Si apre la IX Biennale degli Urbanisti
A Genova il gotha del city planning europeo

In mattinata ai Magazzini del Cotone la prima tavola rotonda. Viviani (Inu): «Ringrazio il Comune per lo sforzo compiuto». Vincenzi: «Dalla crisi si esce restituendo la centralità alle città» 

La Biennale delle Città e degli Urbanisti Europei torna in Italia dopo la tappa di Roma nel 1997: la scelta di Genova come sede dell’evento (con il susseguirsi di workshop e tavole rotonde fino a sabato 17) assume particolare rilievo in un momento in cui la nostra città prova a cambiare volto. La presentazione del nuovo Piano urbanistico e la volontà di proseguire sulla strada dello sviluppo sostenibile nonostante il contesto di profonda crisi è segno tangibile della centralità che la pianificazione e la progettazione del futuro ricoprono per Genova.

«Ringrazio il Comune - ha esordito il vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) Silvia Viviani, nell’ambito dell’apertura lavori, nella sala congressi dei Magazzini del Cotone - per lo sforzo compiuto, in un periodo di tagli agli enti locali quale quello che stiamo vivendo. Fortunatamente c’è ancora chi crede che si possa investire sulla città come risorsa. Dobbiamo pensare all’Europa come una grande struttura di rete, i cui nodi sono i centri urbani: ecco perché il governo delle città dovrebbe essere posto al centro delle politiche pubbliche».

Il tema di questa IX Biennale, palesato dallo stesso titolo, “Gateways”, è incentrato sul concetto della città come “porta”: «Genova è una sorta di “gate” ante litteram - ha detto il sindaco Marta Vincenzi - non a caso nell’antichità era conosciuta come “janua”, porta. Perché ha sempre voluto, vuole e vorrà esserlo: un luogo di manifestazioni, relazioni e aperture all’esterno, unica chiave per uno sviluppo sostenibile.
La Biennale a Genova non arriva per caso. È il risultato di alcuni anni di lavoro in cui ci siamo concentrati sul nuovo Piano urbanistico, cercando immediatamente un collegamento con il dibattito europeo. È lo stesso Puc che ci mette in condizione di confrontarci con il mondo su tematiche cruciali per lo sviluppo delle città europee quali i collegamenti con gli altri paesi e la sostenibilità del progresso».   

Un’opportunità per la città, dunque, di capire che i problemi che deve affrontare sono problemi ben presenti anche alle altre città. «Certamente - prosegue Vincenzi - Genova ha vincoli imprescindibili che derivano dal territorio, ma che proprio da questi può trovare grandi opportunità. Se riusciamo a risolvere qui i problemi della logistica e del rapporto città-porto, saremo noi a poter insegnare le soluzioni al resto d’Europa».

Impossibile non toccare il tema della crisi, nella giornata che passerà alla storia come primo sciopero dei sindaci italiani: «Oggi sono in sciopero, come altri 8.093 miei colleghi in Italia e questo pomeriggio andrò a rimettere simbolicamente le mie deleghe al Prefetto, e quindi al governo, attraverso la riconsegna della fascia tricolore. È venuto meno il ruolo delle città, nelle scelte della politica ma dalla crisi potremo uscire soltanto restituendo la centralità ai centri urbani». 
Genova, 15 settembre 2011
Ultimo aggiornamento: 19/09/2011
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