Ivano Fossati riceve il Grifo d'oro
«Ha onorato Genova con musica e poesia» 

Il cantutore visibilmente commosso alla consegna della più alta onorificenza cittadina: «Penso in genovese e scrivo in italiano». Sabato sera concerto tutto esaurito al Carlo Felice. Sarà davvero l'ultimo?

«Per i suoi sessant’anni, per la sua arte e per avere sempre onorato la città di Genova con la sua musica e la sua poesia». Poche, semplici per scolpire nei cuori di tutti gli amanti della musica d’autore una giornata che difficilmente sarà dimenticata. È un Ivano Fossati visibilmente commosso quello che ha ricevuto, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, il Grifo d’oro, la più alta onorificenza che il Comune di Genova possa assegnare.

«È un riconoscimento inaspettato - ha raccontato il cantautore agli amici e ai fan accorsi per abbracciarlo - e che mi riempie di orgoglio. Non avete idea di quanto nella mia vita mi abbia aiutato essere genovese, soprattutto quando ho lavorato lontano da qui. È bello sapere che in qualunque parte del mondo Genova non abbia bisogno di presentazioni: tutti conoscono molto bene la nostra storia e capiscono perché ne siamo così orgogliosi». 

Dopo l’introduzione del direttore del Secolo XIX e la laudatio di Renato Tortarolo - autore della biografia di Fossati “Tutto questo futuro” - il sindaco Vincenzi ha spiegato il valore intrinseco di questo importante riconoscimento: «Il Grifo d’oro affonda i suoi artigli in altri due animali, la volpe e il gallo, che indicano i nemici storici della nostra città, Pisa e Federico di Svevia. Artigli oggi più vivi che mai per contrastare i nuovi nemici, i mali oscuri del nostro vivere, con l’arma della passione incarnata da Ivano Fossati. E la consegna del Grifo è anche un augurio alla città perché in questa passione trovi il senso di essere una comunità che guarda avanti, sempre in piedi e sempre con coraggio».

Il sindaco ricollega, poi, la cerimonia al tema del viaggio, che per tutto il 2011 ha accompagnato le iniziative culturali della città per sfociare nella mostra dedicata a Van Gogh e Gauguin, a Palazzo Ducale: «Abbiamo voluto unire lo sguardo intenso di Van Gogh, nel quadro che chiude la mostra, a quello di Ivano Fossati perché in entrambi si evidenzia l’uomo e il viaggio che ognuno fa dentro di sé. Genova si riconosce in questa voglia di andare, in questa complessità, in questo partire e tornare. Un’anima ben presente nelle canzoni di Fossati».

Ed è lo stesso cantautore a confermare, ancora una volta, il suo profondo radicamento nella città: «Qualcuno, ironicamente, ha detto che penso in genovese e scrivo in italiano. Ma è proprio così, Il genovese è perfetto per raccontare in poche parole ciò difficilmente si riuscirebbe a sintetizzare in altri modi».

Genova e Fossati, dunque, uniti indissolubilmente da un legame che si farà ancora più forte sabato sera, quando un esaurito Carlo Felice lo accoglierà per quello che in molti hanno annunciato come l'ultimo concerto "in casa". Noi, a dire il vero, non ne siamo così sicuri.

Video di Riccardo Molinari.
Genova, 25 gennaio 2012
Ultimo aggiornamento: 25/01/2012
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