Fare fronte per l'emergenza rifiuti
e per la discarica di Scarpino

Un'ordinanza del sindaco consente di conferire i detriti dell'alluvione a Scarpino sino a mercoledì. Difficile una proroga del provvedimento. Servono nuove indicazioni. Prosegue la situazione di incertezza tra Regione, Comune e Amiu.  Attualmente, per la mancata differenziazione tra secco e umido, i rifiuti solidi urbani vengono smaltiti a Torino

Testo Alternativo
Da tempo, la discarica di Scarpino si trascina problemi nati nei decenni scorsi, quando non esistevano norme di salvaguardia ambientale, come l'impermeabilizzazione, il controllo della stabilità e il rispetto delle norme sul pre-trattamento dei rifiuti. Ritardi che ne hanno decretato la chiusura da parte della Regione Liguria. Da alcune settimane, quindi, i rifiuti della nostra città vengono portati a Torino. Una soluzione provvisoria in attesa che la Regione Lombardia individui alcuni siti disposti ad accogliere la spazzatura di Genova e altre località della provincia. Inoltre, mercoledì, scadrà l'ordinanza del sindaco Marco Doria grazie alla quale Scarpino ha accolto in via eccezionale i detriti e i rifiuti causati dall'alluvione.

Il problema della discarica di Scarpino, come più volte affermato dal sindaco, e della sua messa in sicurezza, comporta una spesa di oltre 50 milioni di euro, che non può essere affrontata dal solo capoluogo ligure. I problemi, poi, non nascono da errori recenti, ma in un'epoca in cui non esistevano norme di salvaguardia ambientale. Per questo motivo le opere di regimentazione delle acque e la depurazione del percolato non devono essere fatte ricadere sul solo Comune di Genova, ma devono essere affrontate come una emergenza regionale e nazionale.

"Il sindaco Doria ha chiesto al presidente della Regione Burlando - ha detto l’assessore Valeria Garotta - di concorrere alla messa in sicurezza della discarica. La Regione però ritiene che questi lavori debbano essere a carico di Amiu, il che significa che entrerebbero a far parte delle tariffe dei cittadini genovesi".

L'emergenza dei rifiuti, che a causa della mancata separazione secco-umido dalla settimana scorsa stanno andando a Torino, è addirittura peggiorata a causa della delibera regionale che fissa nuovi criteri per il trattamento dei rifiuti.

"La delibera regionale – ha concluso Garotta – mette in crisi il sistema che Comune e Amiu avevano progettato, a partire dall’indizione della gara per la realizzazione di nuovi impianti di separazione secco-umido. C'è bisogno di fare sistema, di parlarsi, che tutti facciano la loro parte. Il peso non può essere lasciato solo al Comune".
27 ottobre 2014
Ultimo aggiornamento: 27/10/2014
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