Genova ospiterà, nel 2017, i Giochi Giovanili Paralimpici Europei. È la prima volta che i Giochi verranno disputati in Italia e il Comitato ha fortemente sostenuto la candidatura della nostra città come sede di un evento che porterà a Genova, in sei giorni, oltre 600 atleti europei disabili tra i 14 e i 21 anni, accompagnati dai loro team e dai propri familiari.
Un successo non soltanto del Comitato, ma anche dell’impegno congiunto delle Istituzioni che hanno appoggiato convintamente Genova, anche per le ricadute a livello turistico della manifestazione.
I Giochi rappresenteranno per tanti giovani atleti una fondamentale tappa di avvicinamento alle prossime paralimpiadi che verranno disputate nel 2020. Per Genova si tratta di un’importante occasione di dimostrarsi città solidale, accogliente e attenta alle tematiche sociali. Il Comitato paralimpico ha intenzione di organizzare, durante i Giochi, campagne informative e progetti di sensibilizzazione.
Il primo a capire l'importanza dell'attività sportiva per persone con disabilità è stato il neurochirurgo tedesco Ludwig Guttman che nel 1944, all'interno del centro di riabilitazione di Stoke Mandeville, cominciò a organizzare allenamenti specifici. Quattro anni più tardi si disputarono i primi giochi per atleti disabili. Il successo fu immediato e dal 1960 si tennero le prime Paralimpiadi. Oggi questo tipo di attività sportiva conta molte federazioni e associazioni che organizzano gare e corsi per favorire l'integrazione umana e sportiva degli atleti con disabilità.
Un successo non soltanto del Comitato, ma anche dell’impegno congiunto delle Istituzioni che hanno appoggiato convintamente Genova, anche per le ricadute a livello turistico della manifestazione.
I Giochi rappresenteranno per tanti giovani atleti una fondamentale tappa di avvicinamento alle prossime paralimpiadi che verranno disputate nel 2020. Per Genova si tratta di un’importante occasione di dimostrarsi città solidale, accogliente e attenta alle tematiche sociali. Il Comitato paralimpico ha intenzione di organizzare, durante i Giochi, campagne informative e progetti di sensibilizzazione.
Il primo a capire l'importanza dell'attività sportiva per persone con disabilità è stato il neurochirurgo tedesco Ludwig Guttman che nel 1944, all'interno del centro di riabilitazione di Stoke Mandeville, cominciò a organizzare allenamenti specifici. Quattro anni più tardi si disputarono i primi giochi per atleti disabili. Il successo fu immediato e dal 1960 si tennero le prime Paralimpiadi. Oggi questo tipo di attività sportiva conta molte federazioni e associazioni che organizzano gare e corsi per favorire l'integrazione umana e sportiva degli atleti con disabilità.