Promessa mantenuta. Al momento dell’approvazione del bilancio la Giunta Doria, appena insediata, si era impegnata a verificare la possibilità di ridurre entro il 30 ottobre le aliquote Imu per alcune classi di immobili. Dalle pieghe del bilancio, dopo aver operato tutta una serie di risparmi sul personale e sui fitti passivi, sono saltati fuori 2 milioni di euro. "Il Comune di Genova rinuncia a un gettito possibile di 2 milioni di euro - ha sottolineato il sindaco Marco Doria nel corso di una conferenza stampa - un segnale importante in attesa che il governo decida cosa vuole fare dell'Imu, magari rendendola un imposta più equa e davvero municipale prima di gennaio per permettere ai Comuni di programmare".
Una cifra che non ha consentito una manovra più ampia di riduzione che comprendesse, ad esempio, l’aliquota sulla prima casa. "Purtroppo l'esiguità delle risorse disponibili non ci ha permesso di intervenire sui canoni concordati, la cui aliquota era già stata fissata al 7,6 per mille - ha affermato l’assessore al Bilancio Francesco Miceli - per il momento non riusciamo a ridurre l'Imu sugli immobili dati ai proprietari in locazione concordata".
La scelta è allora caduta su tre categorie di immobili: quelli dati in comodato gratuito a parenti di primo grado, se il proprietario non possiede altri immobili (dal 10.6 al 9.6 per mille), gli immobili strumentali condotti dal proprietario (negozi, botteghe) dal (10.6 al 9.6 per mille); sugli immobili posseduti da Arte o da cooperative a proprietà indivisa dati in housing sociale come prima abitazione (7.6 al 7.1 per mille). A Genova sono circa 4.000 gli immobili dati in comodato gratuito a parenti di primo grado, circa 11.000 i negozi, circa 2.200 le botteghe artigiane.
Una cifra che non ha consentito una manovra più ampia di riduzione che comprendesse, ad esempio, l’aliquota sulla prima casa. "Purtroppo l'esiguità delle risorse disponibili non ci ha permesso di intervenire sui canoni concordati, la cui aliquota era già stata fissata al 7,6 per mille - ha affermato l’assessore al Bilancio Francesco Miceli - per il momento non riusciamo a ridurre l'Imu sugli immobili dati ai proprietari in locazione concordata".
La scelta è allora caduta su tre categorie di immobili: quelli dati in comodato gratuito a parenti di primo grado, se il proprietario non possiede altri immobili (dal 10.6 al 9.6 per mille), gli immobili strumentali condotti dal proprietario (negozi, botteghe) dal (10.6 al 9.6 per mille); sugli immobili posseduti da Arte o da cooperative a proprietà indivisa dati in housing sociale come prima abitazione (7.6 al 7.1 per mille). A Genova sono circa 4.000 gli immobili dati in comodato gratuito a parenti di primo grado, circa 11.000 i negozi, circa 2.200 le botteghe artigiane.