Avviata questa mattina dalla Giunta, su proposta dell'assessore all'urbanistica Stefano Bernini, la procedura per il trasferimento al patrimonio comunale della caserma Gavoglio del Lagaccio, il popoloso quartiere sulle alture della stazione Principe.
La delibera di indirizzo prende lo spunto dalla legge 85 del 2010 che prevede, a determinate condizioni e sulla base di un idoneo progetto di valorizzazione, il trasferimento a titolo non oneroso ai Comuni di beni dello Stato.
In un anno, ha detto Bernini, si riuscirà a affidare a Ri.Genova, agenzia che opera per conto del Comune di Genova nel campo della riqualificazione urbanistica, l'attuazione degli interventi previsti nel piano di valorizzazione, alla cui stesura prenderà parte il direttore generale del Comune, per la fase di analisi, conoscenza e definizione del programma. Allo studio l'acquisizione di eventuali finanziamenti Anci nell'ambito dei processi di federalismo avviati per i Comuni. L'obiettivo, ha concluso Bernini, è mettere il prima possibile gli spazi liberi a disposizione della cittadinanza, per avviare una progettazione partecipata degli stessi.
Lo scorso anno, le associazioni e i comitati che si occupano del recupero ad uso urbano delle aree ex militari del Lagaccio, avevano formulato ben 495 osservazioni al Puc, con l'auspicio di vedere realizzati in quelle aree, ormai in abbandono da 40 anni, parcheggi, spazi pubblici e aree verdi, e altri temi ambientali, storico culturali, urbanistici e socio abitativi. Vengono escluse funzioni in grado di attrarre traffico, mentre si valuteranno possibili demolizioni a vantaggio dell'estensione degli spazi verdi e la eventuale realizzazione di percorsi pedonali che si potranno collegare con la rete di sentieri che interessano il Parco delle Mura e il sistema centrale delle fortificazioni genovesi.
Al Municipio il compito di organizzare un percorso di comunicazione, dialogo e confronto con i cittadini.
La delibera di indirizzo prende lo spunto dalla legge 85 del 2010 che prevede, a determinate condizioni e sulla base di un idoneo progetto di valorizzazione, il trasferimento a titolo non oneroso ai Comuni di beni dello Stato.
In un anno, ha detto Bernini, si riuscirà a affidare a Ri.Genova, agenzia che opera per conto del Comune di Genova nel campo della riqualificazione urbanistica, l'attuazione degli interventi previsti nel piano di valorizzazione, alla cui stesura prenderà parte il direttore generale del Comune, per la fase di analisi, conoscenza e definizione del programma. Allo studio l'acquisizione di eventuali finanziamenti Anci nell'ambito dei processi di federalismo avviati per i Comuni. L'obiettivo, ha concluso Bernini, è mettere il prima possibile gli spazi liberi a disposizione della cittadinanza, per avviare una progettazione partecipata degli stessi.
Lo scorso anno, le associazioni e i comitati che si occupano del recupero ad uso urbano delle aree ex militari del Lagaccio, avevano formulato ben 495 osservazioni al Puc, con l'auspicio di vedere realizzati in quelle aree, ormai in abbandono da 40 anni, parcheggi, spazi pubblici e aree verdi, e altri temi ambientali, storico culturali, urbanistici e socio abitativi. Vengono escluse funzioni in grado di attrarre traffico, mentre si valuteranno possibili demolizioni a vantaggio dell'estensione degli spazi verdi e la eventuale realizzazione di percorsi pedonali che si potranno collegare con la rete di sentieri che interessano il Parco delle Mura e il sistema centrale delle fortificazioni genovesi.
Al Municipio il compito di organizzare un percorso di comunicazione, dialogo e confronto con i cittadini.