"Coloriamo". E' questo il nome dell'ultimo nato tra i progetti di inclusione e solidarietà a favore dei richiedenti asilo giunti negli ultimi mesi nella nostra città. Nasce dalla collaborazione tra Comune di Genova, Municipio Medio Levante, Croce Bianca Genovese e con l'intervento di sponsor, il Colorificio De Lucchi di Genova e Cromology Italia, l’azienda di cui fa parte il marchio MaxMeyer, per offrire ai migranti l'occasione di restituire, con piccoli lavori non retribuiti, quello che ricevono in accoglienza dalla nostra comunità.
Dopo la pulizia del Parco dell'Acquasola, valletta Carbonara, creuze e scuole, è ora la volta degli arredi urbani. Si inizia da Piazza Remondini, per poi continuare con il recupero di molte altre panchine e arredi urbani nelle varie piazze del Municipio Medio Levante e delle ringhiere di Boccadasse.
“E’ un’iniziativa importante da tanti punti di vista – commenta il presidente del Municipio Medio Levante Alessandro Morgante –. La cura del territorio, l’impegno volontario dei migranti, la collaborazione con le associazioni no profit e il ruolo attivo del privato: tutti i soggetti operano in rete con la regia dell’ente locale. Per due mesi e mezzo quattro volontari ospitati dalla Croce Bianca Genovese restaureranno le panchine di Piazza Remondini, poi quelle dei Giardini Govi, Piazza Palermo e le ringhiere di Boccadasse. Non solo gli sponsor forniscono il materiale, ma fanno formazione, insegnando le tecniche di recupero del ferro e del legno. Questo intervento fa parte di un progetto di riqualificazione delle piazze che devono tornare a essere luoghi di aggregazione e comunicazione. In Piazza Remondini, ad esempio, oltre agli arredi urbani abbiamo avviato una procedura di pedonalizzazione che speriamo di completare entro l'estate, per fare di piazza Remondini il salotto di San Martino".
Il progetto, promosso dal Municipio, in collaborazione con la Croce Bianca Genovese, è stato subito accolto dal colorificio De Lucchi di Genova in collaborazione con Cromology Italia, l’azienda di cui fa parte il marchio MaxMeyer, marchio leader in Italia nelle vernici.
I due sponsor offrono non soltanto kit di vernici e pennelli, ma anche supporto tecnico per lavorare fianco a fianco con volontari e migranti in quest’opera di riqualificazione. Cromology ha una lunga tradizione di interventi nel sociale. Nella Casa Circondariale di San Vittore, ad esempio, ha organizzato un corso di formazione per giovani adulti reclusi, che ha permesso di portare il colore all’interno della Casa Circondariale, pitturando prima alcune aree comuni e poi le celle.
“Abbiamo subito accolto con favore l’iniziativa segnalataci dal Colorificio De Lucchi di Genova – sostiene Enrico Galardini, Training Center Manager di Cromology Italia –. La partnership che ci lega ai nostri rivenditori si fonda anche su un forte legame con il territorio. Non possiamo che essere felici per queste iniziative che riqualificano beni comuni e che avvantaggiano tutta la comunità. Siamo assolutamente pronti a sostenere queste iniziative che portano un ritorno alla collettività e a questi ragazzi, ai quali insegniamo un mestiere che potrà essergli utile in futuro".
I quattro migranti volontari, in attesa dello status di rifugiato, provengono dal Mali e si augurano di imparare un mestiere e di restare a lavorare nel nostro Paese. "Ci auguriamo in futuro di trovare un lavoro con un contratto - dice uno dei ragazzi impegnato a carteggiare una panchina -. Siamo scappati da un paese povero e in guerra. Vogliamo mandare dei soldi a casa".
Dopo la pulizia del Parco dell'Acquasola, valletta Carbonara, creuze e scuole, è ora la volta degli arredi urbani. Si inizia da Piazza Remondini, per poi continuare con il recupero di molte altre panchine e arredi urbani nelle varie piazze del Municipio Medio Levante e delle ringhiere di Boccadasse.
“E’ un’iniziativa importante da tanti punti di vista – commenta il presidente del Municipio Medio Levante Alessandro Morgante –. La cura del territorio, l’impegno volontario dei migranti, la collaborazione con le associazioni no profit e il ruolo attivo del privato: tutti i soggetti operano in rete con la regia dell’ente locale. Per due mesi e mezzo quattro volontari ospitati dalla Croce Bianca Genovese restaureranno le panchine di Piazza Remondini, poi quelle dei Giardini Govi, Piazza Palermo e le ringhiere di Boccadasse. Non solo gli sponsor forniscono il materiale, ma fanno formazione, insegnando le tecniche di recupero del ferro e del legno. Questo intervento fa parte di un progetto di riqualificazione delle piazze che devono tornare a essere luoghi di aggregazione e comunicazione. In Piazza Remondini, ad esempio, oltre agli arredi urbani abbiamo avviato una procedura di pedonalizzazione che speriamo di completare entro l'estate, per fare di piazza Remondini il salotto di San Martino".
Il progetto, promosso dal Municipio, in collaborazione con la Croce Bianca Genovese, è stato subito accolto dal colorificio De Lucchi di Genova in collaborazione con Cromology Italia, l’azienda di cui fa parte il marchio MaxMeyer, marchio leader in Italia nelle vernici.
I due sponsor offrono non soltanto kit di vernici e pennelli, ma anche supporto tecnico per lavorare fianco a fianco con volontari e migranti in quest’opera di riqualificazione. Cromology ha una lunga tradizione di interventi nel sociale. Nella Casa Circondariale di San Vittore, ad esempio, ha organizzato un corso di formazione per giovani adulti reclusi, che ha permesso di portare il colore all’interno della Casa Circondariale, pitturando prima alcune aree comuni e poi le celle.
“Abbiamo subito accolto con favore l’iniziativa segnalataci dal Colorificio De Lucchi di Genova – sostiene Enrico Galardini, Training Center Manager di Cromology Italia –. La partnership che ci lega ai nostri rivenditori si fonda anche su un forte legame con il territorio. Non possiamo che essere felici per queste iniziative che riqualificano beni comuni e che avvantaggiano tutta la comunità. Siamo assolutamente pronti a sostenere queste iniziative che portano un ritorno alla collettività e a questi ragazzi, ai quali insegniamo un mestiere che potrà essergli utile in futuro".
I quattro migranti volontari, in attesa dello status di rifugiato, provengono dal Mali e si augurano di imparare un mestiere e di restare a lavorare nel nostro Paese. "Ci auguriamo in futuro di trovare un lavoro con un contratto - dice uno dei ragazzi impegnato a carteggiare una panchina -. Siamo scappati da un paese povero e in guerra. Vogliamo mandare dei soldi a casa".