A fare gli onori di casa l’assessore alla mobilità Anna Dagnino, insieme all’amministratore unico di Amt Livio Ravera. Un’occasione importante di scambio di esperienze tra diverse città, l’ha definita l’assessore in apertura dei lavori, soprattutto per il taglio scientifico e tecnico del convegno centrato sugli impianti urbani speciali a fune e cremagliera. Numerosa la partecipazione ai lavori, gremito il salone di Rappresentanza di Tursi che venerdì 7 febbraio ha accolto amministratori, manager di diverse reti di Tpl nazionali, rappresentanti di enti pubblici e di realtà industriali operanti nel mondo dei trasporti. Obiettivo del Convegno: presentare lo stato dell’arte del settore portando all’attenzione dei partecipanti le più interessanti applicazioni a livello nazionale ed europeo con un confronto tra enti, aziende, industria e ricerca.
“La nostra città ha ereditato un patrimonio ricco e diversificato di impianti speciali che hanno fatto la storia di Genova. Sono impianti nati per lo più tra l’ottocento e il novecento – ha spiegato Anna Dagnino aprendo il convegno - alcuni, come la funicolare Zecca Righi, hanno contribuito anche all’espansione urbanistica della città. Una varietà di impianti e sistemi che offrono una risposta puntuale alla complessità orografica di Genova, che vive e si sviluppa su livelli diversi. Si tratta anche di manufatti importanti, cantati da poeti come Giorgio Caproni, che dedicò una lirica all’ascensore di Castelletto”.
Il convegno si è sviluppato in due momenti. Giovedì 6 febbraio è stata la giornata delle visite tecniche. Gli ospiti, una quarantina intervenuti da ogni parte d’Italia, hanno potuto provare e visitare il dietro le quinte di tre impianti storici di Genova: la ferrovia a cremagliera di Granarolo, la funicolare del Righi e l’impianto verto-orizzontale di Montegalletto. Tre impianti che fanno parte del complesso sistema di trasporto della rete genovese, che conta, oltre a bus e metropolitana, anche dieci ascensori, due funicolari, una cremagliera e una ferrovia a scartamento ridotto. Un sistema articolato quello degli impianti speciali genovesi, utilizzato dal 5% dei passeggeri di Amt, come ha sottolineato l’amministratore unico Livio Ravera “pensiamo che con investimenti calibrati sulla domanda si possa tornare a investire su impianti che possono essere una risposta non convenzionale alla richiesta di trasporto pubblico”. Ma proprio la difficile situazione economica, che investe da anni anche il comparto del trasporto pubblico a livello nazionale, incide pesantemente sulla possibilità di effettuare investimenti.
“Nonostante la situazione di difficoltà economica sia la prima preoccupazione di noi amministratori pubblici, non dobbiamo precluderci uno sguardo sul futuro. Ogni giorno combattiamo per tenere vivo il sistema, ma questo non ci deve limitare nell’avere una prospettiva che vada oltre all’oggi - ha dichiarato ancora Anna Dagnino - Per la nostra città è il caso dei cantieri di due nuovi impianti, gli ascensori di Quezzi e Villa Scassi, che tra quest’anno e fine 2015 si concluderanno. Stiamo ragionando concretamente anche su collegamenti diversi, come quello che si svilupperà tra la collina degli Erzelli e l’aeroporto di Genova”.
Nella giornata odierna, venerdì 7 febbraio, sono stati illustrati, oltre alla realtà genovese, diversi casi nazionali caratterizzati dalla gestione di sistemi a fune: la rete di Napoli con l’Amministratore Delegato di ANM Napoli Alberto Ramaglia; le funicolari di Bergamo con il direttore generale ATB e presidente di Asstra Lombardia Gianni Scarfone; l’esperienza del Minimetrò Perugia come sistema di mobilità alternativa con Luca Paiti, responsabile dei servizi. In apertura di mattinata anche l’intervento di Riccardo Genova per il dipartimento DITEN dell’Università.
Nel pomeriggio si è sviluppata la seconda parte del convengo “tecnologie e progetti”, che ha visto enti pubblici, aziende di trasporto pubblico, mondo industriale confrontarsi su esperienze attuali e sistemi innovativi.
"Questo convegno è stato un momento importante di analisi e confronto tra realtà diverse, è un'iniziativa che abbiamo appoggiato fin da subito. Il tema trattato oggi può sembrare solo tecnico, in realtà apre e si allarga ad analisi diverse, anche di carattere gestionale. Varrà la pena riproporre altre giornate come questa" ha concluso l’assessore.
Il convegno è stato organizzato da Comune di Genova, CIRT (Centro di Ricerca Trasporti), dipartimento DITEN Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova, promosso da Amt, CIFI (collegio italiano degli ingegneri ferroviari), Ordine degli Ingegneri con il supporto di Move.App Expo.
“La nostra città ha ereditato un patrimonio ricco e diversificato di impianti speciali che hanno fatto la storia di Genova. Sono impianti nati per lo più tra l’ottocento e il novecento – ha spiegato Anna Dagnino aprendo il convegno - alcuni, come la funicolare Zecca Righi, hanno contribuito anche all’espansione urbanistica della città. Una varietà di impianti e sistemi che offrono una risposta puntuale alla complessità orografica di Genova, che vive e si sviluppa su livelli diversi. Si tratta anche di manufatti importanti, cantati da poeti come Giorgio Caproni, che dedicò una lirica all’ascensore di Castelletto”.
Il convegno si è sviluppato in due momenti. Giovedì 6 febbraio è stata la giornata delle visite tecniche. Gli ospiti, una quarantina intervenuti da ogni parte d’Italia, hanno potuto provare e visitare il dietro le quinte di tre impianti storici di Genova: la ferrovia a cremagliera di Granarolo, la funicolare del Righi e l’impianto verto-orizzontale di Montegalletto. Tre impianti che fanno parte del complesso sistema di trasporto della rete genovese, che conta, oltre a bus e metropolitana, anche dieci ascensori, due funicolari, una cremagliera e una ferrovia a scartamento ridotto. Un sistema articolato quello degli impianti speciali genovesi, utilizzato dal 5% dei passeggeri di Amt, come ha sottolineato l’amministratore unico Livio Ravera “pensiamo che con investimenti calibrati sulla domanda si possa tornare a investire su impianti che possono essere una risposta non convenzionale alla richiesta di trasporto pubblico”. Ma proprio la difficile situazione economica, che investe da anni anche il comparto del trasporto pubblico a livello nazionale, incide pesantemente sulla possibilità di effettuare investimenti.
“Nonostante la situazione di difficoltà economica sia la prima preoccupazione di noi amministratori pubblici, non dobbiamo precluderci uno sguardo sul futuro. Ogni giorno combattiamo per tenere vivo il sistema, ma questo non ci deve limitare nell’avere una prospettiva che vada oltre all’oggi - ha dichiarato ancora Anna Dagnino - Per la nostra città è il caso dei cantieri di due nuovi impianti, gli ascensori di Quezzi e Villa Scassi, che tra quest’anno e fine 2015 si concluderanno. Stiamo ragionando concretamente anche su collegamenti diversi, come quello che si svilupperà tra la collina degli Erzelli e l’aeroporto di Genova”.
Nella giornata odierna, venerdì 7 febbraio, sono stati illustrati, oltre alla realtà genovese, diversi casi nazionali caratterizzati dalla gestione di sistemi a fune: la rete di Napoli con l’Amministratore Delegato di ANM Napoli Alberto Ramaglia; le funicolari di Bergamo con il direttore generale ATB e presidente di Asstra Lombardia Gianni Scarfone; l’esperienza del Minimetrò Perugia come sistema di mobilità alternativa con Luca Paiti, responsabile dei servizi. In apertura di mattinata anche l’intervento di Riccardo Genova per il dipartimento DITEN dell’Università.
Nel pomeriggio si è sviluppata la seconda parte del convengo “tecnologie e progetti”, che ha visto enti pubblici, aziende di trasporto pubblico, mondo industriale confrontarsi su esperienze attuali e sistemi innovativi.
"Questo convegno è stato un momento importante di analisi e confronto tra realtà diverse, è un'iniziativa che abbiamo appoggiato fin da subito. Il tema trattato oggi può sembrare solo tecnico, in realtà apre e si allarga ad analisi diverse, anche di carattere gestionale. Varrà la pena riproporre altre giornate come questa" ha concluso l’assessore.
Il convegno è stato organizzato da Comune di Genova, CIRT (Centro di Ricerca Trasporti), dipartimento DITEN Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova, promosso da Amt, CIFI (collegio italiano degli ingegneri ferroviari), Ordine degli Ingegneri con il supporto di Move.App Expo.