Inaugurato ieri , giovedì 5 maggio, con l'anteprima "Padiglione 40 - L'ordine imperfetto" di Fabrizio Gambineri e Fabio Baldacci che ne è anche il regista, il nuovo "Teatro dell'Arca", realizzato all'interno della Casa Circondariale di Marassi su iniziativa dell'associazione culturale Teatro Necessario Onlus.
Una sala polifunzionale prefabbricata con 200 posti a sedere obiettivo di un gruppo di insegnati e attori che dieci anni fa decisero di impegnarsi per coinvolgere i detenuti nel teatro e dare loro un'occasione di riscatto.
Anima del progetto Mirella Cannata, presidente di Teatro Necessario Onlus, che dal 2006 ha coinvolto oltre 200 detenuti, mettendo in scena nove spettacoli alle cui rappresentazioni, ospitate dai teatri cittadini, hanno assistito 25 mila spettatori di cui 10 mila studenti coinvolti in un lavoro di educazione alla legalità.
"Padiglione 40 - L'ordine imperfetto", liberamente tratto dal romanzo "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Ken Kesey, messo in scena in anteprima dalla compagnia di attori detenuti "Scatenati", è la storia di un pregiudicato intelligente e scanzonato che si fa internare in una clinica psichiatrica per evitare la cella.
Un'idea che risulterà fatale perché alla fine, per aver tentato di spezzare l'isolamento tra pazzia e normalità che regola la vita dei malati psichici, verrà ridotto in un vegetale.
La clinica è un O.P.G. (ospedale psichiatrico giudiziario) una struttura in cui nel nostro Paese venivano rinchiusi i detenuti affetti da turbe psichiche, una versione più moderna, ma neppure tanto, dei vecchi manicomi. Anche queste strutture, istituite in via provvisoria nel 1975 a seguito della legge Basaglia, cessarono di funzionare definitivamente nel 2011, in uno stato di degrado indescrivibile, sia strutturale sia per la totale carenza dei metodi di cura.
Il "Padiglione 40", come spiega il regista Sandro Baldacci, era il reparto degli agitati dell'OPG di Aversa, riconosciuto da tutti come "anticamera dell'inferno". Un luogo in cui gli internati subivano due tipi di detenzione, una come detenuti l'altra come pazzi. In questo contesto, si sviluppa la storia di un quarantenne guascone nei modi ma buono di cuore, che dà vita a una battaglia tragicomica per spezzare la linea che divide i pazzi dai sani di mente, contrapponendosi a un direttore bigotto, una capo infermiera sessuofoba e a una mezza dozzina di guardie carcerari più ingenue che cattive.
L'eroe buono morirà nel tentativo di sovvertire l'ordine stabilito di convenzioni dure e discriminatorie e cure inefficaci che servono solo a salvaguardare la coscienza e proteggere lo sguardo di chi abita nel mondo “perbene”, ma non certo a guarire.
Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti, gli assessori Emanuela Fracassi (politiche sociosanitarie e casa), Emanuele Piazza (sviluppo economico) e Carla Sibilla (turismo e cultura). Dopo aver portato i saluti del sindaco, Carla Sibilla ha detto: <<Con questa iniziativa la città si è arricchita, abbiamo assistito alla fusione a caldo tra cultura e società. Non possiamo che ringraziare chi ha realizzato questa alchimia emotiva tra il "dentro" e il "fuori">>.
Lo spettacolo sarà presto in "trasferta": mercoledì 11 maggio alle 20.30 andrà in scena al Teatro della Corte, fino a domenica 15 maggio.
Una sala polifunzionale prefabbricata con 200 posti a sedere obiettivo di un gruppo di insegnati e attori che dieci anni fa decisero di impegnarsi per coinvolgere i detenuti nel teatro e dare loro un'occasione di riscatto.
Anima del progetto Mirella Cannata, presidente di Teatro Necessario Onlus, che dal 2006 ha coinvolto oltre 200 detenuti, mettendo in scena nove spettacoli alle cui rappresentazioni, ospitate dai teatri cittadini, hanno assistito 25 mila spettatori di cui 10 mila studenti coinvolti in un lavoro di educazione alla legalità.
"Padiglione 40 - L'ordine imperfetto", liberamente tratto dal romanzo "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Ken Kesey, messo in scena in anteprima dalla compagnia di attori detenuti "Scatenati", è la storia di un pregiudicato intelligente e scanzonato che si fa internare in una clinica psichiatrica per evitare la cella.
Un'idea che risulterà fatale perché alla fine, per aver tentato di spezzare l'isolamento tra pazzia e normalità che regola la vita dei malati psichici, verrà ridotto in un vegetale.
La clinica è un O.P.G. (ospedale psichiatrico giudiziario) una struttura in cui nel nostro Paese venivano rinchiusi i detenuti affetti da turbe psichiche, una versione più moderna, ma neppure tanto, dei vecchi manicomi. Anche queste strutture, istituite in via provvisoria nel 1975 a seguito della legge Basaglia, cessarono di funzionare definitivamente nel 2011, in uno stato di degrado indescrivibile, sia strutturale sia per la totale carenza dei metodi di cura.
Il "Padiglione 40", come spiega il regista Sandro Baldacci, era il reparto degli agitati dell'OPG di Aversa, riconosciuto da tutti come "anticamera dell'inferno". Un luogo in cui gli internati subivano due tipi di detenzione, una come detenuti l'altra come pazzi. In questo contesto, si sviluppa la storia di un quarantenne guascone nei modi ma buono di cuore, che dà vita a una battaglia tragicomica per spezzare la linea che divide i pazzi dai sani di mente, contrapponendosi a un direttore bigotto, una capo infermiera sessuofoba e a una mezza dozzina di guardie carcerari più ingenue che cattive.
L'eroe buono morirà nel tentativo di sovvertire l'ordine stabilito di convenzioni dure e discriminatorie e cure inefficaci che servono solo a salvaguardare la coscienza e proteggere lo sguardo di chi abita nel mondo “perbene”, ma non certo a guarire.
Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti, gli assessori Emanuela Fracassi (politiche sociosanitarie e casa), Emanuele Piazza (sviluppo economico) e Carla Sibilla (turismo e cultura). Dopo aver portato i saluti del sindaco, Carla Sibilla ha detto: <<Con questa iniziativa la città si è arricchita, abbiamo assistito alla fusione a caldo tra cultura e società. Non possiamo che ringraziare chi ha realizzato questa alchimia emotiva tra il "dentro" e il "fuori">>.
Lo spettacolo sarà presto in "trasferta": mercoledì 11 maggio alle 20.30 andrà in scena al Teatro della Corte, fino a domenica 15 maggio.