Era originario di Voltaggio, oggi in provincia di Alessandria, ma all’epoca parte dei territori della Repubblica di Genova. Infatti è come “Sinibaldo Scorza genovese di Voltaggio” che si presenta al cardinale Scaglia a Roma nel 1627, quando “lo supplica di intercedere presso la Repubblica affinché gli venga revocata la condanna all’esilio per tradimento”. Lo racconta Anna Orlando nella prefazione del volume "Sinibaldo Scorza. Favole e natura all’alba del Barocco".
Una vita come un romanzo, quella del pittore amato da esperti e collezionisti di tutto il mondo, al quale fino ad oggi non era mai stata dedicata una mostra monografica. Lo fa Genova, la “sua” città - è qui che fece l’apprendistato nella bottega di Giovanni Battista Paggi, uno dei più quotati pittori di inizio seicento - con ben due mostre monografiche che aprono venerdì 10 febbraio, rispettivamente a Palazzo della Meridiana e a Palazzo Rosso, visitabili con biglietto cumulativo fino al 4 giugno.
La mostra di Palazzo Rosso è dedicata alla grafica dell’artista conservata nel Gabinetto Disegni e Stampe del Comune di Genova. “Sinibaldo Scorza sapeva maneggiare non solo la penna, ma anche le matite, rossa e nera, i pigmenti e gli acquarelli, era incisore e miniaturista. Con questa mostra - spiega il curatore Piero Boccardo - si è voluto offrire un quadro più ampio sull’attività dell’artista. E in questa occasione è emerso un gruppo cospicuo di disegni fino a oggi considerati anonimi e che invece sono da attribuire a Scorza. All’origine del ritrovamento una vicenda curiosa: mi sono accorto che in due stampe, che riproducono due quadri di Sforza appartenuti a Cristina di Svezia, si nota – racconta Boccardo – una figura di donna in postura e atteggiamento identici a quelli che vediamo in un disegno: la stampa riproduce quadri di grandi dimensioni, di cui qui a Palazzo Rosso abbiamo il disegno preparatorio. Non è solo sulla base di questo elemento che si è basata l’attribuzione, ma anche su tutta una serie di rimandi ad altri fogli di Scorza, che era solito studiare una stessa figura in diversi atteggiamenti”.
Con i suoi 90 fogli, quello di Palazzo Rosso rappresenta un nucleo di disegni che è il secondo per importanza al mondo, dopo quello del Museo Nazionale di Cracovia dove, “per vicende legate al collezionismo – spiega il curatore – sono conservati più di 400 disegni del pittore voltaggino”.
“Avvezzo a maneggiare la penna dissegnando” è una mostra che propone opere di particolare prestigio sia per la ricchezza di esemplari diversificati anche cronologicamente, per la diversità di tecniche impiegate (pietra rossa e pietra nera, penna e inchiostro con acquerellature e pigmenti colorati), sia per la varietà di soggetti - studi di animali, talora ‘esotici’ per gli osservatori dell’epoca (non solo cani e gatti, mucche e cavalli, ma anche pavoni, pappagalli, struzzi, lupi, orsi, scimmie, e perfino leoni e leopardi). Sono molti anche gli studi di figura (popolani in occupazioni legate ai mestieri o nobili in abiti sfarzosi), e i disegni preparatori per composizioni di soggetto religioso, fino ad oggi inediti e parzialmente difformi dallo stile di Scorza maggiormente noto agli studi e al pubblico.
La mostra di Palazzo Rosso si svolge in contemporanea a “Sinibaldo Scorza. Favole e natura all’alba del Barocco”, allestita a Palazzo della Meridiana, che presenta oltre cento opere e comprende otto dipinti prestati dai Musei di Strada Nuova, tra cui Ulisse e Circe, Due piccioni con un tordo, Il sacrificio di Noè dopo il diluvio, il Paesaggio sotto la neve e la preziosa miniatura con Il riposo nella fuga in Egitto.
“Il Comune di Genova - sottolinea l’assessore al turismo e alla cultura Carla Sibilla - prosegue, dopo la mostra ‘Uomini e Dei. Il 600 genovese dei collezionisti’ la collaborazione con Palazzo della Meridiana, uno dei contenitori e produttori di cultura della città”.
Fra le diverse attività che completano l’offerta educativa e turistica, un laboratorio didattico dedicato alle scuole, curato dai Servizi Educativi e Didattici dei Musei civici e dall’Associazione Culturale Après la nuit, che propone un percorso tematico nell’ambito della mostra di Palazzo Rosso con la possibilità di confrontare e sperimentare le tecniche che furono di Sinibaldo Scorza.
www.museidigenova.it
www.visitgenoa.it
Una vita come un romanzo, quella del pittore amato da esperti e collezionisti di tutto il mondo, al quale fino ad oggi non era mai stata dedicata una mostra monografica. Lo fa Genova, la “sua” città - è qui che fece l’apprendistato nella bottega di Giovanni Battista Paggi, uno dei più quotati pittori di inizio seicento - con ben due mostre monografiche che aprono venerdì 10 febbraio, rispettivamente a Palazzo della Meridiana e a Palazzo Rosso, visitabili con biglietto cumulativo fino al 4 giugno.
La mostra di Palazzo Rosso è dedicata alla grafica dell’artista conservata nel Gabinetto Disegni e Stampe del Comune di Genova. “Sinibaldo Scorza sapeva maneggiare non solo la penna, ma anche le matite, rossa e nera, i pigmenti e gli acquarelli, era incisore e miniaturista. Con questa mostra - spiega il curatore Piero Boccardo - si è voluto offrire un quadro più ampio sull’attività dell’artista. E in questa occasione è emerso un gruppo cospicuo di disegni fino a oggi considerati anonimi e che invece sono da attribuire a Scorza. All’origine del ritrovamento una vicenda curiosa: mi sono accorto che in due stampe, che riproducono due quadri di Sforza appartenuti a Cristina di Svezia, si nota – racconta Boccardo – una figura di donna in postura e atteggiamento identici a quelli che vediamo in un disegno: la stampa riproduce quadri di grandi dimensioni, di cui qui a Palazzo Rosso abbiamo il disegno preparatorio. Non è solo sulla base di questo elemento che si è basata l’attribuzione, ma anche su tutta una serie di rimandi ad altri fogli di Scorza, che era solito studiare una stessa figura in diversi atteggiamenti”.
Con i suoi 90 fogli, quello di Palazzo Rosso rappresenta un nucleo di disegni che è il secondo per importanza al mondo, dopo quello del Museo Nazionale di Cracovia dove, “per vicende legate al collezionismo – spiega il curatore – sono conservati più di 400 disegni del pittore voltaggino”.
“Avvezzo a maneggiare la penna dissegnando” è una mostra che propone opere di particolare prestigio sia per la ricchezza di esemplari diversificati anche cronologicamente, per la diversità di tecniche impiegate (pietra rossa e pietra nera, penna e inchiostro con acquerellature e pigmenti colorati), sia per la varietà di soggetti - studi di animali, talora ‘esotici’ per gli osservatori dell’epoca (non solo cani e gatti, mucche e cavalli, ma anche pavoni, pappagalli, struzzi, lupi, orsi, scimmie, e perfino leoni e leopardi). Sono molti anche gli studi di figura (popolani in occupazioni legate ai mestieri o nobili in abiti sfarzosi), e i disegni preparatori per composizioni di soggetto religioso, fino ad oggi inediti e parzialmente difformi dallo stile di Scorza maggiormente noto agli studi e al pubblico.
La mostra di Palazzo Rosso si svolge in contemporanea a “Sinibaldo Scorza. Favole e natura all’alba del Barocco”, allestita a Palazzo della Meridiana, che presenta oltre cento opere e comprende otto dipinti prestati dai Musei di Strada Nuova, tra cui Ulisse e Circe, Due piccioni con un tordo, Il sacrificio di Noè dopo il diluvio, il Paesaggio sotto la neve e la preziosa miniatura con Il riposo nella fuga in Egitto.
“Il Comune di Genova - sottolinea l’assessore al turismo e alla cultura Carla Sibilla - prosegue, dopo la mostra ‘Uomini e Dei. Il 600 genovese dei collezionisti’ la collaborazione con Palazzo della Meridiana, uno dei contenitori e produttori di cultura della città”.
Fra le diverse attività che completano l’offerta educativa e turistica, un laboratorio didattico dedicato alle scuole, curato dai Servizi Educativi e Didattici dei Musei civici e dall’Associazione Culturale Après la nuit, che propone un percorso tematico nell’ambito della mostra di Palazzo Rosso con la possibilità di confrontare e sperimentare le tecniche che furono di Sinibaldo Scorza.
www.museidigenova.it
www.visitgenoa.it