Sono all’opera solo da inizio settimana ma la città si è già accorta di loro e della preziosa utilità del lavoro che stanno svolgendo. Stiamo parlando degli undici detenuti del carcere di Marassi che, grazie all’accordo tra la direzione della casa circondariale e il Comune, percepiranno una “borsa” di circa 450 euro al mese per ripulire tutti i gironi i viali del cimitero di Staglieno, fino a marzo.
Questa mattina hanno ricevuto, a sorpresa, la visita del sindaco Marta Vincenzi, al termine della cerimonia di tumulazione di Fulvio Cerofolini nel Pantheon cittadino. «Noi siamo molto contenti del vostro lavoro, e voi?» ha chiesto il sindaco. Nessun dubbio sulla risposta: «Assolutamente sì, e vorremmo anche continuare dopo marzo». Nasce così, da un semplice saluto, l’idea di creare una cooperativa per dar seguito a quest’esperimento. Certo, un’idea, si diceva. Ma sia il sindaco che l’assessore Paolo Veardo hanno assicurato che studieranno una possibile soluzione. Un sogno per chi ha scontato il debito con la società - tra i “ragazzi” di Staglieno c’è chi ha alle spalle più di 18 anni di reclusione - e vorrebbe tornare a vivere una vita dignitosa. Insomma, né più né meno della fondamentale funzione formativa che dovrebbe avere il carcere.
«Siamo usciti dal tunnel - ci racconta uno di loro - e anche la gente che incontriamo è molto soddisfatta di quello che facciamo. Pensa che oggi ci hanno segnalato perfino i campi che necessitano degli interventi di pulizia più urgenti».
Mezzogiorno e mezza, il pullmino della polizia penitenziaria è arrivato, il sapore della libertà per oggi è già finito: si torna dentro. Ma domani, per fortuna, è un altro giorno.
Questa mattina hanno ricevuto, a sorpresa, la visita del sindaco Marta Vincenzi, al termine della cerimonia di tumulazione di Fulvio Cerofolini nel Pantheon cittadino. «Noi siamo molto contenti del vostro lavoro, e voi?» ha chiesto il sindaco. Nessun dubbio sulla risposta: «Assolutamente sì, e vorremmo anche continuare dopo marzo». Nasce così, da un semplice saluto, l’idea di creare una cooperativa per dar seguito a quest’esperimento. Certo, un’idea, si diceva. Ma sia il sindaco che l’assessore Paolo Veardo hanno assicurato che studieranno una possibile soluzione. Un sogno per chi ha scontato il debito con la società - tra i “ragazzi” di Staglieno c’è chi ha alle spalle più di 18 anni di reclusione - e vorrebbe tornare a vivere una vita dignitosa. Insomma, né più né meno della fondamentale funzione formativa che dovrebbe avere il carcere.
«Siamo usciti dal tunnel - ci racconta uno di loro - e anche la gente che incontriamo è molto soddisfatta di quello che facciamo. Pensa che oggi ci hanno segnalato perfino i campi che necessitano degli interventi di pulizia più urgenti».
Mezzogiorno e mezza, il pullmino della polizia penitenziaria è arrivato, il sapore della libertà per oggi è già finito: si torna dentro. Ma domani, per fortuna, è un altro giorno.