Attore, regista e autore di letteratura per l’infanzia, Giorgio Scaramuzzino, parallelamente alla produzione di spettacoli con al centro personaggi come la Pimpa di Altan e Giulio Coniglio di Nicoletta Costa, ha sviluppato negli anni un suo personale percorso di teatro civile rivolto alle generazioni più giovani, con spettacoli indirizzati agli studenti di scuole elementari, medie e superiori in cui vengono affrontati temi scottanti e spesso intrecciati tra di loro come il razzismo, la mafia, l’infanzia negata, la guerra, il diritto all’istruzione.
A questi argomenti e al modo in cui il teatro può aiutare bambini e adolescenti a comprenderli è stato dedicato l’incontro, dell'undici febbraio, “Le urgenze della nostra società, il teatro, le nuove generazioni” tenutosi a Palazzo Ducale in collaborazione con la Fondazione per la Cultura e Andersen, la storica rivista dedicata alla letteratura per ragazzi e che ha visto la partecipazione di: Pino Boero, assessore alla Scuola, Sport e Politiche Giovanili del Comune di Genova, Marco Aime Antropologo, Stefano Busi di Libera, il musicista israeliano Eyal Lerner, la palestinese Lucy Ladikoff, docente di arabistica dell’Università di Genova, Alex Corlazzoli, maestro, scrittore e giornalista.
Quello a cui si è assistito è stato, non solo una presentazione dei quattro spettacoli a tema, ma un rimarcare le urgenze e le necessità senza soffermarsi alle apparenze.
Il primo appuntamento di Venerdì 13 febbraio tratterà l’argomento dell’abbandono scolastico, ma anche dell’importanza di difendere la nostra scuola come istituzione; a seguire il 14 febbraio Ma che bella differenza, ovvero il tema dell’accettare le differenze antropologiche. Si salta ai due spettacoli del 20 e 21 febbraio che tratteranno, il primo delle mafie e sull’importanza di sapere ed essere consapevoli che il fenomeno non riguarda solo il meridione. La rassegna chiuderà il 21 febbraio, con il tema della convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia, siglata nel 1989 e di come la stessa sia negata nei territori di guerra.
Seguo molto il teatro di Giorgio Scaramuzzino ha detto l’assessore Boero “L’attività di Giorgio, a partire dalle fiabe liguri, ha sempre trasmesso valori, andando a fondo ai temi proposti. Non è facile usare tanti linguaggi e Giorgio ha la capacità di portare in scena rappresentazioni usando tante lingue contro i pregiudizi, contro ciò che va ad ostacolare un percorso di crescita. I temi affrontati in questa rassegna sono importanti per la crescita di nuove e diverse generazioni”.
Di grande interesse tutti gli interventi da cui sono emerse alcune necessità odierne come: l’importanza delle donne e dei giovani per sconfiggere le mafie, la necessità di maggiori investimenti nel campo dell’istruzione, la mancanza di analisi sulle cause e di conoscenza. Aspetti questi che sorgono da alcune carenze come detto da Marco Aime “ Il nostro è un paese che non ha mai saputo fare i conti con il passato, i ragazzi dovrebbero studiare questi argomenti come storia. L’apporto del teatro e dell’arte è fondamentale, così come sarebbe importante rimettere l’educazione civica come materia di insegnamento. A scuola si crea il germe della società, purtroppo vengono sempre tagliati i fondi”.
Ecco quindi di seguito la proposta della rassegna Urgenze:
venerdì 13 febbraio 2015 prima nazionale
sala Mercato ore 21
(non) Voglio andare a scuola
di e con Giorgio Scaramuzzino
Un omaggio teatrale alla scuola.
Jackson ha 10 anni e vive in Kenya, quando parte da casa all’alba suo padre gli raccomanda: “stai attento agli elefanti!”. In effetti deve attraversare per 15 chilometri la savana e non è una passeggiata. Viki è un bambino albanese che vive in Italia nella periferia di una grande metropoli, lui ha due paia di scarpe per poter andare a scuola, uno per attraversare la campagna fangosa e uno pulito per la città. Xiao Qiang è un dodicenne che vive nella Cina meridionale. In verità lui non fa un passo per andare a scuola. E’ disabile e non può camminare, suo padre però lo porta dentro ad una cesta in spalla tutte le mattine, percorrendo ogni giorno 29 chilometri.
Ci sono tante storie come queste, anche vicinissime a noi. Spesso non ci accorgiamo quanto sia importante per molti andare a scuola, riscattarsi da una situazione sociale precaria se non catastrofica. La Scuola è un rifugio, un trampolino, una scommessa. Per questi motivi va tutelata e sostenuta.
sabato 14 febbraio 2015
sala Mercato ore 21
Ma che bella differenza
La diversità spiegata ai bambini
tratto da “Una bella differenza” di Marco Aime (2009 Einaudi Editore )
drammaturgia e regia Giorgio Scaramuzzino
Abbiamo i nasi diversi, perché? Abitiamo in case diverse, perché? Preghiamo un dio diverso, perché?
Proseguendo il lavoro iniziato con il fortunato spettacolo “Il razzismo spiegato a Lucia”, Giorgio Scaramuzzino cerca di rispondere a una problematica sempre più attuale: accettare chi è diverso da noi per lingua, religione, abitudini culturali e sociali.
Partendo dall’attenta analisi di Marco Aime, fine e curioso antropologo, nasce così questo monologo che attraverso storie di paesi vicini e lontani vuole far comprendere ed accettare l’importanza delle differenze di qualunque tipo. Un percorso di conoscenza e di informazione sulla diversità dedicato ai più piccoli.
venerdì 20 febbraio 2015
sala Mercato ore 21
Dentro gli spari
una storia di mafia
di e con Giorgio Scaramuzzino
liberamente tratto da “Io, dentro gli spari”
di Silvana Gandolfi © 2010 Adriano Salani editore S.p.A.
Un monologo tratto dal romanzo pluripremiato Io, dentro gli spari di Silvana Gandolfi (Salani 2010, Premio Andersen 2011, Prix Sorcières 2012), la storia è ispirata a un fatto realmente accaduto. Un ragazzino assiste all’omicidio del padre e del nonno per mano mafiosa e lui stesso rimane ferito ma riesce a sfuggire ai killer. Nonostante i forti condizionamenti familiari troverà il coraggio di denunciare gli assassini, opponendosi alla legge non scritta dell'omertà. Il suo gesto – eroico, seppur raccontato “ad altezza di bambino” - cambierà la vita di molte persone. E la mafia, sempre meno confinata nelle geografie dei territori, troverà nella ribellione tenace e silenziosa di un bambino un sorprendente antagonista. Grazie alla sua capacità immaginativa e irriducibile alterità, lo sguardo dell'infanzia trasforma anche la cronaca criminale in pagina di eroismo civile.
sabato 21 febbraio 2015
sala Mercato ore 21
Questa zebra non è un asino
storia di una amicizia più forte della guerra
Tratto dal libro Un asino a strisce © 2013 Adriano Salani editore S.p.A.
di e con Giorgio Scaramuzzino
elementi scenici Maurizio Mastorchio
assistente alla regia Ilaria Deodato
Un omaggio alla convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e della adolescenza.
Prendendo spunto da un fatto di cronaca che ha fatto il giro del mondo, lo spettacolo narra la storia di un ragazzo che vive in una zona di guerra. Racconta di come migliaia di giovani siano costretti a sopravvivere in terre ormai devastate e senza futuro, dove mancano scuole, cibo e acqua potabile.
In una realtà così cruda Talal, il protagonista, nei rari momenti di pace, incontra un’amica speciale: una zebra che vive in un piccolo zoo. Il vecchio guardiano, testimone di questa amicizia cerca di alimentarla, nonostante la guerra.
Questa storia è un’occasione per riflettere sulla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e su quello che ancora resta da fare per proteggere e tutelare i protagonisti del nostro futuro.
Informazioni:
tel. 010 6592229 – 010 412135
www.archivolto.it
A questi argomenti e al modo in cui il teatro può aiutare bambini e adolescenti a comprenderli è stato dedicato l’incontro, dell'undici febbraio, “Le urgenze della nostra società, il teatro, le nuove generazioni” tenutosi a Palazzo Ducale in collaborazione con la Fondazione per la Cultura e Andersen, la storica rivista dedicata alla letteratura per ragazzi e che ha visto la partecipazione di: Pino Boero, assessore alla Scuola, Sport e Politiche Giovanili del Comune di Genova, Marco Aime Antropologo, Stefano Busi di Libera, il musicista israeliano Eyal Lerner, la palestinese Lucy Ladikoff, docente di arabistica dell’Università di Genova, Alex Corlazzoli, maestro, scrittore e giornalista.
Quello a cui si è assistito è stato, non solo una presentazione dei quattro spettacoli a tema, ma un rimarcare le urgenze e le necessità senza soffermarsi alle apparenze.
Il primo appuntamento di Venerdì 13 febbraio tratterà l’argomento dell’abbandono scolastico, ma anche dell’importanza di difendere la nostra scuola come istituzione; a seguire il 14 febbraio Ma che bella differenza, ovvero il tema dell’accettare le differenze antropologiche. Si salta ai due spettacoli del 20 e 21 febbraio che tratteranno, il primo delle mafie e sull’importanza di sapere ed essere consapevoli che il fenomeno non riguarda solo il meridione. La rassegna chiuderà il 21 febbraio, con il tema della convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia, siglata nel 1989 e di come la stessa sia negata nei territori di guerra.
Seguo molto il teatro di Giorgio Scaramuzzino ha detto l’assessore Boero “L’attività di Giorgio, a partire dalle fiabe liguri, ha sempre trasmesso valori, andando a fondo ai temi proposti. Non è facile usare tanti linguaggi e Giorgio ha la capacità di portare in scena rappresentazioni usando tante lingue contro i pregiudizi, contro ciò che va ad ostacolare un percorso di crescita. I temi affrontati in questa rassegna sono importanti per la crescita di nuove e diverse generazioni”.
Di grande interesse tutti gli interventi da cui sono emerse alcune necessità odierne come: l’importanza delle donne e dei giovani per sconfiggere le mafie, la necessità di maggiori investimenti nel campo dell’istruzione, la mancanza di analisi sulle cause e di conoscenza. Aspetti questi che sorgono da alcune carenze come detto da Marco Aime “ Il nostro è un paese che non ha mai saputo fare i conti con il passato, i ragazzi dovrebbero studiare questi argomenti come storia. L’apporto del teatro e dell’arte è fondamentale, così come sarebbe importante rimettere l’educazione civica come materia di insegnamento. A scuola si crea il germe della società, purtroppo vengono sempre tagliati i fondi”.
Ecco quindi di seguito la proposta della rassegna Urgenze:
venerdì 13 febbraio 2015 prima nazionale
sala Mercato ore 21
(non) Voglio andare a scuola
di e con Giorgio Scaramuzzino
Un omaggio teatrale alla scuola.
Jackson ha 10 anni e vive in Kenya, quando parte da casa all’alba suo padre gli raccomanda: “stai attento agli elefanti!”. In effetti deve attraversare per 15 chilometri la savana e non è una passeggiata. Viki è un bambino albanese che vive in Italia nella periferia di una grande metropoli, lui ha due paia di scarpe per poter andare a scuola, uno per attraversare la campagna fangosa e uno pulito per la città. Xiao Qiang è un dodicenne che vive nella Cina meridionale. In verità lui non fa un passo per andare a scuola. E’ disabile e non può camminare, suo padre però lo porta dentro ad una cesta in spalla tutte le mattine, percorrendo ogni giorno 29 chilometri.
Ci sono tante storie come queste, anche vicinissime a noi. Spesso non ci accorgiamo quanto sia importante per molti andare a scuola, riscattarsi da una situazione sociale precaria se non catastrofica. La Scuola è un rifugio, un trampolino, una scommessa. Per questi motivi va tutelata e sostenuta.
sabato 14 febbraio 2015
sala Mercato ore 21
Ma che bella differenza
La diversità spiegata ai bambini
tratto da “Una bella differenza” di Marco Aime (2009 Einaudi Editore )
drammaturgia e regia Giorgio Scaramuzzino
Abbiamo i nasi diversi, perché? Abitiamo in case diverse, perché? Preghiamo un dio diverso, perché?
Proseguendo il lavoro iniziato con il fortunato spettacolo “Il razzismo spiegato a Lucia”, Giorgio Scaramuzzino cerca di rispondere a una problematica sempre più attuale: accettare chi è diverso da noi per lingua, religione, abitudini culturali e sociali.
Partendo dall’attenta analisi di Marco Aime, fine e curioso antropologo, nasce così questo monologo che attraverso storie di paesi vicini e lontani vuole far comprendere ed accettare l’importanza delle differenze di qualunque tipo. Un percorso di conoscenza e di informazione sulla diversità dedicato ai più piccoli.
venerdì 20 febbraio 2015
sala Mercato ore 21
Dentro gli spari
una storia di mafia
di e con Giorgio Scaramuzzino
liberamente tratto da “Io, dentro gli spari”
di Silvana Gandolfi © 2010 Adriano Salani editore S.p.A.
Un monologo tratto dal romanzo pluripremiato Io, dentro gli spari di Silvana Gandolfi (Salani 2010, Premio Andersen 2011, Prix Sorcières 2012), la storia è ispirata a un fatto realmente accaduto. Un ragazzino assiste all’omicidio del padre e del nonno per mano mafiosa e lui stesso rimane ferito ma riesce a sfuggire ai killer. Nonostante i forti condizionamenti familiari troverà il coraggio di denunciare gli assassini, opponendosi alla legge non scritta dell'omertà. Il suo gesto – eroico, seppur raccontato “ad altezza di bambino” - cambierà la vita di molte persone. E la mafia, sempre meno confinata nelle geografie dei territori, troverà nella ribellione tenace e silenziosa di un bambino un sorprendente antagonista. Grazie alla sua capacità immaginativa e irriducibile alterità, lo sguardo dell'infanzia trasforma anche la cronaca criminale in pagina di eroismo civile.
sabato 21 febbraio 2015
sala Mercato ore 21
Questa zebra non è un asino
storia di una amicizia più forte della guerra
Tratto dal libro Un asino a strisce © 2013 Adriano Salani editore S.p.A.
di e con Giorgio Scaramuzzino
elementi scenici Maurizio Mastorchio
assistente alla regia Ilaria Deodato
Un omaggio alla convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e della adolescenza.
Prendendo spunto da un fatto di cronaca che ha fatto il giro del mondo, lo spettacolo narra la storia di un ragazzo che vive in una zona di guerra. Racconta di come migliaia di giovani siano costretti a sopravvivere in terre ormai devastate e senza futuro, dove mancano scuole, cibo e acqua potabile.
In una realtà così cruda Talal, il protagonista, nei rari momenti di pace, incontra un’amica speciale: una zebra che vive in un piccolo zoo. Il vecchio guardiano, testimone di questa amicizia cerca di alimentarla, nonostante la guerra.
Questa storia è un’occasione per riflettere sulla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e su quello che ancora resta da fare per proteggere e tutelare i protagonisti del nostro futuro.
Informazioni:
tel. 010 6592229 – 010 412135
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