Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
La consigliera Lilli Lauro (Pdl) solleva il problema del ristagno acque nei parchi di Nervi.
Risponde l’assessore Valeria Garotta: il progetto Parchi di Nervi prevede uno stanziamento complessivo di poco più di 4 milioni di euro. Si tratta di fondi non europei ma “ex colombiani”. Il primo lotto comprende interventi sul verde, sulla pavimentazione, sul drenaggio dell’acqua, sugli impianti. La ripartizione delle spese prevede interventi sul verde per circa il 30% del totale; ma anche gran parte degli altri interventi è riconducibile al verde: tra le opere edili, per esempio, grande rilevanza hanno i canali di scolo e la pavimentazione, che deve essere drenante. L’intento è di ottenere prati sani. L’intento è di rigenerarli ma intervenire sul drenaggio e sul sistema idrico in generale. È allo studio la possibilità di adottare una pavimentazione diversa, proposta dall’associazione Amici dei Parchi, un po’ più costosa ma più drenante dell’asfalto. Sul verde si interverrà attingendo a collezioni botaniche pregiate per integrare gli abbattimenti operati negli anni. Complessivamente si tratta di un intervento di ampio respiro centrato sul verde, anche se non si riuscirà a fare tutto ciò che sarebbe necessario.
A seguire, l’interrogazione dei consiglieri Clizia Nicolella (Lista Doria), Antonio Bruno (FdS) e Gian Piero Pastorino (Sel), sulla nomina di De Gennaro a presidente di Finmeccanica.
Risponde il sindaco Marco Doria: penso che siano stati toccati argomenti tra loro diversi. Preferisco tenerli distinti e pronunciarmi su tutti. Su quanto accaduto a Genova nel 2001 abbiamo discusso in quest’’aula l’anno scorso. Ripeto, come allora, che si è trattato di una pagina di storia brutta pagina della storia della nostra città. Il comportamento delle forze dell’ordine e di alcune persone che ne erano al vertice è stato sanzionato dai tribunali, che hanno individuato responsabilità precise a livello penale.
Le responsabilità politiche di chi governava non sono state toccate da tali sentenze. Il dottor De Gennaro è stato assolto sul piano penale, il che non esclude che dal punto di vista politico si possa dare un giudizio sul suo comportamento.
Prendo atto delle assoluzioni e delle condanne, non mi sostituisco ai giudici.
Un’altra questione è quella delle competenze professionali. Questa persona ha operato in settori molto specifici, antimafia polizia servizi segreti, ma mai nell’industria. Avevo chiesto che fossero privilegiate le competenze in ambito industriale, già molto prima che si ventilasse questa nomina.
Mi interessa la strategia del gruppo Finmeccanica. Non voglio ridurre l’importanza del gruppo, che è nazionale, alla sola questione di Genova. Sulle strategie del gruppo, questo consiglio si è espresso più volte circa l’importanza della presenza nel settore civile. Parlo di energia, trasporti, elettronica civile, che non a caso riguardano imprese ubicate a Genova.
Non si tratta solo di strategie aziendali, ma di strategie industriali del Paese. Titolari di questa discussione sono il governo e le assemblee elettive, tra cui noi.
Altra questione importante è la proprietà. La proprietà delle imprese non è questione indifferente. Spesso soggetti esteri non garantiscono il rilancio dell’impresa nell’economia italiana. Inoltre la differenziazione tra militare e civile: è vero che nell’aeronautica e nell’elicotteristica Finmeccanica produce anche sul civile, ma in altri campi produce solo sul civile. Passare al militare significa perciò impoverire il settore civile.
Si parla poi delle nuove prospettive della Fiera di Genova. A sollevare l’argomento sono i consiglieri Alfonso Gioia (Udc), Clizia Nicolella (Lista Doria) e Lilli Lauro (Pdl).
Risponde il sindaco Marco Doria: il punto di partenza è la prospettiva futura della città, e la Fiera sarà uno dei tasselli della città futura. L’attività fieristica ha un ruolo rilevante per Genova ed è importante che si possa lavorare bene. La Fiera è in crisi strutturale e sarebbe andata in liquidazione in tempi rapidissimi; obiettivo del Comune è stato evitare il fallimento di Fiera Spa. Abbiamo ritenuto opportuno non scindere in due società, una operativa e una immobiliare che sarebbe stata una sorta di bad company. Questa amministrazione non vuole bad companies. Quindi abbiamo chiesto a Fiera di predisporre un piano industriale indicando il numero di addetti necessari e la relativa superficie delle aree. Il managment ha indicato il personale necessario, nessuno ha chiesto a Fiera di sobbarcarsi i costi del personale in esubero, ma sono molto orgoglioso di poter affermare che il sistema comunale allargato, di Comune, partecipate e altri soci di Fiera, si è mosso con tempestività per garantire a tutti il posto di lavoro.
Carlo Felice: Ultimi sviluppi? È il tema presentato da Edoardo Rixi (Lega Nord).
Risponde ancora il sindaco Marco Doria: partiamo dalla crisi degli enti lirici italiani, che in dieci anni hanno perso circa 330 milioni di euro. In questo contesto, di pre dissesto che riguarda tutta Italia, va collocata la questione Carlo Felice. Il sistema va risanato, così non può andare avanti. Il ministero dà indicazioni su cosa sarebbe bene fare, non è ancora intervenuto concretamente e le indicazioni riguardano il ridimensionamento degli organici, ora sovradimensionati, attraverso contratti di solidarietà e rivisitazione delle norme pensionistiche. Queste ultime dovrebbero essere sancite da atti legislativi, che ora non ci sono. Per il Carlo Felice abbiamo ipotizzato 19 milioni di ricavi per il 2013, ipotesi assolutamente realistica. Di questi, 14-15 milioni arrivano da contributi pubblici, 3 da attività, 1 da sponsorizzazione. Uno dei main sponsor del Carlo Felice era Finmeccanica, che ora sta rivedendo i suoi budget; non disperiamo riguardo ad una loro futura sponsorizzazione, ma prendiamo atto che per l’anno in corso questa non ci sarà. L’altro sponsor è Iren, che teniamo ben stretto. Sul fronte dei costi, siamo impegnati con i sindacati per utilizzare i contratti di solidarietà per ulteriori 12 mesi. Se non si arriva all’accordo, i rischi per la continuità aziendale del Carlo Felice sarebbero altissimi e come amministratori ci assumeremo le nostre responsabilità.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno.
Si inizia con una delibera di giunta sull’approvazione, revisione e adeguamento del piano comunale per le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che, dopo lunga discussione, viene approvata con 24 voti favorevoli (maggioranza, Alfonso Gioia dell’Udc), 3 contrari (Lista Musso)e 2 astenuti Stefano Balleari e Guido Grillo (Pdl). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.
Al secondo punto, ancora una delibera di giunta che riguarda le modifiche al regolamento di contabilità. Anche questa viene approvata con 15 voti a favore della maggioranza, 10 astenuti (opposizione, Udc e M5S) e 1 presente non votante (Enrico Musso, Lista Musso).
La discussione sul piano industriale e linee di indirizzo Iren e situazione tariffaria viene rinviata.
La consigliera Lilli Lauro (Pdl) solleva il problema del ristagno acque nei parchi di Nervi.
Risponde l’assessore Valeria Garotta: il progetto Parchi di Nervi prevede uno stanziamento complessivo di poco più di 4 milioni di euro. Si tratta di fondi non europei ma “ex colombiani”. Il primo lotto comprende interventi sul verde, sulla pavimentazione, sul drenaggio dell’acqua, sugli impianti. La ripartizione delle spese prevede interventi sul verde per circa il 30% del totale; ma anche gran parte degli altri interventi è riconducibile al verde: tra le opere edili, per esempio, grande rilevanza hanno i canali di scolo e la pavimentazione, che deve essere drenante. L’intento è di ottenere prati sani. L’intento è di rigenerarli ma intervenire sul drenaggio e sul sistema idrico in generale. È allo studio la possibilità di adottare una pavimentazione diversa, proposta dall’associazione Amici dei Parchi, un po’ più costosa ma più drenante dell’asfalto. Sul verde si interverrà attingendo a collezioni botaniche pregiate per integrare gli abbattimenti operati negli anni. Complessivamente si tratta di un intervento di ampio respiro centrato sul verde, anche se non si riuscirà a fare tutto ciò che sarebbe necessario.
A seguire, l’interrogazione dei consiglieri Clizia Nicolella (Lista Doria), Antonio Bruno (FdS) e Gian Piero Pastorino (Sel), sulla nomina di De Gennaro a presidente di Finmeccanica.
Risponde il sindaco Marco Doria: penso che siano stati toccati argomenti tra loro diversi. Preferisco tenerli distinti e pronunciarmi su tutti. Su quanto accaduto a Genova nel 2001 abbiamo discusso in quest’’aula l’anno scorso. Ripeto, come allora, che si è trattato di una pagina di storia brutta pagina della storia della nostra città. Il comportamento delle forze dell’ordine e di alcune persone che ne erano al vertice è stato sanzionato dai tribunali, che hanno individuato responsabilità precise a livello penale.
Le responsabilità politiche di chi governava non sono state toccate da tali sentenze. Il dottor De Gennaro è stato assolto sul piano penale, il che non esclude che dal punto di vista politico si possa dare un giudizio sul suo comportamento.
Prendo atto delle assoluzioni e delle condanne, non mi sostituisco ai giudici.
Un’altra questione è quella delle competenze professionali. Questa persona ha operato in settori molto specifici, antimafia polizia servizi segreti, ma mai nell’industria. Avevo chiesto che fossero privilegiate le competenze in ambito industriale, già molto prima che si ventilasse questa nomina.
Mi interessa la strategia del gruppo Finmeccanica. Non voglio ridurre l’importanza del gruppo, che è nazionale, alla sola questione di Genova. Sulle strategie del gruppo, questo consiglio si è espresso più volte circa l’importanza della presenza nel settore civile. Parlo di energia, trasporti, elettronica civile, che non a caso riguardano imprese ubicate a Genova.
Non si tratta solo di strategie aziendali, ma di strategie industriali del Paese. Titolari di questa discussione sono il governo e le assemblee elettive, tra cui noi.
Altra questione importante è la proprietà. La proprietà delle imprese non è questione indifferente. Spesso soggetti esteri non garantiscono il rilancio dell’impresa nell’economia italiana. Inoltre la differenziazione tra militare e civile: è vero che nell’aeronautica e nell’elicotteristica Finmeccanica produce anche sul civile, ma in altri campi produce solo sul civile. Passare al militare significa perciò impoverire il settore civile.
Si parla poi delle nuove prospettive della Fiera di Genova. A sollevare l’argomento sono i consiglieri Alfonso Gioia (Udc), Clizia Nicolella (Lista Doria) e Lilli Lauro (Pdl).
Risponde il sindaco Marco Doria: il punto di partenza è la prospettiva futura della città, e la Fiera sarà uno dei tasselli della città futura. L’attività fieristica ha un ruolo rilevante per Genova ed è importante che si possa lavorare bene. La Fiera è in crisi strutturale e sarebbe andata in liquidazione in tempi rapidissimi; obiettivo del Comune è stato evitare il fallimento di Fiera Spa. Abbiamo ritenuto opportuno non scindere in due società, una operativa e una immobiliare che sarebbe stata una sorta di bad company. Questa amministrazione non vuole bad companies. Quindi abbiamo chiesto a Fiera di predisporre un piano industriale indicando il numero di addetti necessari e la relativa superficie delle aree. Il managment ha indicato il personale necessario, nessuno ha chiesto a Fiera di sobbarcarsi i costi del personale in esubero, ma sono molto orgoglioso di poter affermare che il sistema comunale allargato, di Comune, partecipate e altri soci di Fiera, si è mosso con tempestività per garantire a tutti il posto di lavoro.
Carlo Felice: Ultimi sviluppi? È il tema presentato da Edoardo Rixi (Lega Nord).
Risponde ancora il sindaco Marco Doria: partiamo dalla crisi degli enti lirici italiani, che in dieci anni hanno perso circa 330 milioni di euro. In questo contesto, di pre dissesto che riguarda tutta Italia, va collocata la questione Carlo Felice. Il sistema va risanato, così non può andare avanti. Il ministero dà indicazioni su cosa sarebbe bene fare, non è ancora intervenuto concretamente e le indicazioni riguardano il ridimensionamento degli organici, ora sovradimensionati, attraverso contratti di solidarietà e rivisitazione delle norme pensionistiche. Queste ultime dovrebbero essere sancite da atti legislativi, che ora non ci sono. Per il Carlo Felice abbiamo ipotizzato 19 milioni di ricavi per il 2013, ipotesi assolutamente realistica. Di questi, 14-15 milioni arrivano da contributi pubblici, 3 da attività, 1 da sponsorizzazione. Uno dei main sponsor del Carlo Felice era Finmeccanica, che ora sta rivedendo i suoi budget; non disperiamo riguardo ad una loro futura sponsorizzazione, ma prendiamo atto che per l’anno in corso questa non ci sarà. L’altro sponsor è Iren, che teniamo ben stretto. Sul fronte dei costi, siamo impegnati con i sindacati per utilizzare i contratti di solidarietà per ulteriori 12 mesi. Se non si arriva all’accordo, i rischi per la continuità aziendale del Carlo Felice sarebbero altissimi e come amministratori ci assumeremo le nostre responsabilità.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno.
Si inizia con una delibera di giunta sull’approvazione, revisione e adeguamento del piano comunale per le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che, dopo lunga discussione, viene approvata con 24 voti favorevoli (maggioranza, Alfonso Gioia dell’Udc), 3 contrari (Lista Musso)e 2 astenuti Stefano Balleari e Guido Grillo (Pdl). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.
Al secondo punto, ancora una delibera di giunta che riguarda le modifiche al regolamento di contabilità. Anche questa viene approvata con 15 voti a favore della maggioranza, 10 astenuti (opposizione, Udc e M5S) e 1 presente non votante (Enrico Musso, Lista Musso).
La discussione sul piano industriale e linee di indirizzo Iren e situazione tariffaria viene rinviata.