Milano: 1936 i comuni rappresentati
I sindaci: «La risorsa dell'Italia siamo noi»

Alla manifestazione organizzata dall'Anci nel capoluogo lombardo record di partecipazione. Inno di Mameli intonato dai primi cittadini e civili proteste accompagnate dal lancio di proposte alternative concrete ai tagli ai comuni previsti dalla manovra

Il Corteo Anci a Milano - Foto di Simone D'Ambrosio
Il lungo corteo dei sindaci che ha percorso Milano dal Pirellone sino a piazza della Scala è tutto
un vociare contro i tagli della manovra del Governo che mettono in ginocchio i comuni grandi e
cancellano quelli piccoli. L’inno di Mameli ha finito per fare da colonna sonora alla manifestazione.
In prima fila il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, con Marta Vincenzi, Piero Fassino e Sergio Alemanno e il presidente dell'associazione dei piccoli Comuni, Osvaldo Napoli.

Parte un coro improvvisato: "Siamo noi, siamo noi, la risorsa dell'Italia siamo noi". Con la
rabbia palpabile ecco cosa si vede su alcuni cartelli: uno squalo, con la scritta 'Governo che
mangia dei pesci piccoli' che rappresentano, per l'appunto, i Comuni.

Ma le prime dichiarazioni politiche dal corteo sono di Roberto Formigoni, presidente della
regione Lombardia: «Ci attendiamo notizie positive dal vertice fra Silvio Berlusconi e Umberto
Bossi e aspettiamo una drastica riduzione delle tasse ai cittadini, una consistente diminuzione dei
tagli agli enti locali e alcuni provvedimenti strutturali».

Intanto la manifestazione contro la manovra registra i primi numeri: «Pensavamo di essere 5-600 - ha detto il presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, uno degli organizzatori della manifestazione - ma siamo vicini ai 2000 comuni rappresentati. Questo dimostra che siamo uniti e coesi a contrastare la manovra».

Ma l'unità dei sindaci si incrina leggermente sui temi dello snellimento della elefantiaca
macchina burocratica dello Stato e sull'innalzamento dell'età pensionabile delle donne. Un
tema, quest'ultimo, che divide la stessa maggioranza: «Per il momento non ci sarà un
innalzamento dell'età pensionabile per le donne - dice Formigoni - perché la Lega Nord è
contraria, ma la questione resta all'ordine del giorno del Pdl». Sempre Formigoni: «È una
riforma strutturale che permette di mettersi in linea con gli altri Paesi europei».

Di questo avviso anche il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, ex coordinatore
regionale del Popolo delle Libertà. Secondo Podestà, infatti, considerato che le donne hanno
un livello retributivo inferiore agli uomini e vivono di più «se vanno in pensione prima si
condannano ad un ultimo periodo di vita con una pensione da fame».
Tra i sindaci del centrosinistra prevale, invece, l'opinione che la manovra dovrebbe prevedere
la tassazione sui grandi patrimoni in rispetto del principio della giustizia sociale: il senso di
sacrificio, in particolare in periodi di crisi, dovrebbe predominare da parte di chi più guadagna o
possiede. L'obiettivo è quello di evitare di toccare i diritti dei lavoratori, di scaricare sul pubblico
impiego, di contrarre il welfare. In definitiva, dal centrosinistra parte l'accusa che il Governo è
privo di un chiaro quadro e un definito obiettivo politico.

La parola passa poi al primo cittadino di Torino Piero Fassino: «Il fatto che a Milano siano
accorsi tanti sindaci dimostra che i tagli sono sbagliati. La protesta è corale». Ha risposto
all'appello dell'Anci anche la Regione Liguria con l'assessore regionale ai trasporti Enrico
Vesco. Obiettivo: scongiurare accorpamenti e cancellazioni delle amministrazioni comunali e
arginare gli effetti della manovra finanziaria sugli enti locali.
Milano, 29 agosto 2011
Ultimo aggiornamento: 29/08/2011
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