Banca d'Italia: torna a crescere l'economia ligure nel 2015

Segnali di ripresa dell’occupazione, del terziario e dell’industria. A fare da traino i consumi delle famiglie e il turismo. In sofferenza investimenti e risparmio. Non migliora l'edilizia ancora in flessione. Meglio rispetto al passato la domanda interna favorita anche dalle forme di stabilizzazione del reddito introdotte dal governo. La Liguria si conferma tra le regioni con la richezza pro capite più alta

Banca d'Italia
Presentata questa mattina, nella sala del consiglio di Palazzo De Gaetani, di cui ricorre in questi giorni il centenario della costruzione, la pubblicazione di Banca d'Italia sull'andamento dell'economia ligure nel 2015.

I dati indicano per la nostra regione una moderata crescita economica grazie ai settori industriale, del commercio e del turismo. Permangono le condizioni di difficoltà per le costruzioni, mentre si registra una ripresa del mercato del lavoro, con un maggiore ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Per il 2016 le imprese si aspettano una crescita delle vendite estesa a tutti i settori produttivi, con investimenti stabili e una tenuta dell'occupazione,oltre a una stabilizzazione della domanda complessiva e un miglioramento nei settori chimica e farmaceutica, della nautica e della cantieristica.

"Registriamo una ripresa, ma è una ripresa ancora moderata - spiega Mario Venturi, direttore della sede di Genova della Banca d'Italia - però vi è stato un aumento dell'occupazione, del settore terziario e dell'attività industriale. Un aumento che deriva soprattutto dalle componenti di domanda interna e dall'aumento dei consumi delle famiglie favoriti anche dalle forme di stabilizzazione del reddito introdotte dal governo. Gli investimenti invece, la componente che più risentito della crisi e da cui ci aspettiamo il maggiore contributo per la crescita dell'occupazione, sono ancora fermi".

Dati positivi ai quali ha contribuito la domanda interna e in particolare i consumi delle famiglie. Nonostante una riduzione degli investimenti delle imprese, l'occupazione è aumentata soprattutto tra i lavoratori autonomi, interrompendo la fase negativa iniziata nel 2012. Il numero degli occupati è salito del 2,1 per cento, trainato dalla crescita dei contratti a tempo indeterminato.  Andamento positivo per il terziario, soprattutto il commercio, favorito dall'acquisto di beni durevoli e per il turismo.

Le famiglie liguri, con 300.000 euro di ricchezza pro capite, soprattutto in valori immobiliari, continuano a essere tra le più benestanti del nostro Paese, superando di oltre 100.000 euro quelle dell’Italia nordoccidentale. Si è registrato però un rallentamento dei depositi causato da una diminuzione dei tassi di interesse, con rendimenti di liquidità e titoli a custodia estremamente bassi. Il risparmio dei liguri si è quindi rivolto ai fondi comuni e al mercato azionario.

Grande il contributo della stagione turistica, in cui si registra un aumento delle presenze e delle spese dei turisti stranieri. L'attività portuale è stata complessivamente stabile, anche se dal secondo semestre si è avvertito un rallentamento delle produzioni emergenti, che hanno un peso abbastanza rilevante nei traffici commerciali dei porti.  

Il settore delle costruzioni è il più debole e non si è ancora verificato il punto di svolta atteso da tempo. Il valore aggiunto del settore continua a essere in flessione, anche se a un ritmo più modesto. Segnali positivi sono l'aumento dei bandi di gara delle amministrazioni pubbliche, con una ripresa moderata del mercato immobiliare, che ha stabilizzato le quotazioni dopo tre anni di cali ininterrotti.


8 giugno 2016
Ultimo aggiornamento: 08/06/2016
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