Stando ai dati del quarto numero del 2012 del Notiziario Statistico del Comune di Genova, che comprende i dati relativi al 31 dicembre dell’anno passato, Genova, al 31 dicembre scorso, aveva 582.417 abitanti, 271.614 maschi e 310.803 femmine.
Il dato è ricavato partendo da quello del 9 ottobre 2011, ricavato dal censimento, computando le variazioni successive (nascite, decessi, migrazioni) come risultano al Comune. Rispetto ai 584.644 di fine del 2011, c’è una diminuzione dello 0.4 per cento, 2.255 abitanti in meno.
Bisogna dire che il dato non concorda da quello ricavabile dai registri anagrafici (604.848 a fine 2012, 607.103 un anno prima).
Al riguardo, è opportuno precisare che nel comune di Genova, come in tutti i comuni italiani, è in corso la “parifica anagrafica”, cioè il riallineamento tra le risultanze del censimento e la fonte anagrafica. Questa operazione, alla quale tutti i comuni dovranno provvedere entro il 31 dicembre 2013, consiste nella revisione e nell’aggiornamento dei registri anagrafici sulla base delle risultanze censuarie; quindi nel recupero delle persone residenti “sfuggite” alla rilevazione censuaria e nella contestuale cancellazione dei soggetti censiti ma non residenti.
I dati relativi al movimento migratorio segnalano un aumento sia delle immigrazioni
(+4,5 per cento) sia delle emigrazioni (+17,2 per cento). Il saldo migratorio è positivo anche se in diminuzione e passa da +2.832 unità nel 2011 a +1.641 nel 2012.
In lieve aumento i matrimoni celebrati nel comune di Genova nel corso del 2012
(+1,2%). Quasi dimezzati (-47,0%) gli scioglimenti di matrimonio.
Per quanto riguarda gli andamenti dell'economia e del lavoro, le ore autorizzate dalla
Cassa Integrazione Guadagni, in provincia di Genova nel 2012 hanno registrato
complessivamente una diminuzione del 14,4 per cento (1.365.828 ore in meno) rispetto al 2011.
Risultano in diminuzione gli interventi ordinari (-12,2 per cento) e straordinari (-27,5), mentre aumentano lievemente gli interventi in deroga (+1,1).
Nel Porto di Genova nel 2012 si registra, rispetto all’anno precedente, un aumento
dell’imbarco per le merci in colli e a numero (+10,5 per cento) e una diminuzione per i bunker, le provviste (-3,7), gli oli minerali e le rinfuse (-4,2).
I dati relativi agli sbarchi sono tutti negativi: -1,5 per cento per le merci in colli e a numero, -15,3 per le altre rinfuse e -3,8 per gli oli minerali alla rinfusa.
Dati positivi, invece, per il movimento dei contenitori (pieni più vuoti): in aumento sia i dati relativi allo sbarco (+11,8 per cento) sia all’imbarco (+11,8).
Il traffico passeggeri registra complessivamente una diminuzione dell’11,0 per cento. In lieve calo il traffico per le crociere (-0,2), mentre per i traghetti la diminuzione è più sostenuta (-14,7).
Per le crociere il dato comprende, oltre ai passeggeri imbarcati e sbarcati, anche quelli in transito.
Turismo: negli esercizi alberghieri ed extralberghieri sul territorio del Comune si registra nel 2012 una diminuzione sia degli arrivi (-35.134, il 4,5 per cento in meno), sia
delle presenze (-56.388, cioè -3,7%).
La componente straniera risulta in lieve diminuzione sugli arrivi (-691; -0,2%) e in
aumento sulle presenze (+8.579; +1,4%).
In lieve aumento il tasso di inflazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo per
l’intera collettività (NIC) relativo alla città di Genova (calcolato al lordo dei consumi di
tabacco) che passa da 3,4% a 3,5%.
Nel corso del 2012 l’inflazione nella città di Genova è stata caratterizzata da un andamento tendenzialmente in crescita: i valori massimi si sono avuti nel periodo estivo, per poi decrescere negli ultimi 4 mesi e attestarsi a dicembre su un valore pari al 3,5%.
Rispetto all’anno precedente sono considerevolmente aumentate le spese per l’abitazione e per i servizi di trasporto.
L’incremento dei tassi tendenziali per alcune divisioni di prodotto è stato in parte compensato da un tasso tendenziale negativo per le comunicazioni, per i servizi sanitari e le spese per la salute.
I valori delle variazioni tendenziali dei beni sono stati costantemente superiori a quelli dell’indice generale, con la sola eccezione costituita dai valori registrati nel mese di dicembre.
Fra le diverse tipologie di beni, quelli energetici hanno presentato le variazioni tendenziali maggiori.
In relazione alla frequenza di acquisto, i beni ad alta frequenza, che includono prevalentemente i beni essenziali e di primo consumo, hanno registrato un aumento del tasso tendenziale che ha raggiunto il livello massimo a settembre, mantenendosi sempre superiore ai corrispondenti valori dell’indice generale.
Fra i servizi, le cui variazioni tendenziali sono risultate particolarmente elevate nel secondo semestre dell’anno, hanno contribuito in modo significativo all’inflazione quelli relativi all’abitazione e ai trasporti.