L’Assemblea dei Soci di Fiera di Genova Spa ha approvato oggi all’unanimità il bilancio di esercizio 2014. Dopo cinque esercizi consecutivi in perdita, il bilancio 2014 ritrova un sostanziale pareggio.
Le incisive azioni di risanamento previste nel “Piano di riorganizzazione societaria e linee di sviluppo”, approvato dall’Assemblea nel luglio 2013, hanno riportato Fiera in una situazione di pareggio di bilancio, ponendo le basi di una situazione di riequilibrio economico - finanziario, indispensabile premessa per il rilancio dell’attività. Gli esercizi 2014/2015 chiudono un ciclo di ristrutturazione necessario per Fiera di Genova, durante il quale è stato portato avanti un profondo riassetto finanziario, gestionale e strutturale, e una responsabile politica di riqualificazione dell’attività, che permette di tornare a guardare al futuro, nonostante una difficoltà generalizzata per il mercato fieristico italiano. La razionalizzazione degli spazi, con la restituzione al Comune di Genova dell’utilizzo del Palasport, del padiglione C e della palazzina Uffici, ha consentito la ridefinizione dei rapporti economici e patrimoniali con il Comune e consentirà una complessiva riqualificazione dell’area, motore di sviluppo per la Genova del futuro, con ricadute significative anche per Fiera. Per quanto riguarda il personale, anticipando di oltre un anno la mobilità interaziendale nel settore pubblico, Fiera è passata da 57 a 33 dipendenti. Con ulteriori manovre di risparmio, il costo del personale è sceso di oltre il 47% nel 2014 e andrà a regime nel 2015.
E’ stata attuata, in parallelo, una riorganizzazione societaria con la fusione per incorporazione di Marina Fiera di Genova S.p.A, la società controllata cui si deve la realizzazione degli spazi a mare immediatamente prospicienti i padiglioni B e D e delle opere collegate. Grazie al prolungamento della concessione demaniale fino al 2027 e con questa semplificazione, Fiera è oggi in grado di ottimizzare la pianificazione degli eventi e di valorizzare la vocazione nautica del quartiere, con importanti risparmi sui costi di gestione e una migliore gestione delle risorse disponibili.
Nel 2014, su un totale di 29, 17 sono stati i nuovi eventi, con un afflusso stimato di pubblico di circa 720 mila persone, molte delle quali provenienti da fuori Regione e, particolarmente per il Salone Nautico e il convegno internazionale ICCAT (10-17 novembre 2014), anche dall’estero, rafforzando il ruolo di Fiera di Genova quale attrattore e veicolo di visibilità e promozione turistica del territorio. A ciò va sommato l’indotto determinato dalle attività fieristiche che, secondo i parametri di riferimento elaborati dall’Università Bocconi, è pari a circa 30 milioni di euro, considerando anche il Salone Nautico. Ciò ha corrisposto a una maggiore capacità di comunicazione delle proprie attività, anche attraverso social network e contatti. Il valore della produzione è stato di Euro 6.282.989.
Raggiunto il pareggio di bilancio e incassato l’apprezzamento dell’assemblea per il lavoro svolto dal Consiglio di Amministrazione, il presidente della Fiera di Genova Sara Armella ha presentato le sue irrevocabili dimissioni.
“Ho portato a termine – spiega Armella - il compito che mi era stato assegnato: riorganizzare l’azienda e le partecipate, con una riduzione sensibile dei costi e dell’esposizione debitoria, mantenere tutte le manifestazioni a calendario, inserendone di nuove, lavorare a stretto contatto con Ucina, l’associazione di categoria dell’industria nautica italiana per assicurare il proseguimento del Salone nautico, riportare un equilibrio sostanziale nella gestione e una definizione degli assetti patrimoniali e degli investimenti, ridisegnare l’ambito del quartiere fieristico, lasciando spazio a nuove destinazioni e opportunità di lavoro”.
“Assicurato questo risultato, fondamentale premessa per il rilancio dell’attività, con un lavoro impegnativo portato avanti dal 2011 grazie alla determinazione dei dipendenti, dei consiglieri e dei soci – conclude Armella - ritengo concluso questo percorso e ritorno a tempo pieno all’attività professionale. Il mio è stato un servizio al territorio e lascio avendo portato a termine una profonda azione di risanamento e di ristrutturazione”. “Lascio – ha concluso Armella – una Fiera più solida e con prospettive di crescita e di forte cambiamento”.
Le incisive azioni di risanamento previste nel “Piano di riorganizzazione societaria e linee di sviluppo”, approvato dall’Assemblea nel luglio 2013, hanno riportato Fiera in una situazione di pareggio di bilancio, ponendo le basi di una situazione di riequilibrio economico - finanziario, indispensabile premessa per il rilancio dell’attività. Gli esercizi 2014/2015 chiudono un ciclo di ristrutturazione necessario per Fiera di Genova, durante il quale è stato portato avanti un profondo riassetto finanziario, gestionale e strutturale, e una responsabile politica di riqualificazione dell’attività, che permette di tornare a guardare al futuro, nonostante una difficoltà generalizzata per il mercato fieristico italiano. La razionalizzazione degli spazi, con la restituzione al Comune di Genova dell’utilizzo del Palasport, del padiglione C e della palazzina Uffici, ha consentito la ridefinizione dei rapporti economici e patrimoniali con il Comune e consentirà una complessiva riqualificazione dell’area, motore di sviluppo per la Genova del futuro, con ricadute significative anche per Fiera. Per quanto riguarda il personale, anticipando di oltre un anno la mobilità interaziendale nel settore pubblico, Fiera è passata da 57 a 33 dipendenti. Con ulteriori manovre di risparmio, il costo del personale è sceso di oltre il 47% nel 2014 e andrà a regime nel 2015.
E’ stata attuata, in parallelo, una riorganizzazione societaria con la fusione per incorporazione di Marina Fiera di Genova S.p.A, la società controllata cui si deve la realizzazione degli spazi a mare immediatamente prospicienti i padiglioni B e D e delle opere collegate. Grazie al prolungamento della concessione demaniale fino al 2027 e con questa semplificazione, Fiera è oggi in grado di ottimizzare la pianificazione degli eventi e di valorizzare la vocazione nautica del quartiere, con importanti risparmi sui costi di gestione e una migliore gestione delle risorse disponibili.
Nel 2014, su un totale di 29, 17 sono stati i nuovi eventi, con un afflusso stimato di pubblico di circa 720 mila persone, molte delle quali provenienti da fuori Regione e, particolarmente per il Salone Nautico e il convegno internazionale ICCAT (10-17 novembre 2014), anche dall’estero, rafforzando il ruolo di Fiera di Genova quale attrattore e veicolo di visibilità e promozione turistica del territorio. A ciò va sommato l’indotto determinato dalle attività fieristiche che, secondo i parametri di riferimento elaborati dall’Università Bocconi, è pari a circa 30 milioni di euro, considerando anche il Salone Nautico. Ciò ha corrisposto a una maggiore capacità di comunicazione delle proprie attività, anche attraverso social network e contatti. Il valore della produzione è stato di Euro 6.282.989.
Raggiunto il pareggio di bilancio e incassato l’apprezzamento dell’assemblea per il lavoro svolto dal Consiglio di Amministrazione, il presidente della Fiera di Genova Sara Armella ha presentato le sue irrevocabili dimissioni.
“Ho portato a termine – spiega Armella - il compito che mi era stato assegnato: riorganizzare l’azienda e le partecipate, con una riduzione sensibile dei costi e dell’esposizione debitoria, mantenere tutte le manifestazioni a calendario, inserendone di nuove, lavorare a stretto contatto con Ucina, l’associazione di categoria dell’industria nautica italiana per assicurare il proseguimento del Salone nautico, riportare un equilibrio sostanziale nella gestione e una definizione degli assetti patrimoniali e degli investimenti, ridisegnare l’ambito del quartiere fieristico, lasciando spazio a nuove destinazioni e opportunità di lavoro”.
“Assicurato questo risultato, fondamentale premessa per il rilancio dell’attività, con un lavoro impegnativo portato avanti dal 2011 grazie alla determinazione dei dipendenti, dei consiglieri e dei soci – conclude Armella - ritengo concluso questo percorso e ritorno a tempo pieno all’attività professionale. Il mio è stato un servizio al territorio e lascio avendo portato a termine una profonda azione di risanamento e di ristrutturazione”. “Lascio – ha concluso Armella – una Fiera più solida e con prospettive di crescita e di forte cambiamento”.