Voltri Due, la rinascita di un quartiere
Storia di una riqualificazione condivisa

Grazie al Contratto di Quartiere 2 il Cep si è appropriato della sua identità urbana dopo due anni di interventi di manutenzione e restyling. Nuovi alloggi, il recupero di 348 appartamenti, demolizioni necessarie e persino una “Casa Famiglia” per minori nell’ambito di un percorso progettuale innovativo

 Sono stati necessari due anni per trasformare Voltri Due – meglio conosciuto come Cep – da complesso edilizio affetto da degrado fisico e funzionale in quartiere che torna a vivere e si appropria della sua identità. Dal 2009 al 2011 si sono susseguiti gli interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione urbanistica della zona abitativa di via Pastore e via Calamandrei nell’ambito del Contratto di Quartiere 2.

I 348 alloggi di A.R.T.E. (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia della Provincia di Genova) sono stati oggetto di recupero, anche grazie ad un nuovo piano del colore, è stata demolita la “piastra” di via Pastore, al di sotto della quale stanziavano carcasse di auto abbandonate, sono stati creati due alloggi protetti accorpando spazi commerciali non utilizzati e quattro appartamenti riservati alle ragazze madri, i portici di via Calamandrei sono stati riempiti e destinati a box o a spazi per attività hobbistiche. Altre chiavi del progetto la trasformazione del rudere contadino degradato di via Calamandrei in “Casa Famiglia” per minori e della vecchia struttura in lamiera appena più a nord in un “Centro Spazio Aperto” per le attività giovanili.

Abbiamo fatto un giro, muniti di telecamera, nel quartiere rinnovato in compagnia di Michele Maccagno, funzionario comunale e direttore operativo del progetto “Casa Famiglia”, che pazientemente, ci ha spiegato, passo dopo passo, il percorso di rinascita del Cep. 

Il Contratto prevede finanziamenti statali e regionali per un percorso progettuale che definisca soluzioni stimolate, suggerite e condivise dai residenti come risultato di una prassi compartecipativa. L’approccio utilizzato nella riqualificazione di Voltri Due, vera innovazione in campo urbanistico, è stato fatto proprio dal Comune anche nell’ambito della stesura del PUC cittadino: condivisione, mai imposizione.
 
L’investimento complessivo del programma di quartiere Voltri II ammonta a circa 9,5 milioni di euro, di cui fondi statali e regionali per circa 4 milioni e 700 mila, fondi comunali per 2 milioni e 700 mila e fondi privati per 1 milione e 800 mila euro.

«Il Contratto di Quartiere è stato fortemente voluto dai residenti – spiega Giorgio Colla, presidente del Comitato Voltri Due – ci siamo candidati a gran voce per i finanziamenti e abbiamo seguito la progettazione fin dall’inizio».

Anche perché, prosegue, «la natura stessa del Contratto di Quartiere richiede la presenza – anche dialettica – di diversi soggetti in fase di definizione del progetto. Il Comitato ha creato un laboratorio di quartiere dove i residenti hanno incontrato più volte l’area tecnica, correggendo, suggerendo e talvolta discutendo ove fosse necessario».

Il risultato consiste in «una serie di interventi non imposti dall’alto, ma per effettuare i quali il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini si è rovesciato. Le proposte nate nel laboratorio si sono tradotte in progetti esecutivi, tenendo conto delle esigenze degli abitanti: come la scelta di riempire i porticati di via Pastore, che da ricettacoli di sporcizia sono stati trasformati in box, magazzini e spazi per la ricreazione individuale».

Ad oggi i lavori non sono ancora terminati: «L’alluvione dell’ottobre scorso – spiega Michele Maccagno – ha rallentato alcuni interventi in fase d’opera. Manca ancora il rifacimento del manto stradale e la riattazione della rete fognaria, ma direi che siamo stati nei tempi».

La “ciliegina sulla torta” per la completa riqualificazione del Cep potrebbe essere rappresentata dall’instaurazione in loco di attività commerciali: «In quanto Comitato – a parlare ora è Colla – ci stiamo muovendo per l’innesto di negozi e attività produttive. Siamo in costante contatto con Ascom e Confartigianato. Per quanto riguarda le iniziative sociali, oltre al “Centro Spazio Aperto”, che verrà dedicato alla musica, sperando di attrarre non soltanto i giovani del quartiere (l’idea di musica come collante è stata ben accolta dall’Amministrazione), stiamo promuovendo iniziative ludiche che coinvolgano bambini e anziani».

Il Contratto di Quartiere 2 prevede che, una volta terminata la fase esecutiva, i residenti si occupino anche della gestione degli spazi: «Dopo aver partecipato attivamente alla rinascita del quartiere, i residenti hanno creato una comunità molto forte, che ci auguriamo non resti isolata all’interno del perimetro dello spazio interessato dal cambiamento – conclude Colla – tra gli obiettivi del Contratto, la responsabilizzazione dei cittadini verso i propri luoghi abitativi è uno dei punti chiave».  
Genova, 18 agosto 2011
Ultimo aggiornamento: 18/08/2011
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