Quello dell'immenso scheletro del mammifero marino appeso al soffitto è forse uno dei ricordi più nitidi delle nostre visite di bambini al Museo di Storia Naturale. L’installazione di arte contemporanea ‘Ombra mai fu’ di Uri De Beer, allievo e seguace di Joseph Beuys, è un buon motivo per riscoprire la 'sala della Balena'.
Nell’Anno internazionale della Luce, l'architetto e artista israeliano si è messo in relazione con la storica balena sospesa al soffitto del museo per creare uno scenario singolare: la sovrapposizione tra le ossa del cetaceo, le stelle della costellazione del Cetus (o Balena) e la volta celeste realizzata con lumi Led.
“Mi è piaciuta subito la proposta che mi ha fatto la curatrice Beth Vermeer – dice il direttore del museo Giuliano Doria – di questa iniziativa ho apprezzato moltissimo la contaminazione tra arte, filosofia e scienze naturali, dall’astronomia alla zoologia, in un insieme che ha prodotto un risultato di grande effetto spettacolare per il nostro museo”.
I mesi fra settembre e gennaio sono quelli più propizi, spiega il direttore, per osservare nel cielo serale la costellazione della Balena, conosciuta dai tempi antichi, dalle cosmologie primitive a quelle elevate dei Greci, che in questo caso funge da struttura portante di un progetto culturale che intreccia varie storie parallele.
Le dimensioni gigantesche, l’ambiguità intrinseca di questo mammifero e il suo carattere oscuro hanno attirato da sempre le fantasie di ogni popolazione e intorno a questo animale sono cresciuti miti, leggende e culti. Nel corso dei secoli le balene hanno contribuito alla storia della letteratura, basti pensare a Moby Dick di Melville, ma prima ancora della letteratura erano state filosofia e teologia a dare spazio all’immagine di Leviathan.
In astronomia la ‘Balena’ vale come costellazione da primato: la sua estensione abbraccia una ventina di stelle battezzate con nomi in arabo e il suo disegno celeste è famoso per una stella in particolare, O Cet (omicron Ceti, detta Mira, la meravigliosa) una stella gigante rossa scoperta poco prima del Seicento.
La costellazione nel suo insieme è facilmente individuabile perché è situata in un’area relativamente povera di stelle. Il Cetus – va detto - non rassomiglia esattamente alla balena che conosciamo, ma raffigura piuttosto un bizzarro animale, forse un mostro marino.
Inutile quindi scrutare il cielo in attesa di riconoscere la forma della balena di Pinocchio, ma nemmeno quella dello scheletro imponente esposto al Museo di Storia naturale, appartenuto a una balena spiaggiata a Monterosso nel lontano 1878, ma - forse è utile ricordarlo - ancora oggi sono circa duemila ogni anno i cetacei che si arenano per svariate cause dovute alle correnti, ai venti, a malattie oppure perché ferite.
Per approfondire altri argomenti correlati alla mostra, la luce nel campo dell'astronomia, nell'arte e nell'architettura, si terranno tre conferenze scientifiche, giovedì 15 ottobre dalle 17 nell'anfiteatro del museo: con 'Per aspera ad astra' Marco Pallavicini, del dipartimento di fisica dell'università di Genova, affronterà il tema della luce dalla prospettiva astrale, con 'Platone , all'ombra della luce' Domenico Saguato del centro documentazione Logos parlerà della luce dal punto di vista della filosofia, mentre con 'Partiture in gamma' la curatrice Beth Vermeer illustrerà la luce nell'ambito dell'architettura e dell'arte.
Il progetto Ombra mai fu, inserito tra le manifestazioni dell'Anno della Luce, è frutto della collaborazione tra Museo di storia naturale di Genova, Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova, Università Popolare di Sestri. Alla realizzazione hanno partecipato 'Design of the Universe' e l'Osservatorio astronomico di Genova Sestri ponente per il coordinamento scientifico e tecnico; il centro documentazione Logos per la promozione e la stampa del materiale pubblicitario; Laverna.net Venezia per la comunicazione e la documentazione digitale; l'azienda PiemmeLed per la generosa collaborazione tecnica.
Info
Museo di Storia Naturale Giacomo Doria Via Brigata Liguria, 9 - tel 010.564567
www.museidigenova.it
www.difi.unige.it
www.design-of-the-universe.com
Nell’Anno internazionale della Luce, l'architetto e artista israeliano si è messo in relazione con la storica balena sospesa al soffitto del museo per creare uno scenario singolare: la sovrapposizione tra le ossa del cetaceo, le stelle della costellazione del Cetus (o Balena) e la volta celeste realizzata con lumi Led.
“Mi è piaciuta subito la proposta che mi ha fatto la curatrice Beth Vermeer – dice il direttore del museo Giuliano Doria – di questa iniziativa ho apprezzato moltissimo la contaminazione tra arte, filosofia e scienze naturali, dall’astronomia alla zoologia, in un insieme che ha prodotto un risultato di grande effetto spettacolare per il nostro museo”.
I mesi fra settembre e gennaio sono quelli più propizi, spiega il direttore, per osservare nel cielo serale la costellazione della Balena, conosciuta dai tempi antichi, dalle cosmologie primitive a quelle elevate dei Greci, che in questo caso funge da struttura portante di un progetto culturale che intreccia varie storie parallele.
Le dimensioni gigantesche, l’ambiguità intrinseca di questo mammifero e il suo carattere oscuro hanno attirato da sempre le fantasie di ogni popolazione e intorno a questo animale sono cresciuti miti, leggende e culti. Nel corso dei secoli le balene hanno contribuito alla storia della letteratura, basti pensare a Moby Dick di Melville, ma prima ancora della letteratura erano state filosofia e teologia a dare spazio all’immagine di Leviathan.
In astronomia la ‘Balena’ vale come costellazione da primato: la sua estensione abbraccia una ventina di stelle battezzate con nomi in arabo e il suo disegno celeste è famoso per una stella in particolare, O Cet (omicron Ceti, detta Mira, la meravigliosa) una stella gigante rossa scoperta poco prima del Seicento.
La costellazione nel suo insieme è facilmente individuabile perché è situata in un’area relativamente povera di stelle. Il Cetus – va detto - non rassomiglia esattamente alla balena che conosciamo, ma raffigura piuttosto un bizzarro animale, forse un mostro marino.
Inutile quindi scrutare il cielo in attesa di riconoscere la forma della balena di Pinocchio, ma nemmeno quella dello scheletro imponente esposto al Museo di Storia naturale, appartenuto a una balena spiaggiata a Monterosso nel lontano 1878, ma - forse è utile ricordarlo - ancora oggi sono circa duemila ogni anno i cetacei che si arenano per svariate cause dovute alle correnti, ai venti, a malattie oppure perché ferite.
Per approfondire altri argomenti correlati alla mostra, la luce nel campo dell'astronomia, nell'arte e nell'architettura, si terranno tre conferenze scientifiche, giovedì 15 ottobre dalle 17 nell'anfiteatro del museo: con 'Per aspera ad astra' Marco Pallavicini, del dipartimento di fisica dell'università di Genova, affronterà il tema della luce dalla prospettiva astrale, con 'Platone , all'ombra della luce' Domenico Saguato del centro documentazione Logos parlerà della luce dal punto di vista della filosofia, mentre con 'Partiture in gamma' la curatrice Beth Vermeer illustrerà la luce nell'ambito dell'architettura e dell'arte.
Il progetto Ombra mai fu, inserito tra le manifestazioni dell'Anno della Luce, è frutto della collaborazione tra Museo di storia naturale di Genova, Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova, Università Popolare di Sestri. Alla realizzazione hanno partecipato 'Design of the Universe' e l'Osservatorio astronomico di Genova Sestri ponente per il coordinamento scientifico e tecnico; il centro documentazione Logos per la promozione e la stampa del materiale pubblicitario; Laverna.net Venezia per la comunicazione e la documentazione digitale; l'azienda PiemmeLed per la generosa collaborazione tecnica.
Info
Museo di Storia Naturale Giacomo Doria Via Brigata Liguria, 9 - tel 010.564567
www.museidigenova.it
www.difi.unige.it
www.design-of-the-universe.com