E’ approdato questa mattina in Giunta il catasto di tutte le sottoutenze cittadine. Energia, acqua, informazioni: 10 mila chilometri di condotte, tubi e cavi che corrono nel sottosuolo. Da oggi questo smisurato “sistema nervoso” urbano ha una mappa, attesa da anni, che risponde all’esigenza di migliorare la programmazione e il coordinamento degli scavi stradali.
Per il momento, ad avere la cartina completa dell’underground genovese saranno i tecnici del Comune, poi tutti gli altri: prima i grandi utenti e,in seguito, i singoli cittadini. Visura completa, quindi, per gli uffici di Tursi, un po’ meno per le aziende e parziale per i singoli genovesi, che potranno consultare i disegni tramite il proprio Municipio. Livelli di accesso differenziati, nel rispetto delle norme in materia di riservatezza dei dati, sicurezza informatica e tutela delle infrastrutture.
«E’ stato un lavoro straordinario - ha dichiarato l’assessore alla Città Digitale Andrea Ranieri - fatto dal nostro servizio informatica in collaborazione della direzione sicurezza, e ha portato ad una svolta “epocale” nella gestione del sottosuolo e delle sue problematiche. Grazie alla collaborazione di tutte le aziende, oggi, si può “cliccare” su una strada, o addirittura su un numero civico e sapere dove passano elettricità, gas e fognature».
Le idee di fondo sono tre: completare il disegno di città digitale, che non è solamente wifi o youtube, ma il controllo e la conoscenza di quello che non si vede, in questo caso di quello che c’è nel nostro sottosuolo, rendendolo consultabile in tempo reale. Secondo, la sicurezza della città: d’ora in avanti chi buca una strada sarà obbligato a consultare la cartografia, rendendosi doppiamente responsabile di eventuali danni. E, infine, creare le premesse per la realizzazione di una rete in fibra ottica, come auspicato la settimana scorsa in una lettera congiunta a Iren da parte dei sindaci Fassino e Vincenzi. Una curiosità. E’ più conveniente investire in fibra ottica a Genova che non a Milano. A nostro vantaggio la densità abitativa e la “verticalità” della città che riducendo le distanze dell’ultimo miglio, consente di “acchiappare” più utenti.
Per il momento, ad avere la cartina completa dell’underground genovese saranno i tecnici del Comune, poi tutti gli altri: prima i grandi utenti e,in seguito, i singoli cittadini. Visura completa, quindi, per gli uffici di Tursi, un po’ meno per le aziende e parziale per i singoli genovesi, che potranno consultare i disegni tramite il proprio Municipio. Livelli di accesso differenziati, nel rispetto delle norme in materia di riservatezza dei dati, sicurezza informatica e tutela delle infrastrutture.
«E’ stato un lavoro straordinario - ha dichiarato l’assessore alla Città Digitale Andrea Ranieri - fatto dal nostro servizio informatica in collaborazione della direzione sicurezza, e ha portato ad una svolta “epocale” nella gestione del sottosuolo e delle sue problematiche. Grazie alla collaborazione di tutte le aziende, oggi, si può “cliccare” su una strada, o addirittura su un numero civico e sapere dove passano elettricità, gas e fognature».
Le idee di fondo sono tre: completare il disegno di città digitale, che non è solamente wifi o youtube, ma il controllo e la conoscenza di quello che non si vede, in questo caso di quello che c’è nel nostro sottosuolo, rendendolo consultabile in tempo reale. Secondo, la sicurezza della città: d’ora in avanti chi buca una strada sarà obbligato a consultare la cartografia, rendendosi doppiamente responsabile di eventuali danni. E, infine, creare le premesse per la realizzazione di una rete in fibra ottica, come auspicato la settimana scorsa in una lettera congiunta a Iren da parte dei sindaci Fassino e Vincenzi. Una curiosità. E’ più conveniente investire in fibra ottica a Genova che non a Milano. A nostro vantaggio la densità abitativa e la “verticalità” della città che riducendo le distanze dell’ultimo miglio, consente di “acchiappare” più utenti.