Partecipate: lettera aperta del sindaco Marco Doria a Cgil, Cisl, Uil e ai cittadini genovesi

Alla vigilia dello sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali nelle società partecipate, il sindaco di Genova, Marco Doria, ha indirizzato ai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil una lettera aperta rivolta alla città

Palazzo Tursi
"Domani, martedì 14 luglio, si svolgerà lo sciopero dei lavoratori delle aziende di cui il Comune di Genova è azionista, nella quasi totalità dei casi azionista unico. Uno sciopero che considero ovviamente legittimo ma che non condivido.

L’iniziativa delle organizzazioni sindacali mi impone di chiarire ad esse, ai lavoratori delle aziende e anche a tutti i cittadini genovesi, le posizioni dell’amministrazione comunale. In primo luogo voglio ribadire la piena disponibilità al confronto con i sindacati sulle diverse questioni che riguardano le aziende, la loro realtà, la loro prospettiva. Questa disponibilità è dimostrata da incontri ripetuti che si sono svolti, sia coinvolgendo gli amministratori del Comune sia a livello aziendale. Tali incontri si sono non di rado tradotti in accordi. Ricordo quello sulla mobilità dei lavoratori che è stato sottoscritto da Comune e sindacati e quindi recepito in una parte della contestata delibera di indirizzo sulle retribuzioni e le assunzioni dei dipendenti delle aziende comunali. Ne potrei citare altri sottoscritti nelle singole aziende. Essere disponibili al confronto e puntare al raggiungimento di accordi non significa però rinunciare a esprimersi e ad assumere orientamenti propri quando l’accordo non si rivela possibile. È quanto ha fatto l’amministrazione con l’ultima delibera, dando seguito a precise indicazioni di legge e avendo peraltro recepito l’accordo che su un punto specifico e qualificante era stato raggiunto.

Il Comune si occupa poi attivamente delle sue aziende e delle loro prospettive. È vero che diverse di queste imprese attraversano momenti difficili. È altrettanto vero però che esse vivono grazie agli sforzi compiuti da tempo dal Comune e indirettamente, o direttamente, dai cittadini genovesi. Vale per Amt che riceve dal Comune un contributo diretto che non ha eguali in Italia; vale per Aster che ha nell’amministrazione comunale il suo committente esclusivo; vale per Amiu che si regge sulla Tari pagata da cittadini e imprese genovesi. Per questo il tema del controllo dei costi, e quindi anche del costo del lavoro, non può essere eluso dal Comune che è azionista delle imprese e rappresentante dei cittadini, utenti e contribuenti. Non può essere eluso perché l’equilibrio dei conti è essenziale per la sopravvivenza delle aziende, e quindi per la tutela dei posti di lavoro. Non può essere eluso perché non è più possibile scaricare i disavanzi delle aziende comunali sui bilanci del Comune o sui bilanci dei cittadini. Ciò è avvenuto in passato e ne stiamo ancora pagando, e ne pagheremo ancora, il prezzo in termini di interessi e restituzione di capitali ricevuti in prestito in anni passati dal Comune per ripianare le perdite delle sue aziende.

Avere i conti in ordine è fondamentale ma non basta. Occorrono linee d’azione e serve una prospettiva. Anche su questo la disponibilità al confronto è piena. Diverse sono le condizioni in cui si muovono le singole imprese. Per Amt esiste il tema della gara che dovrà essere bandita a livello regionale. L’impostazione che era stata data dalla Regione Liguria è stata pesantemente criticata dall’Autorità per la concorrenza ed è necessario rivedere con urgenza la questione. Si tratta di un compito dell’Agenzia regionale e il Comune intende collaborare con gli altri enti, Regione in primis, per arrivare a una rapida definizione degli indirizzi da adottare. Per Amiu il Comune è impegnato a risolvere la complessa vicenda della discarica di Scarpino, affrontando temi trascurati per anni, nel pieno rispetto delle norme e in assoluta trasparenza; inoltre è impegnato a dare sostanza al piano industriale di Amiu per quanto riguarda gli investimenti e gli impianti da realizzare. Dovranno essere impianti ambientalmente ed economicamente sostenibili. Per questo non possiamo pensare (se lo dicessimo mentiremmo) che il Comune abbia da solo la forza finanziaria per attuare il piano; servono partner adeguati e lo abbiamo detto. Sono in corso le azioni necessarie per individuarli in modo trasparente e che dia il massimo vantaggio al Comune e alla città. Ho parlato di Amt e Amiu; potrei ricordare come il Comune sia stato decisivo nell’evitare il tracollo di Fiera o di Genova Car Sharing a dimostrazione del fatto che l’attenzione e l’impegno mai sono venuti meno.

Impegno costante, volontà ferma di non demolire un sistema di imprese ma anche consapevolezza che questo sistema deve essere riformato e deve rispondere a criteri essenziali di economia ed efficienza aziendali. Criteri che sono imprescindibili per ogni impresa e che valgono anche per le imprese pubbliche; e proprio coloro che le vogliono difendere devono farli propri per evitare che esse vengano additate a simbolo di inefficienza e spreco di denaro pubblico. Queste sono le linee guida dell’amministrazione comunale. Su queste linee e la loro attuazione la discussione è sempre aperta, con i sindacati, i lavoratori e, lo ripeto perché lo ritengo importante e necessario, con tutti i cittadini. La discussione deve essere affrontata con il rispetto pieno delle idee e delle posizioni dell’interlocutore. La nostra città e il nostro paese attraversano un momento difficile. In Europa abbiamo purtroppo esempi delle crisi drammatiche che si aprono se non si ha la capacità di affrontare per tempo e con equilibrio i problemi. E in tutto ciò rientrano anche la difesa e il rispetto delle regole della democrazia e la assunzione delle responsabilità, dialogando con tutti ma cercando di tutelare gli interessi generali di una comunità complessa e articolata".

Marco Doria 
13 luglio 2015
Ultimo aggiornamento: 14/07/2015
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