Si è conclusa da poche ore la manifestazione studentesca organizzata da Unione degli Studenti, insieme ai collettivi autonomi delle scuole superiori e agli universitari dei centri sociali, per protestare ancora una volta contro il modello di istruzione del ministro Gelmini. Il corteo, composto da circa cinquemila ragazzi, è partito intorno alle 9.30 da Piazza Caricamento e, imboccando Corso Aurelio Saffi, si è diretto verso la Fiera di Genova, di fronte alla quale alcuni interventi dal furgone hanno rilevato come il salone nautico sia una bolla d’oro rispetto alla realtà vissuta dalla maggior parte delle persone che stanno subendo gli effetti devastanti della crisi economica e delle politiche di austerity varate dal governo: «Mentre l’Italia è in preda alla crisi, qua ci sono persone che possono permettersi di comprare la barca per stare a galla, mentre tutti gli altri, gli studenti, i precari, i ricercatori affondano».
Il corteo, a questo punto, si è diretto verso Piazza De Ferrari, bloccando il traffico di Viale Brigate Bisagno, Via Diaz, Via Ippolito D’aste e la galleria di Piazza Dante; una volta giunti di fronte alla Banca d’Italia, presidiata da un cordone di polizia, i manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e sanzionato l’istituto di credito con alcuni striscioni per ribadire la sottomissione della politica ai dettami dell’alta finanza e per ricordare che gli esecutivi di tutta Europa stanno varando politiche di austerity per poter pareggiare il bilancio e diminuire il debito pubblico, con gravi ricadute sulla vita delle persone, dei giovani che subiscono i ricatti della precarietà e degli adulti che vedono la propria pensione sempre più misera e lontana.
“Il 15 ottobre tutti a Roma” lo striscione appeso per diffondere la giornata europea di mobilitazione contro la pretesa dei gioverni di far pagare il debito pubblico ai cittadini, che in Italia avrà il suo epicentro intorno ai palazzi del potere della capitale.
Non solo difesa della pubblica istruzione quindi ma anche diritto a vite degne, la rivendicazione di uno stato sociale solido che garantisca diritti a tutti, indipendentemente da logiche falsamente meritocratiche o meramente economiche: questa prima mattinata di mobilitazione dell’autunno si è svolta all’insegna di contenuti non solo propri del mondo dell’istruzione ma ha portato in piazza la grande voglia di cambiamento e partecipazione di tutta una generazione.
Il corteo, a questo punto, si è diretto verso Piazza De Ferrari, bloccando il traffico di Viale Brigate Bisagno, Via Diaz, Via Ippolito D’aste e la galleria di Piazza Dante; una volta giunti di fronte alla Banca d’Italia, presidiata da un cordone di polizia, i manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e sanzionato l’istituto di credito con alcuni striscioni per ribadire la sottomissione della politica ai dettami dell’alta finanza e per ricordare che gli esecutivi di tutta Europa stanno varando politiche di austerity per poter pareggiare il bilancio e diminuire il debito pubblico, con gravi ricadute sulla vita delle persone, dei giovani che subiscono i ricatti della precarietà e degli adulti che vedono la propria pensione sempre più misera e lontana.
“Il 15 ottobre tutti a Roma” lo striscione appeso per diffondere la giornata europea di mobilitazione contro la pretesa dei gioverni di far pagare il debito pubblico ai cittadini, che in Italia avrà il suo epicentro intorno ai palazzi del potere della capitale.
Non solo difesa della pubblica istruzione quindi ma anche diritto a vite degne, la rivendicazione di uno stato sociale solido che garantisca diritti a tutti, indipendentemente da logiche falsamente meritocratiche o meramente economiche: questa prima mattinata di mobilitazione dell’autunno si è svolta all’insegna di contenuti non solo propri del mondo dell’istruzione ma ha portato in piazza la grande voglia di cambiamento e partecipazione di tutta una generazione.