Internet veloce. Un convegno sulla Banda Ultra Larga a Genova

Presentato a Tursi un nuovo modello italiano di economia digitale e sociale per le città. Esperti e aziende si confrontano sullo sviluppo della digitalizzazione nel nostro Paese. Il primo evento nazionale per illustrare i vantaggi della banda ultra larga

C'è un settore in Italia che cresce in maniera sostanziosa e costante. E’ il settore degli accessi veloci alla rete.

Se ne è parlato oggi a Palazzo Tursi, nell’ambito della conferenza dal titolo: “Internazionalizzazione e innovazione: il modello digitale italiano”, organizzata da IsiameD e dal Comune di Genova.

Si tratta del primo evento nazionale per illustrare i vantaggi della banda ultra larga e di un modello digitale italiano indipendente per l’economia digitale delle città.  Presenti il sindaco Marco Bucci, il presidente IsiameD Gian Guido Folloni, il presidente Cia Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, Matteo Campora assessore comunale all’informatica, Paola Girdinio, presidente -Osservatorio Nazionale sulla Cybersecuritydelle reti elettriche e Guido Garrone, direttore Network & Operations Cluster A & B -Open Fiber.

“La digitalizzazione – ha detto Marco Bucci – viene ancora vista, soprattutto nella pubblica amministrazione, come un mezzo e non un fine. Non basta avere un computer sulla scrivania per sentirsi digitali. L’obiettivo da perseguire è: efficienza, servizio al cittadino e basso costo. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione digitale, che è molto più di un pacchetto Office o un foglio Excel, è il modo in cui si pensa e si agisce. Vedo, con molta frustrazione, quanto la pubblica amministrazione sia ancora distante da questo modo di agire. Ci si concentra di più sul processo che non sui suoi esiti. Nel mondo digitale, invece, avviene l’esatto contrario, ciò che conta sono i risultati. Solo così l’amministrazione potrà rappresentare un facilitatore e non un ostacolo alle richieste di imprese e cittadini”.  

Ma, la trasformazione digitale, passa attraverso la velocità della fibra ottica, ovvero la Banda Ultra Larga. L’uso dello smartphone, del tablet e delle piattaforme informatiche sta crescendo in maniera esponenziale. I dati generati dall’uso dei social forniscono un quadro significativo: dal 2010 al 2020 sono aumentati di circa il 44%. Tanto che gli analisti sono stati costretti a cambiare l’unità di misura degli scambi introducendo lo Zbyte: un triliardo di bytes.

Un quadro economico e sociale in cui le persone saranno sempre di più spinte a generare dati, un universo che non ha più un confine. Le aziende possono trarre un vantaggio enorme da questo scambio di informazioni ma, per “cavalcare l’onda”, devono disporre di una fibra ottica con dati in grado di viaggiare alla velocità della luce.

“Si tratta di infrastrutture – ha detto l’assessore Campora – necessarie si vogliamo portare nella nostra realtà genovese nuove aziende. Ma, oltre ad avere la fibra, è necessario un processo di alfabetizzazione digitale per cogliere le opportunità che la banda ultra larga può garantire.  L’Amministrazione è aperta a ricevere ogni sollecitazione per aiutare le imprese in questo processo verso l’economia digitale. Genova guarda a un futuro più intelligente, come testimonia la Smart Week che si è appena conclusa”.  

Nel corso del convegno e nel contesto della trasformazione digitale, si è parlato anche di tecnologia 5G, in grado di amplificare, pressoché all'infinito, i dati e i servizi, rappresentando, quindi, uno strumento di assoluta importanza e utilità.

“Oggi c’è una grande nuova opportunità: l’introduzione della tecnologia 5G – ha continuato il sindaco. Genova si può candidare città pilota per avere gli hotspot (connessione Internet aperta al pubblico) 5G in centro città e nel Centro Storico, senza escludere altre collocazioni. Ci candidiamo a ragion veduta. Perché abbiamo le conoscenze tecniche, aziende high tech all’avanguardia e, soprattutto, una città che vuole questa nuova tecnologia”.


12 dicembre 2017
Ultimo aggiornamento: 12/12/2017
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