A vedere i numeri, quella del Consiglio Comunale di Genova sembrerebbe un’attività piuttosto intensa: il dato generale, riferito a meno di cinque anni, è di 226 sedute e 500 delibere.
Il resoconto del solo 2011 è più dettagliato: 50 sessioni di consiglio della durata media di 4 ore e 27 minuti (media delle presenze: 45 per ogni consigliere), 9.460 interrogazioni a risposta immediata, di cui 388 accolte; 77 tra mozioni e interpellanze discusse, poco meno di quattrocento interrogazioni a risposta scritta, 342 sedute di 9 commissioni che hanno effettuato anche 9 sopralluoghi e 1.335 audizioni esaminando 169 proposte di giunta.
Le cifre sono tratte dai rendiconti “Presenze in Consiglio Comunale e votazioni delibere da giugno 2007 a febbraio 2012”, e “Atti e dati statistici – gennaio-dicembre 2011” consegnati ai giornalisti dal Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello. Il secondo è un adempimento annuale, mentre il primo è un uso della fine del ciclo amministrativo. Nessun collegamento perciò, precisa subito Guerello, con questioni sollevate recentemente dalla stampa sull’impegno dei consiglieri. La data di oggi, 16 marzo, era stabilita da tempo.
Tuttavia il problema di tempi di permanenza brevissimi di alcuni commissari durante le Commissioni Consiliari non può essere eluso, anche perché la statistica sulle presenze non ne rileva la durata. Guerello precisa, innanzitutto, che non compete a lui, ma piuttosto ai singoli presidenti di commissione, assumere una posizione ufficiale; d’altra parte si è discusso dell’accaduto nei gruppi e tra i capigruppo; si potrebbe pensare a modifiche dei regolamenti, ma a fine ciclo amministrativo non ci sono più i tempi tecnici per farlo.
La disponibilità al dialogo è però reale: con il Presidente, il vice presidente Stefano Balleari e i consiglieri presenti (Francesco De Benedictis dell’Idv, Luciano Grillo del Pd, Angela Burlando di Sel, Alessio Piana della Lega, Manuela Cappello e Franco Maggi del Misto), discutono serenamente con i giornalisti.
Emerge che il regolamento delle commissioni consente di lasciare la seduta anche dopo breve tempo. La prima parte dell’incontro infatti è informativa; sta poi al consigliere decidere se rimanere per la discussione o se approfondire l’argomento in altre sedi. I commissari hanno alle spalle partiti e cittadini, con cui è giusto che mantengano il contatto. In generale non si può giudicare l’impegno di un eletto dalla quantità della sua presenza: quello è un dato importante e reale, ma non dice tutto. Gran parte dell’attività è fuori dalle sedi istituzionali e non è retribuita; la stessa presenza può essere valutata pienamente solo a patto di considerare l’apporto del singolo al buon andamento dei lavori, alla produttività dell’assemblea.
Guerello è soddisfatto del lavoro di sintesi prodotto dagli uffici comunali: «Qui c’è scritto che ho partecipato alla votazione di 499 delibere su 500: vuol dire che è stato fatto un lavoro accurato, perché una volta, pur essendo presente e pur avendo presieduto la sessione, non avevo partecipato al voto a causa di un’incompatibilità».
Scorrendo la tabella si scopre che il presidente non è mai mancato alle riunioni; subito dietro di lui, con 225 partecipazioni su 226, il suo vice Balleari e i consiglieri Matteo Campora, Alberto Gagliardi e Salvatore Lecce. In fondo alla classifica Enrico Musso, apparso 76 volte in cinque anni, e Vincenzo Lorenzelli, intervenuto 83 volte.
Il resoconto del solo 2011 è più dettagliato: 50 sessioni di consiglio della durata media di 4 ore e 27 minuti (media delle presenze: 45 per ogni consigliere), 9.460 interrogazioni a risposta immediata, di cui 388 accolte; 77 tra mozioni e interpellanze discusse, poco meno di quattrocento interrogazioni a risposta scritta, 342 sedute di 9 commissioni che hanno effettuato anche 9 sopralluoghi e 1.335 audizioni esaminando 169 proposte di giunta.
Le cifre sono tratte dai rendiconti “Presenze in Consiglio Comunale e votazioni delibere da giugno 2007 a febbraio 2012”, e “Atti e dati statistici – gennaio-dicembre 2011” consegnati ai giornalisti dal Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello. Il secondo è un adempimento annuale, mentre il primo è un uso della fine del ciclo amministrativo. Nessun collegamento perciò, precisa subito Guerello, con questioni sollevate recentemente dalla stampa sull’impegno dei consiglieri. La data di oggi, 16 marzo, era stabilita da tempo.
Tuttavia il problema di tempi di permanenza brevissimi di alcuni commissari durante le Commissioni Consiliari non può essere eluso, anche perché la statistica sulle presenze non ne rileva la durata. Guerello precisa, innanzitutto, che non compete a lui, ma piuttosto ai singoli presidenti di commissione, assumere una posizione ufficiale; d’altra parte si è discusso dell’accaduto nei gruppi e tra i capigruppo; si potrebbe pensare a modifiche dei regolamenti, ma a fine ciclo amministrativo non ci sono più i tempi tecnici per farlo.
La disponibilità al dialogo è però reale: con il Presidente, il vice presidente Stefano Balleari e i consiglieri presenti (Francesco De Benedictis dell’Idv, Luciano Grillo del Pd, Angela Burlando di Sel, Alessio Piana della Lega, Manuela Cappello e Franco Maggi del Misto), discutono serenamente con i giornalisti.
Emerge che il regolamento delle commissioni consente di lasciare la seduta anche dopo breve tempo. La prima parte dell’incontro infatti è informativa; sta poi al consigliere decidere se rimanere per la discussione o se approfondire l’argomento in altre sedi. I commissari hanno alle spalle partiti e cittadini, con cui è giusto che mantengano il contatto. In generale non si può giudicare l’impegno di un eletto dalla quantità della sua presenza: quello è un dato importante e reale, ma non dice tutto. Gran parte dell’attività è fuori dalle sedi istituzionali e non è retribuita; la stessa presenza può essere valutata pienamente solo a patto di considerare l’apporto del singolo al buon andamento dei lavori, alla produttività dell’assemblea.
Guerello è soddisfatto del lavoro di sintesi prodotto dagli uffici comunali: «Qui c’è scritto che ho partecipato alla votazione di 499 delibere su 500: vuol dire che è stato fatto un lavoro accurato, perché una volta, pur essendo presente e pur avendo presieduto la sessione, non avevo partecipato al voto a causa di un’incompatibilità».
Scorrendo la tabella si scopre che il presidente non è mai mancato alle riunioni; subito dietro di lui, con 225 partecipazioni su 226, il suo vice Balleari e i consiglieri Matteo Campora, Alberto Gagliardi e Salvatore Lecce. In fondo alla classifica Enrico Musso, apparso 76 volte in cinque anni, e Vincenzo Lorenzelli, intervenuto 83 volte.