La mobilità cittadina non può fare a meno del trasporto pubblico e, quindi, di Amt. Ecco in estrema sintesi ciò che scaturisce dalle linee di indirizzo dell’Azienda di trasporto pubblico locale presentate in mattinata in Sala Rossa dal sindaco Marco Doria alle commissioni congiunte Bilancio e Trasporti. «Se non si interviene nell’immediato – ha detto il sindaco - c’è il rischio più che scontato che l’Amt venga messa in liquidazione».
Doria si riferisce al fatto che mese dopo mese, per ripianare le spese correnti, l’azienda è costretta a fare ricorso al capitale sociale, che si esaurirà entro la fine dell’anno. Se l’emorragia non verrà arrestata, la legge, all’art 2446 del Codice civile, obbliga gli amministratori a chiedere agli azionisti di intervenire. Anche la Corte dei Conti ha messo sotto osservazione i conti della nostra azienda di trasporto urbano e, sebbene rifrendosi al più generale problema delle partecipate, invita il comune a prendere provvedimenti entro il 30 settembre.
«C’è una questione immediata – ha continuato Doria - e una questione di prospettiva». Lo spettro del fallimento va allontanano in poche settimane. Vanno riportati in pareggio, cioè, costi e ricavi. Ma non spetta al Comune dire come: «Noi non vogliamo – ha detto il sindaco – sostituirci agli amministratori dell’Amt. Il Consiglio Comunale fissa le linee di indirizzo ma è management dell’azienda che deve applicarle, attraverso un piano industriale da discutere con i sindacati».
E infine, dice Doria, la prospettiva futura non può che essere l’ingresso di un nuovo partener industriale: «Pensiamo che sia opportuno individuare per la gestione di un’azienda così rilevante, che richiederà in futuro investimenti consistenti, un partner industriale da coinvolgere nella gestione dell’azienda e a cui cedere un pacchetto significativo di azioni. Sarà il consiglio comunale a decidere quali saranno le modalità migliori di una gara che veda ancora Amt protagonista nel nostro sistema del trasporto pubblico locale».
Doria si riferisce al fatto che mese dopo mese, per ripianare le spese correnti, l’azienda è costretta a fare ricorso al capitale sociale, che si esaurirà entro la fine dell’anno. Se l’emorragia non verrà arrestata, la legge, all’art 2446 del Codice civile, obbliga gli amministratori a chiedere agli azionisti di intervenire. Anche la Corte dei Conti ha messo sotto osservazione i conti della nostra azienda di trasporto urbano e, sebbene rifrendosi al più generale problema delle partecipate, invita il comune a prendere provvedimenti entro il 30 settembre.
«C’è una questione immediata – ha continuato Doria - e una questione di prospettiva». Lo spettro del fallimento va allontanano in poche settimane. Vanno riportati in pareggio, cioè, costi e ricavi. Ma non spetta al Comune dire come: «Noi non vogliamo – ha detto il sindaco – sostituirci agli amministratori dell’Amt. Il Consiglio Comunale fissa le linee di indirizzo ma è management dell’azienda che deve applicarle, attraverso un piano industriale da discutere con i sindacati».
E infine, dice Doria, la prospettiva futura non può che essere l’ingresso di un nuovo partener industriale: «Pensiamo che sia opportuno individuare per la gestione di un’azienda così rilevante, che richiederà in futuro investimenti consistenti, un partner industriale da coinvolgere nella gestione dell’azienda e a cui cedere un pacchetto significativo di azioni. Sarà il consiglio comunale a decidere quali saranno le modalità migliori di una gara che veda ancora Amt protagonista nel nostro sistema del trasporto pubblico locale».