La presentazione del cartellone si è tenuta il 26 maggio nella sala delle Grida al palazzo della Borsa, in collaborazione con la Camera di Commercio. In evidenza i risultati ottenuti dal Carlo Felice che, nonostante le difficoltà che sta attraversando il teatro dell’opera nel nostro paese e dopo un problematico avvio di stagione l'anno scorso, è riuscito a presentare con anticipo la stagione 2015-2016.
“Presentare il cartellone a fine maggio” ha detto il sindaco che è anche presidente della Fondazione Teatro Carlo Felice “dimostra quanto lavoro è stato fatto in un momento come quello attuale, difficile anche per la cultura e l'opera lirica. Questo risultato testimonia l'impegno del Comune nel risanamento del teatro". Il sindaco ha poi sottolineato il lavoro che l'amministrazione sta facendo per rendere il Carlo Felice una grande casa della musica aperta a diverse forme di fruizione e l’importanza delle azioni messe in campo dal teatro per la città, non ultima quella di aver scelto per la presentazione della prossima stagione un luogo particolare della Camera di Commercio, un segnale della sinergia avviata tra enti e realtà culturali diverse compresi il teatro Stabile e palazzo Ducale, tutti presenti alla conferenza stampa.
Si è aperta così la presentazione del programma per la prossima stagione del Carlo Felice, in un salone gremito di addetti ai lavori, giornalisti ma anche associazioni e cittadini.
Nel suo intervento, il sovrintendente Maurizio Roi ha voluto sottolineare l’importanza del teatro dell’opera come opportunità, risorsa e valore aggiunto per il turismo.
“Torniamo a far parlare il Teatro nel suo linguaggio più alto, che malgrado le contingenze rivendica a gran voce la propria funzione di servizio alla comunità, di essere un luogo privilegiato di cultura e spettacolo in tutti i suoi polisemici linguaggi e che fa della propria progettualità un valore aggiunto, un segno distintivo, una cifra stilistica in armonia con la morfologia della sua struttura teatrale, della propria macchina scenica e con le risorse disponibili”.
Il cartellone, presentato dal direttore artistico Giovanni Acquaviva, ricco di eventi, con la presenza di grandi bacchette e interpreti, propone anche importanti novità: fra queste, Don Giovanni, con un allestimento proveniente da Tenerife e interpretato da Phillip Addis, Cats in coproduzione con il Politeama Genovese e realizzato con una compagnia ospite inglese. Quella dell’ospitalità delle compagnie è una pratica che, oltre a presentare reciproche convenienze, serve anche a cementare importanti relazioni internazionali.
Grande attenzione anche per le tradizioni e la cultura orientale, sarà infatti Il ragazzo del risciò con l’Orchestra e il coro National Centre for Performing Arts of China ad avviare la stagione e che vede a gennaio, tra gli altri spettacoli, l’esibizione della Compagnia Accademica di Danza Nazionale di Mongolia, una compagnia con forte identità popolare.
Da segnalare anche alcuni debutti nazionali come Francesco Meli e Mariella Devia e un progetto editoriale che riguarda l’opera Andre Chénier di Umberto Giordano. Chiudono la stagione Salome di Richard Strauss diretto da Fabio Luisi e interpretato da Lise Lindstrom, opera che utilizzerà il materiale scenografico del Carlo Felice, e La forza del destino di Giuseppe Verdi con la regia di Davide Livermore.
La presentazione della stagione è stata anche l’occasione per parlare delle sinergie tra i maggiori enti culturali della città e della Regione.
Nel suo intervento Angelo Pastore, direttore del teatro Stabile, ha annunciato lo studio di nuove formule e proposte e di come la cultura, oltre ad essere una palestra dei cervelli, sia anche un’importante industria.
Luca Borzani, presidente di Palazzo Ducale, ha evidenziato l’importante crescita della cultura per la città e come questa può continuare a crescere “L’idea del teatro lirico aperto alla città è una ricchezza nuova, siamo stati in grado di creare linguaggi diversi e nuovi”.
In conclusione, nella prossima stagione, oltre alle importanti opere sinfoniche e balletti proposti dal Carlo Felice, potremo assistere anche ad interessanti incroci con mostre, opere e nuove sinergie per avviare il Festival della danza; oltre alle celebrazioni in onore di Gilberto Govi a cinquant’anni dalla sua morte.
“Presentare il cartellone a fine maggio” ha detto il sindaco che è anche presidente della Fondazione Teatro Carlo Felice “dimostra quanto lavoro è stato fatto in un momento come quello attuale, difficile anche per la cultura e l'opera lirica. Questo risultato testimonia l'impegno del Comune nel risanamento del teatro". Il sindaco ha poi sottolineato il lavoro che l'amministrazione sta facendo per rendere il Carlo Felice una grande casa della musica aperta a diverse forme di fruizione e l’importanza delle azioni messe in campo dal teatro per la città, non ultima quella di aver scelto per la presentazione della prossima stagione un luogo particolare della Camera di Commercio, un segnale della sinergia avviata tra enti e realtà culturali diverse compresi il teatro Stabile e palazzo Ducale, tutti presenti alla conferenza stampa.
Si è aperta così la presentazione del programma per la prossima stagione del Carlo Felice, in un salone gremito di addetti ai lavori, giornalisti ma anche associazioni e cittadini.
Nel suo intervento, il sovrintendente Maurizio Roi ha voluto sottolineare l’importanza del teatro dell’opera come opportunità, risorsa e valore aggiunto per il turismo.
“Torniamo a far parlare il Teatro nel suo linguaggio più alto, che malgrado le contingenze rivendica a gran voce la propria funzione di servizio alla comunità, di essere un luogo privilegiato di cultura e spettacolo in tutti i suoi polisemici linguaggi e che fa della propria progettualità un valore aggiunto, un segno distintivo, una cifra stilistica in armonia con la morfologia della sua struttura teatrale, della propria macchina scenica e con le risorse disponibili”.
Il cartellone, presentato dal direttore artistico Giovanni Acquaviva, ricco di eventi, con la presenza di grandi bacchette e interpreti, propone anche importanti novità: fra queste, Don Giovanni, con un allestimento proveniente da Tenerife e interpretato da Phillip Addis, Cats in coproduzione con il Politeama Genovese e realizzato con una compagnia ospite inglese. Quella dell’ospitalità delle compagnie è una pratica che, oltre a presentare reciproche convenienze, serve anche a cementare importanti relazioni internazionali.
Grande attenzione anche per le tradizioni e la cultura orientale, sarà infatti Il ragazzo del risciò con l’Orchestra e il coro National Centre for Performing Arts of China ad avviare la stagione e che vede a gennaio, tra gli altri spettacoli, l’esibizione della Compagnia Accademica di Danza Nazionale di Mongolia, una compagnia con forte identità popolare.
Da segnalare anche alcuni debutti nazionali come Francesco Meli e Mariella Devia e un progetto editoriale che riguarda l’opera Andre Chénier di Umberto Giordano. Chiudono la stagione Salome di Richard Strauss diretto da Fabio Luisi e interpretato da Lise Lindstrom, opera che utilizzerà il materiale scenografico del Carlo Felice, e La forza del destino di Giuseppe Verdi con la regia di Davide Livermore.
La presentazione della stagione è stata anche l’occasione per parlare delle sinergie tra i maggiori enti culturali della città e della Regione.
Nel suo intervento Angelo Pastore, direttore del teatro Stabile, ha annunciato lo studio di nuove formule e proposte e di come la cultura, oltre ad essere una palestra dei cervelli, sia anche un’importante industria.
Luca Borzani, presidente di Palazzo Ducale, ha evidenziato l’importante crescita della cultura per la città e come questa può continuare a crescere “L’idea del teatro lirico aperto alla città è una ricchezza nuova, siamo stati in grado di creare linguaggi diversi e nuovi”.
In conclusione, nella prossima stagione, oltre alle importanti opere sinfoniche e balletti proposti dal Carlo Felice, potremo assistere anche ad interessanti incroci con mostre, opere e nuove sinergie per avviare il Festival della danza; oltre alle celebrazioni in onore di Gilberto Govi a cinquant’anni dalla sua morte.