A pochi giorni dall'inizio degli Stati Generali dell’Economia Circolare, Genova Smart Week dal 23 al 28 maggio 2016, la green economy scalda i motori e porta a Genova 2,2 milioni di euro di finanziamenti europei degli oltre 9 assegnati al progetto FORCE (della durata di quattro anni) nell’ambito del programma Horizon 2020, che la vede coinvolta insieme alle città di Copenhagen (capofila), Amburgo e Lisbona.
In particolare, Genova dovrà sviluppare la filiera dei rifiuti legnosi per riprogettarla in modo sostenibile e mettere in campo iniziative pilota anche sulle filiere di rifiuto in capo agli altri partner europei: la plastica, i RAEE (rifiuti elettrici e elettronici) e la frazione umida.
"Un progetto di cui siamo molto soddisfatti - ha detto l'assessore all'ambiente Italo Porcile - un'altra occasione in cui la città di Genova dimostra di essere all'avanguardia nella progettazione e acquisizione di finanziamenti europei. Svilupperemo la parte della filiera del legno mentre le altre città pilota, Copenhagen, Amburgo e Lisbona, sono coinvolte in altri ambiti di attività secondo i principi dell'economia circolare".
Pallet, mobili, cassette, scarti di legno di ogni genere, ma anche sfalci da parchi e giardini urbani, legname spiaggiato e raccolto nei rivi cittadini: tutti questi rifiuti dovranno essere individuati, raccolti in modo puntuale, vagliati e avviati al recupero come nuova risorsa per il processo industriale o, quando possibile, essere riutilizzati, come nel caso dei mobili.
"Il legno è un materiale prezioso e disponibile in volumi molto significativi in aree metropolitane e industriali. Come qualsiasi altro materiale - ha concluso l'assessore - il legno non deve diventare un rifiuto in discarica, ma avviare progetti virtuosi di riuso e riciclo, da tutte le fonti a disposizione, compreso lo sfalcio del sottobosco. Svilupperemo tutte le idee rispetto agli usi più intelligenti. Per questo è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati del territorio, secondo una logica di sostenibilità ambientale e economica, puntando sull’eco-innovazione con sperimentazioni tecniche e di ricerca avanzata".
La scelta della filiera del recupero del legno è stata indicata da Amiu tenendo conto delle specificità del territorio ligure che detiene il record nazionale per copertura boscosa: circa l’80% del territorio è coperto da boschi, con un significativo impatto dal punto di vista di tenuta dei versanti e quindi di rischio idrogeologico e alluvionale.
A Genova nel 2015 sono state raccolte oltre 15.000 tonnellate di legno quale rifiuto urbano di cui: oltre 3.000 da parchi e giardini pubblici, oltre 8.000 tonnellate attraverso Amiu con l’Ecovan, la raccolta porta a porta di mobilio e la raccolta presso imprese di vario genere (di costruzioni, produttori di infissi etc.) e oltre 4.000 da attività industriali (quali Ilva, Fincantieri etc.), artigianali e commerciali.
“Genova deve cominciare a pensarsi come un ecosistema in cui ogni spreco diventa nuova risorsa e dove i beni e i servizi possono essere condivisi. Per fare questo - ha detto Marco Castagna, presidente di Amiu -dobbiamo lavorare tutti insieme ritrovando un senso di collettività e puntando su pratiche inclusive, sostenibili, ma anche economiche, se vogliamo che questo nostro ripensarci produca nuove imprese e nuova occupazione”.
Amiu insieme al Comune promuove LiguriaCircular, il forum dell’economia circolare che sarà la piattaforma di lavoro degli Stati Generali dell’Economia Circolare di Genova.
La giornata dedicata all’economia circolare sarà giovedì 26 maggio, quando arriveranno a Genova i rappresentanti delle città di Bruxelles, Parigi e Lisbona già attive da tempo con politiche e pratiche comunali per un’economia più attenta all’ambiente e capace di creare opportunità nuove per i territori.
I partner europei complessivi del progetto FORCE sono 22, di cui 5 quelli genovesi: Comune di Genova, Amiu, Ticass, Ecolegno e Active Cells.
In particolare, Genova dovrà sviluppare la filiera dei rifiuti legnosi per riprogettarla in modo sostenibile e mettere in campo iniziative pilota anche sulle filiere di rifiuto in capo agli altri partner europei: la plastica, i RAEE (rifiuti elettrici e elettronici) e la frazione umida.
"Un progetto di cui siamo molto soddisfatti - ha detto l'assessore all'ambiente Italo Porcile - un'altra occasione in cui la città di Genova dimostra di essere all'avanguardia nella progettazione e acquisizione di finanziamenti europei. Svilupperemo la parte della filiera del legno mentre le altre città pilota, Copenhagen, Amburgo e Lisbona, sono coinvolte in altri ambiti di attività secondo i principi dell'economia circolare".
Pallet, mobili, cassette, scarti di legno di ogni genere, ma anche sfalci da parchi e giardini urbani, legname spiaggiato e raccolto nei rivi cittadini: tutti questi rifiuti dovranno essere individuati, raccolti in modo puntuale, vagliati e avviati al recupero come nuova risorsa per il processo industriale o, quando possibile, essere riutilizzati, come nel caso dei mobili.
"Il legno è un materiale prezioso e disponibile in volumi molto significativi in aree metropolitane e industriali. Come qualsiasi altro materiale - ha concluso l'assessore - il legno non deve diventare un rifiuto in discarica, ma avviare progetti virtuosi di riuso e riciclo, da tutte le fonti a disposizione, compreso lo sfalcio del sottobosco. Svilupperemo tutte le idee rispetto agli usi più intelligenti. Per questo è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati del territorio, secondo una logica di sostenibilità ambientale e economica, puntando sull’eco-innovazione con sperimentazioni tecniche e di ricerca avanzata".
La scelta della filiera del recupero del legno è stata indicata da Amiu tenendo conto delle specificità del territorio ligure che detiene il record nazionale per copertura boscosa: circa l’80% del territorio è coperto da boschi, con un significativo impatto dal punto di vista di tenuta dei versanti e quindi di rischio idrogeologico e alluvionale.
A Genova nel 2015 sono state raccolte oltre 15.000 tonnellate di legno quale rifiuto urbano di cui: oltre 3.000 da parchi e giardini pubblici, oltre 8.000 tonnellate attraverso Amiu con l’Ecovan, la raccolta porta a porta di mobilio e la raccolta presso imprese di vario genere (di costruzioni, produttori di infissi etc.) e oltre 4.000 da attività industriali (quali Ilva, Fincantieri etc.), artigianali e commerciali.
“Genova deve cominciare a pensarsi come un ecosistema in cui ogni spreco diventa nuova risorsa e dove i beni e i servizi possono essere condivisi. Per fare questo - ha detto Marco Castagna, presidente di Amiu -dobbiamo lavorare tutti insieme ritrovando un senso di collettività e puntando su pratiche inclusive, sostenibili, ma anche economiche, se vogliamo che questo nostro ripensarci produca nuove imprese e nuova occupazione”.
Amiu insieme al Comune promuove LiguriaCircular, il forum dell’economia circolare che sarà la piattaforma di lavoro degli Stati Generali dell’Economia Circolare di Genova.
La giornata dedicata all’economia circolare sarà giovedì 26 maggio, quando arriveranno a Genova i rappresentanti delle città di Bruxelles, Parigi e Lisbona già attive da tempo con politiche e pratiche comunali per un’economia più attenta all’ambiente e capace di creare opportunità nuove per i territori.
I partner europei complessivi del progetto FORCE sono 22, di cui 5 quelli genovesi: Comune di Genova, Amiu, Ticass, Ecolegno e Active Cells.