Quasi 12 milioni di euro di spese correnti; oltre 2 milioni e 300 mila euro di investimenti; 255 dipendenti. Sono le cifre essenziali dei Servizi Civici, che comprendono i “demografici” e i “cimiteriali”, ovvero quelli che - è proprio il caso di dirlo - volenti o nolenti nell’arco della vita segnano il nostro rapporto con l’apparato della burocrazia.
A Genova il Comune gestisce sul territorio, per le prime evenienze, 15 uffici demografici che rilasciano documenti e forniscono assistenza al cittadino: 162 i dipendenti (di cui 117 donne). Oltre all’Ufficio Centrale Anagrafe di Corso Torino, gli altri sono decentrati nei nove Municipi (Centro Est, Centro Ovest, Bassa Val Bisagno, Media Val Bisagno, Valpolcevera, Medio Ponente, Ponente, Medio Levante e Levante) e in altre sedi. E presto entreranno in funzione i servizi online che renderanno più fruibile e veloce ottenere i certificati e stamparseli in casa.
Per i “cimiteriali” (93 dipendenti, di cui 82 uomini) sono 35 i cimiteri sul territorio: 15 di prima categoria (ovvero aperti tutti i giorni), 14 di seconda (due giorni la settimana) e sei cosiddetti radiati (ovvero aperti per le tumulazioni perpetue). In media in città muoiono circa 7.800 residenti, e di questi il 58,6% viene cremato, il 28,21 inumato (seppellito nella terra) e il 13,73 per cento tumulato (sepolto in loculo).
A Genova il Comune gestisce sul territorio, per le prime evenienze, 15 uffici demografici che rilasciano documenti e forniscono assistenza al cittadino: 162 i dipendenti (di cui 117 donne). Oltre all’Ufficio Centrale Anagrafe di Corso Torino, gli altri sono decentrati nei nove Municipi (Centro Est, Centro Ovest, Bassa Val Bisagno, Media Val Bisagno, Valpolcevera, Medio Ponente, Ponente, Medio Levante e Levante) e in altre sedi. E presto entreranno in funzione i servizi online che renderanno più fruibile e veloce ottenere i certificati e stamparseli in casa.
Per i “cimiteriali” (93 dipendenti, di cui 82 uomini) sono 35 i cimiteri sul territorio: 15 di prima categoria (ovvero aperti tutti i giorni), 14 di seconda (due giorni la settimana) e sei cosiddetti radiati (ovvero aperti per le tumulazioni perpetue). In media in città muoiono circa 7.800 residenti, e di questi il 58,6% viene cremato, il 28,21 inumato (seppellito nella terra) e il 13,73 per cento tumulato (sepolto in loculo).