Viene inaugurata venerdì 21 novembre alle ore 18 presso la Wolfsoniana – Musei di Nervi (Via Serra Gropallo 4) Le stanze della fantasia. Antonio Rubino e il mondo dell’infanzia.
Una mostra… a misura di bambino. L’esposizione intende infatti fare capire all’odierno pubblico infantile cosa significò essere bambini nei due decenni centrali della prima metà del Novecento, per quelle generazioni che nacquero all’indomani della fine del primo conflitto mondiale e che entrarono nell’età adulta allo scoppio del secondo e vissero quindi in prima persona i tragici eventi ad esso correlati.
La mostra prende l’avvio e si polarizza intorno a due stanze dedicate ai bambini della collezione della Wolfsoniana: la nota Camera del bambino di Antonio Rubino (1924 circa) e la Cameretta Pinocchio (1928 circa), proveniente da una residenza veneta della famiglia Lapadula e da poco generosamente donata al museo.
La stanza di Rubino, i cui arredi trovano perfetta corrispondenza con i tre pannelli a tempera su tela che li inquadrano, rappresenta una suggestiva conferma della straordinaria ricchezza espressiva della fantasia creatrice dell’artista ligure e della sua piena adesione alle magie e alle inquietudini dell’immaginario infantile.
Alla realizzazione di questa cameretta, Rubino accennava già - attraverso una proposta di esclusiva per la riproduzione dei mobili - in una lettera dell’aprile del 1924 ad Arnoldo Mondadori, con cui aveva iniziato a collaborare sin dal 1912. Se non esistono fonti che attestino un seguito a questi primi accordi, è invece documentata la collaborazione tra Rubino e l’ “Industria veneziana mobili laccati” che - fondata da Vittorio Lampronti e Giorgio De Tomi nel 1928 e attiva sino al 1934 - partecipò nel 1928 al concorso delle “Tre Venezie” per l’arredamento della casa, presentando una cameretta decorata con immagini tratte dalle sue tavole per la rivista “Il Balilla”.
A tale ambiente ne seguirono probabilmente altri ispirati ai suoi personaggi, ma la stanza della Wolfsoniana è l’unica in cui si può ammirare integralmente la proiezione tridimensionale delle sue animate composizioni grafiche, come confermato da alcune geniali soluzioni inventive, tra le quali spicca la forma antropomorfa delle seggioline.
Ascrivibile anch’essa alla produzione di stanze da letto per bambini della ”Industria veneziana mobili laccati”, la Cameretta Pinocchio riproduce le celebri illustrazioni di Attilio Mussino (Torino 1878 - Cuneo 1954) per il Pinocchio di Collodi pubblicato nel 1911 dall’editore fiorentino Bemporad e vincitore quello stesso anno della medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Torino.
Un’ampia varietà di materiali artistici accompagnano le due stanze. Dal punto di vista grafico, le riviste e i libri portano le firme dei principali illustratori per l’infanzia dell’epoca.
In mostra si presentano ancora giochi, pupazzi, tessuti e un’originale altalena per due di produzione cecoslovacca in tubolare di acciaio cromato e legno dipinto, in cui uno dei giochi più antichi e comuni viene reinterpretato e modernizzato alla luce dello stile funzionalista che si stava affermando.
La mostra, curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone, si avvale anche di alcuni prestiti provenienti dalla Galleria L’Image-Manifesti originali del XX secolo di Alassio e dall’Archivio Storico della Pubblicità di Genova. Si ringraziano Alessandro Bellenda, Francesco Calaminici e Anna Zunino per l’amichevole collaborazione.
Le stanze della fantasia. Antonio Rubino e il mondo dell’infanzia
Wolfsoniana, via Serra Gropallo 4, Genova Nervi
22 novembre – 7 giugno 2015
orari: invernale (novembre-marzo) dal martedì alla domenica 11.00 - 17.00 (lunedì chiuso); estivo (aprile-ottobre) dal martedì al venerdì 11.00 – 18.00; sabato-domenica 12.00 – 19.00 (lunedì chiuso)
ingressi: intero € 5, ridotto € 4, scuole € 3
Informazioni e prenotazioni:
tel. 010 3231329 – 8171653 - 8171654, info@wolfsoniana.it
www.wolfsoniana.it
Una mostra… a misura di bambino. L’esposizione intende infatti fare capire all’odierno pubblico infantile cosa significò essere bambini nei due decenni centrali della prima metà del Novecento, per quelle generazioni che nacquero all’indomani della fine del primo conflitto mondiale e che entrarono nell’età adulta allo scoppio del secondo e vissero quindi in prima persona i tragici eventi ad esso correlati.
La mostra prende l’avvio e si polarizza intorno a due stanze dedicate ai bambini della collezione della Wolfsoniana: la nota Camera del bambino di Antonio Rubino (1924 circa) e la Cameretta Pinocchio (1928 circa), proveniente da una residenza veneta della famiglia Lapadula e da poco generosamente donata al museo.
La stanza di Rubino, i cui arredi trovano perfetta corrispondenza con i tre pannelli a tempera su tela che li inquadrano, rappresenta una suggestiva conferma della straordinaria ricchezza espressiva della fantasia creatrice dell’artista ligure e della sua piena adesione alle magie e alle inquietudini dell’immaginario infantile.
Alla realizzazione di questa cameretta, Rubino accennava già - attraverso una proposta di esclusiva per la riproduzione dei mobili - in una lettera dell’aprile del 1924 ad Arnoldo Mondadori, con cui aveva iniziato a collaborare sin dal 1912. Se non esistono fonti che attestino un seguito a questi primi accordi, è invece documentata la collaborazione tra Rubino e l’ “Industria veneziana mobili laccati” che - fondata da Vittorio Lampronti e Giorgio De Tomi nel 1928 e attiva sino al 1934 - partecipò nel 1928 al concorso delle “Tre Venezie” per l’arredamento della casa, presentando una cameretta decorata con immagini tratte dalle sue tavole per la rivista “Il Balilla”.
A tale ambiente ne seguirono probabilmente altri ispirati ai suoi personaggi, ma la stanza della Wolfsoniana è l’unica in cui si può ammirare integralmente la proiezione tridimensionale delle sue animate composizioni grafiche, come confermato da alcune geniali soluzioni inventive, tra le quali spicca la forma antropomorfa delle seggioline.
Ascrivibile anch’essa alla produzione di stanze da letto per bambini della ”Industria veneziana mobili laccati”, la Cameretta Pinocchio riproduce le celebri illustrazioni di Attilio Mussino (Torino 1878 - Cuneo 1954) per il Pinocchio di Collodi pubblicato nel 1911 dall’editore fiorentino Bemporad e vincitore quello stesso anno della medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Torino.
Un’ampia varietà di materiali artistici accompagnano le due stanze. Dal punto di vista grafico, le riviste e i libri portano le firme dei principali illustratori per l’infanzia dell’epoca.
In mostra si presentano ancora giochi, pupazzi, tessuti e un’originale altalena per due di produzione cecoslovacca in tubolare di acciaio cromato e legno dipinto, in cui uno dei giochi più antichi e comuni viene reinterpretato e modernizzato alla luce dello stile funzionalista che si stava affermando.
La mostra, curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone, si avvale anche di alcuni prestiti provenienti dalla Galleria L’Image-Manifesti originali del XX secolo di Alassio e dall’Archivio Storico della Pubblicità di Genova. Si ringraziano Alessandro Bellenda, Francesco Calaminici e Anna Zunino per l’amichevole collaborazione.
Le stanze della fantasia. Antonio Rubino e il mondo dell’infanzia
Wolfsoniana, via Serra Gropallo 4, Genova Nervi
22 novembre – 7 giugno 2015
orari: invernale (novembre-marzo) dal martedì alla domenica 11.00 - 17.00 (lunedì chiuso); estivo (aprile-ottobre) dal martedì al venerdì 11.00 – 18.00; sabato-domenica 12.00 – 19.00 (lunedì chiuso)
ingressi: intero € 5, ridotto € 4, scuole € 3
Informazioni e prenotazioni:
tel. 010 3231329 – 8171653 - 8171654, info@wolfsoniana.it
www.wolfsoniana.it