L'alluvione non ha fermato il Museo di Storia Naturale Giacomo Doria

Presentati martedì 30 giugno, al museo di storia naturale Giacomo Doria, i lavori di ripristino che hanno interessato i 2500 metri quadrati del piano fondi, per i quali il comune aveva attivato una procedura di somma urgenza subito dopo gli eventi alluvionali. Ma in questi mesi l’attività del museo non si è mai interrotta:  64.537 i visitatori nelle sale espositive da ottobre 2014 a maggio 2015, sei le mostre temporanee allestite,  37  le conferenze,  4 i  concerti,  41 i laboratori per bambini e famiglie che si sono svolti negli spazi del museo di via Brigata Liguria e, novità di quest’anno, i centri estivi per bambini da 6 a 12 anni 

espansioni laterali di un'elitra di Platypria echidna (Coleottero dell'India)
E’ rinato il piano fondi del più antico edificio museale di Genova, il museo civico di storia naturale Giacomo Doria che, durante l’alluvione del 9 ottobre 2014, fu invaso da acqua e fango fino a tre metri e mezzo d’altezza. I due laboratori ospitati al piano interrato furono completamente devastati e anche le collezioni scientifiche che trovano spazio sugli scaffali hanno rischiato grosso e solo grazie alla prontezza e all’impegno dei dipendenti del Museo la grandissima parte dei reperti è stata salvata. 

I lavori di ripristino del piano fondi - per i quali il comune aveva attivato una procedura di somma urgenza subito dopo gli eventi alluvionali - sono stati presentati martedì 30 giugno. “Siamo orgogliosi di ridare questa porzione del museo agli studiosi e alla città – ha detto l’assessora alla cultura Carla Sibilla – e orgogliosi che le attività del museo in questi mesi non si siano mai fermate, basti pensare all’importante numero di visitatori che nel 2015 sono già a quota 50.000 o al fatto che a meno di una settimana dall’alluvione il Museo ha ospitato il Congresso nazionale erpetologia”.

Il giorno stesso dell’alluvione, come ricorda il direttore Giuliano Doria, da parte di tutto il personale del Museo, scattò immediatamente la lotta contro il tempo per il recupero dei preziosi campioni. Lotta vinta, visto che sono riusciti a salvarne la quasi totalità. Distrutte completamente invece, le strumentazioni tecniche che servono alla preparazione e conservazione dei reperti. “E’ grazie all’impegno di dipendenti, di Vigili del fuoco, associazioni e di circa 100 volontari ogni giorno (per un totale di circa 950) che fu possibile rimuovere il fango e gli oggetti distrutti e fare una prima pulizia dei locali e dei materiali che permise al museo di riaprire dopo pochi giorni dall’alluvione, senza interruzione delle attività scientifiche, didattiche e divulgative”.

Tutto ciò è stato possibile anche grazie ai tanti cittadini che hanno aderito alla sottoscrizione attivata dalla Società degli Amici del Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova, onlus fondata nel 1927. “La nostra iniziativa ha avuto successo: abbiamo raccolto 55 mila euro grazie ai cittadini che hanno versato sul conto corrente dell’associazione donazioni di ogni entità, dai dieci ai mille euro - ha detto Carla Olivari, presidente degli ‘Amici del museo Doria' – e ai lavoratori e dirigenti di Amt che hanno donato 20 mila euro”.  Questi sono stati utilizzati per realizzare  ulteriori soppalchi al fine di mettere in sicurezza le strumentazioni dei laboratori del museo.

Sono passati 260 giorni dal 9 ottobre 2014, quando ondate di acqua e fango arrivavano dalla strada, dal sottosuolo a causa dell’innalzamento della falda acquifera e dal rigurgito della rete fognaria pubblica. 260 giorni di 'ripresa' e di attività ininterrotta, testimoniata da numeri importanti: 26 gli studiosi provenienti da 6 paesi stranieri (USA, Brasile, Portogallo, Russia, Repubblica Ceca e Olanda) e da diverse città italiane, che sono venuti a studiare le collezioni scientifiche del museo. E’ andato regolarmente in stampa il volume della rivista scientifica “Annali”, 380 pagine con 12 articoli scientifici e la descrizione di 19 specie nuove, che è inviata in scambio a 500 biblioteche di istituti e musei tutto il mondo. Nel frattempo, nella biblioteca specializzata è proseguita la revisione delle monografie e si è attivato il progetto di inserimento on-line dei periodici.

I numeri parlano: sono 64.537 le persone che hanno visitato le sale espositive da ottobre 2014 a maggio 2015 (tra queste, 7.203 gli studenti in visita scolastica); oltre 50.000 i visitatori nel 2015. Sei le mostre temporanee allestite, 37 le conferenze, 4 i concerti e un numero imprecisato le   41 i laboratori rivolti alle famiglie realizzati dall’Associazione Didattica Museale, la stessa che da quest’anno organizza i centri estivi per bambini dai 6 ai 12 anni, al museo e non solo.

Tra notti al museo, seminari, proiezioni di fotografie, presentazioni di libri e sessioni di laurea ospitate nello splendido anfiteatro ligneo, il museo di Storia naturale, aperto anche nei giorni festivi, non si ferma mai: chiusa la mostra Snakes che - con 100 esemplari appartenenti a 50 specie di serpenti provenienti da tutto il mondo - ha richiamato 25.000 visitatori, da una settimana è stata inaugurata 'Superfici - peregrinazioni entomologiche', un viaggio visivo per esplorare con la fotografia la superficie del corpo dei coleotteri. Nella foto le espansioni laterali di un'elitra di Platypria echidna (coleottero dell'India). L'avreste detto?

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30 giugno 2015
Ultimo aggiornamento: 30/06/2015
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