suo complesso che, nonostante le difficoltà, garantisce la sicurezza.”
Marco Doria
Con tutta l’Amministrazione comunale sono da tempo impegnato nella difficile operazione
di salvare l’azienda pubblica e garantire la continuità del servizio. Non ho l’abitudine di
rinviare le decisioni e sono abituato a dire le cose come stanno, anche quando non sono
piacevoli.
Il Comune – con il denaro dei cittadini – copre una considerevole parte del bilancio Amt. A sua volta, come tutti i comuni italiani, vede ridursi drasticamente i trasferimenti statali. Il Trasporto pubblico locale è uno dei settori più penalizzati.
Per salvare l’azienda pubblica Amt è dunque necessario uno sforzo da parte di tutti. Occorre una seria integrazione tra le modalità di trasporto nel bacino metropolitano (il Comune di Genova si adopera per questo obiettivo), ma occorre anche una razionalizzazione e un contenimento dei costi interni.
Una trattativa sindacale comporta logicamente un confronto e anche momenti di rottura. Nutro da sempre grande rispetto per lo sciopero come diritto dei lavoratori. Ciò che ho invece giudicato negativamente è il ricorso ad una iniziativa che ha creato forti e imprevisti disagi ai genovesi, per di più accreditando la falsa immagine di un’azienda pubblica che manderebbe in giro autobus non sicuri mettendo a repentaglio viaggiatori ed autisti.
Nessuno nega che il parco mezzi sia in parte da rinnovare e necessiti perciò di un’opera costante di manutenzione. Ma questo, semmai, non fa che confermare l’alta professionalità degli operai e dei tecnici Amt che vi provvedono e dell’Azienda nel suo complesso che, nonostante le difficoltà, garantisce la sicurezza.”
Marco Doria