Piazze, giardini pubblici, musei, biblioteche, uffici comunali e aree pubbliche, sono gli hot spot genovesi, il cui numero negli ultimi due anni (erano 70 nel 2012) è salito a 175, con un incremento di 105 tra cui 12 musei, 9 biblioteche, 27 uffici pubblici, 47 aree e 10 public air. Sono spot, luoghi, dove - dopo essersi registrati una volta per tutte, fornendo un recapito telefonico, perchè in Italia la legge prevede che chi naviga in rete possa essere identificato – è possibile connettersi gratuitamente a internet dal proprio portatile, tablet, smartphone.
E’ stata l’assessore all’informatica Isabella Lanzone a fornire ai consiglieri fatti e cifre del wifi genovese: la maggior parte delle aree wifi è concentrata nel territorio del municipio centro est, mentre sono 24 i punti in nel centro ovest, 13 in Valbisagno, 5 in media Valbisagno, 5 in Valpolcevera, 15 nel medio ponente, 6 nel ponente, 6 nel medio levante e 3 nel levante. Si tratta di spot, di punti, con l’eccezione di via della Maddalena dove il wifi è continuo ed è possibile restare connessi camminando.
Come sì è detto la procedura di identificazione si effettua una volta sola ed è la stessa per tutte le città del circuito Italiawifi, cui aderisce Genova. E’ a buon punto il progetto per fare sistema con la regione Liguria e di estendere la procedura a tutti i comuni liguri in modo che sia possibile muoversi in tutte le aree wifi della regione senza doversi riaccreditare.
Ma veniamo al progetto in corso, illustrato da OpenGenova, che ha l’obiettivo di creare una mappatura di tutti i luoghi free-wifi, non solo quelli pubblici, ma anche i bar e gli esercizi commerciali dove i cittadini, i turisti, gli studenti e i cosiddetti “lavoratori nomadi”- quelli che l’ufficio se lo portano sulle spalle dentro a uno zainetto - possono sostare per studiare, lavorare, consultare/ascoltare le guide turistiche.
“I turisti che arrivano a Genova – ha detto Massimiliano Bonacci dell’associazione OpenGenova – quando entrano in un bar chiedono se c’è il wifi come se chiedessero un bicchiere di acqua minerale: se lo aspettano, insomma”. “E poi - ha aggiunto - una maggiore diffusione del wifi rappresenterebbe un valore aggiunto per tutti, a cominciare dai commercianti che potrebbero collegare schermi con informazioni sulle propria attività e telecamere di video sorveglianza, così come avrebbero la possibilità di fare marketing di prossimità rivolto a chi si trova nelle vicinanze dell’esercizio. Per non parlare delle informazioni geolocalizzate che potrebbero essere molto utili ai turisti – e perché no anche ai genovesi – in una città le cui bellezze talvolta sono davvero nascoste. Senza contare che in certi punti del centro storico Gps e reti mobili dei cellulari “non prendono”, mentre con la banda larga questo problema non ci sarebbe.
E di banda larga, struttura portante per il wifi, ha parlato l’assessore allo sviluppo economico Francesco Oddone: “Ovviamente non è il Comune di Genova a stenderla, ma le Telco, grandi aziende di telecomunicazione con due delle quali il Comune ha già stipulato un accordo cui entro luglio seguirà la firma di un protocollo, per cui il Comune otterrà la messa a disposizione della fibra ottica spenta (la connessione fisica in fibra ottica in cui sono predisposti i cavi, n.d.r.) per tutti municipi e i mercati rionali, soprattutto in quelle zone che sono più soggette a digital divide”.
“Sono state già introdotte nuove procedure di scavo meno invasive che hanno reso più rapido l’avanzamento di stesura”, ha proseguito Oddone, “e ad oggi sono 50 i km di fibra ottica stesi a Genova, che raggiungono circa il 30% per cento del bacino di utenza”.
#OGwifi è un progetto, di OpenGenova e Confesercenti, patrocinato dal Comune e partito nel febbraio 2014, per la mappatura di tutti i free wifi pubblici e privati presentì sul territorio, il cui risultato sarà una street map a cui, in pura filosofia wiki, chiunque potrà contribuire. "Il progetto OGwifi ha anche lo scopo di fornire una visione d'insieme sullo stato di avanzamento del Free Wifi e della Banda Larga in città" ha detto Enrico Alletto, presidente di Open Genova. A questo link tutte le info per aderire.
Nel corso della commissione di gioved' 19 giugno, i consiglieri Stefano De Pietro (M5s), Mauro Muscarà (M5s), Monica Russo (Pd) e Enrico Pignone (lista Doria) hanno partecipato attivamente alla discussione, in particolare sottolineando la necessità di non sottovalutare gli aspetti sanitari legati all’inquinamento elletromagnetico (De Pietro), l’importanza del wifi come strumento per una maggiore efficienza dei servizi della pubblica amministrazione, attraverso maggiore accessibilità per i cittadini (Pignone) e il ruolo che può avere il wifi per la valorizzazione degli esercizi di vicinato (Russo).
E’ stata l’assessore all’informatica Isabella Lanzone a fornire ai consiglieri fatti e cifre del wifi genovese: la maggior parte delle aree wifi è concentrata nel territorio del municipio centro est, mentre sono 24 i punti in nel centro ovest, 13 in Valbisagno, 5 in media Valbisagno, 5 in Valpolcevera, 15 nel medio ponente, 6 nel ponente, 6 nel medio levante e 3 nel levante. Si tratta di spot, di punti, con l’eccezione di via della Maddalena dove il wifi è continuo ed è possibile restare connessi camminando.
Come sì è detto la procedura di identificazione si effettua una volta sola ed è la stessa per tutte le città del circuito Italiawifi, cui aderisce Genova. E’ a buon punto il progetto per fare sistema con la regione Liguria e di estendere la procedura a tutti i comuni liguri in modo che sia possibile muoversi in tutte le aree wifi della regione senza doversi riaccreditare.
Ma veniamo al progetto in corso, illustrato da OpenGenova, che ha l’obiettivo di creare una mappatura di tutti i luoghi free-wifi, non solo quelli pubblici, ma anche i bar e gli esercizi commerciali dove i cittadini, i turisti, gli studenti e i cosiddetti “lavoratori nomadi”- quelli che l’ufficio se lo portano sulle spalle dentro a uno zainetto - possono sostare per studiare, lavorare, consultare/ascoltare le guide turistiche.
“I turisti che arrivano a Genova – ha detto Massimiliano Bonacci dell’associazione OpenGenova – quando entrano in un bar chiedono se c’è il wifi come se chiedessero un bicchiere di acqua minerale: se lo aspettano, insomma”. “E poi - ha aggiunto - una maggiore diffusione del wifi rappresenterebbe un valore aggiunto per tutti, a cominciare dai commercianti che potrebbero collegare schermi con informazioni sulle propria attività e telecamere di video sorveglianza, così come avrebbero la possibilità di fare marketing di prossimità rivolto a chi si trova nelle vicinanze dell’esercizio. Per non parlare delle informazioni geolocalizzate che potrebbero essere molto utili ai turisti – e perché no anche ai genovesi – in una città le cui bellezze talvolta sono davvero nascoste. Senza contare che in certi punti del centro storico Gps e reti mobili dei cellulari “non prendono”, mentre con la banda larga questo problema non ci sarebbe.
E di banda larga, struttura portante per il wifi, ha parlato l’assessore allo sviluppo economico Francesco Oddone: “Ovviamente non è il Comune di Genova a stenderla, ma le Telco, grandi aziende di telecomunicazione con due delle quali il Comune ha già stipulato un accordo cui entro luglio seguirà la firma di un protocollo, per cui il Comune otterrà la messa a disposizione della fibra ottica spenta (la connessione fisica in fibra ottica in cui sono predisposti i cavi, n.d.r.) per tutti municipi e i mercati rionali, soprattutto in quelle zone che sono più soggette a digital divide”.
“Sono state già introdotte nuove procedure di scavo meno invasive che hanno reso più rapido l’avanzamento di stesura”, ha proseguito Oddone, “e ad oggi sono 50 i km di fibra ottica stesi a Genova, che raggiungono circa il 30% per cento del bacino di utenza”.
#OGwifi è un progetto, di OpenGenova e Confesercenti, patrocinato dal Comune e partito nel febbraio 2014, per la mappatura di tutti i free wifi pubblici e privati presentì sul territorio, il cui risultato sarà una street map a cui, in pura filosofia wiki, chiunque potrà contribuire. "Il progetto OGwifi ha anche lo scopo di fornire una visione d'insieme sullo stato di avanzamento del Free Wifi e della Banda Larga in città" ha detto Enrico Alletto, presidente di Open Genova. A questo link tutte le info per aderire.
Nel corso della commissione di gioved' 19 giugno, i consiglieri Stefano De Pietro (M5s), Mauro Muscarà (M5s), Monica Russo (Pd) e Enrico Pignone (lista Doria) hanno partecipato attivamente alla discussione, in particolare sottolineando la necessità di non sottovalutare gli aspetti sanitari legati all’inquinamento elletromagnetico (De Pietro), l’importanza del wifi come strumento per una maggiore efficienza dei servizi della pubblica amministrazione, attraverso maggiore accessibilità per i cittadini (Pignone) e il ruolo che può avere il wifi per la valorizzazione degli esercizi di vicinato (Russo).