Roma, Milano, Genova e Pisa, quattro sindaci ieri alla festa nazionale del Pd in corso al Porto antico. Forti assonanze negli interventi di Ignazio Marino, Giuliano Pisapia, Marco Doria e Marco Filippeschi, a cominciare dalle forti preoccupazioni per le sorti della finanza locale dopo le decisioni del governo che, tolte ai comuni le risorse del gettito Imu sulla prima casa, dovrebbe ora assicurarle per altra via nella stessa misura che i comuni avevano preventivato per l'anno in corso. Un impegno ancora tutto da verificare. E proprio questo è il motivo della "preoccupazione" espressa da Doria e dai colleghi sindaci. Se venissero a mancare le risorse programmate a fatica, i comuni si troverebbero nella impossibilità di fornire servizi essenziali. Oltre a manifestare la preoccupazione per l'immediato, il sindaco di Genova ha ribadito la necessità di introdurre finalmente una vera autonomia impositiva dei comuni per il 2014. Le preoccupazioni si sono accompagnate alla protesta politica, esplicitata anche dai sindaci Pisapia e Marino, per il fatto che il governo ha adottato il decreto sull'Imu per soddisfare le richieste di una sola parte politica. "Provo fastidio per il livello molto basso della contesa che ha riguardato l'Imu" ha commentato Doria, sollecitando il centro-sinistra ad intraprendere ora una strada di riforma a favore delle autonomie locali. Toni polemici per le decisioni del governo anche da parte di Marino e Pisapia.
Il sindaco di Milano si è poi soffermato sull'appuntamento dell'Expo 2015, mentre il neoeletto sindaco capitolìno ha descritto le prime mosse dell'Amministrazione romana, in particolare la scelta culturale ed urbanistica di chiudere al traffico la via dei Fori e del Colosseo.
Convergenza tra i sindaci anche a proposito della istituenda città metropolitana, ritenuta una necessità per rispondere meglio alle necessità e ai servizi di scala sovracomunale, purché - ha rimarcato Pisapia - si accompagni alla partecipazione e alla consapevolezza dei cittadini, che spesso, invece, ignorano questa riforma di cui si parla da decenni. L'elezione diretta del sindaco - secondo Doria - ha personalizzato fortemente il rapporto tra Comune e cittadini, ma sono mancate due condizioni indispensabili per una riforma delle autonomie: la possibilità di disporre di risorse proprie e la riorganizzazione della pubblica amministrazione e delle istituzioni. "Come sindaci, ci sentiamo impegnati innanzi tutto a ricostruire la credibilità delle istituzioni" ha ancora affermato Doria.
Il sindaco di Milano si è poi soffermato sull'appuntamento dell'Expo 2015, mentre il neoeletto sindaco capitolìno ha descritto le prime mosse dell'Amministrazione romana, in particolare la scelta culturale ed urbanistica di chiudere al traffico la via dei Fori e del Colosseo.
Convergenza tra i sindaci anche a proposito della istituenda città metropolitana, ritenuta una necessità per rispondere meglio alle necessità e ai servizi di scala sovracomunale, purché - ha rimarcato Pisapia - si accompagni alla partecipazione e alla consapevolezza dei cittadini, che spesso, invece, ignorano questa riforma di cui si parla da decenni. L'elezione diretta del sindaco - secondo Doria - ha personalizzato fortemente il rapporto tra Comune e cittadini, ma sono mancate due condizioni indispensabili per una riforma delle autonomie: la possibilità di disporre di risorse proprie e la riorganizzazione della pubblica amministrazione e delle istituzioni. "Come sindaci, ci sentiamo impegnati innanzi tutto a ricostruire la credibilità delle istituzioni" ha ancora affermato Doria.