Progetto sociale Chance, dopo lo sgombero di via Turati oggi avviata una nuova tappa

Stamattina è stato dato avvio alla seconda tappa del progetto di inclusione sociale messo a punto dall’Amministrazione comunale per affrontare e risolvere  la nota questione di via Turati. Il progetto è stato concordato con  la Prefettura e la Questura, nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, e viene realizzato grazie alla competente collaborazione e la professionalità della Federazione Regionale Solidarietà e Lavoro e di altre associazioni del  “terzo settore” (Arci, Caritas, Fondazione Auxilium, Emmaus, Associazione Il Cesto, Comunità San Benedetto al Porto). Il Comune e la Federazione Regionale Solidarietà e Lavoro S.c.s. onlus hanno definito un accordo per questo tipo di intervento all’interno del patto di collaborazione già esistente per il Centro servizi integrati per immigrati

Testo Alternativo
Nella prima tappa del progetto sono state ripristinate le normali condizioni di agibilità di via Turati, attraverso l’insediamento di regolari strutture commerciali – iniziativa promossa dall’assessore allo sviluppo economico Emanuele Piazza – e grazie all’intervento costante della Polizia Municipale e delle diverse forze di polizia messe a disposizione dalla Prefettura e dalla Questura.

Inoltre, sempre nelle scorse settimane, gli  operatori del “terzo settore”, su invito dell’assessore alla legalità e diritti, Elena Fiorini, e dell’assessore alle politiche sociali e sanitarie, Emanuela Fracassi, hanno svolto un importante lavoro di mediazione culturale tra le persone che davano abitualmente luogo ad assembramenti  in via Turati e, negli ultimi tempi in orario notturno nei dintorni.

L’iniziativa ha consentito di censire un nutrito gruppo di persone di nazionalità straniera con regolare permesso di soggiorno che hanno sottoscritto un vero e proprio atto di impegno al rispetto di comportamenti indicati dall’Amministrazione comunale.

Anche se, grazie al lavoro di mediazione sociale svolto e al puntuale presidio delle forze dell’ordine, ormai da mesi non si assiste nelle ore diurne  all’occupazione delle aree Turati-Raibetta da parte del cosiddetto “mercatino”, l’esigenza di un percorso sociale per la soluzione del problema non è venuta meno. Lo svolgimento nelle ore notturne in altri punti della stessa zona, infatti, espone il fenomeno ad ulteriori rischi di disturbo alla quiete e di infiltrazione di azioni criminose.

Gli operatori e i volontari hanno accompagnato questa mattina le persone che hanno sottoscritto l’impegno nell’area “Pozzo” di corso Quadrio che il Comune ha destinato, in via sperimentale e temporanea, limitatamente ad alcuni giorni e ad alcune ore della giornata ad ospitare forme di scambio di beni usati di modico valore. Alla gestione dell’area sovraintenderanno gli operatori della Federazione, in collaborazione, per quanto di competenza, con la Polizia Municipale.

La sperimentazione, che durerà sei mesi, comprenderà: l’accesso ordinato delle persone, se necessario a rotazione, la liberazione e la pulizia dello spazio al termine dell’orario consentito, il rispetto dei limiti dell’area, la limitazione rigorosa a vestiti usati e oggetti di modico valore e provenienza lecita.

È importante sottolineare che la finalità è quella di promuovere e realizzare progetti individuali e collettivi di integrazione sociale e lavorativa: dall’analisi condotta in questi mesi, infatti, è emerso che l’assoluta maggioranza delle persone a suo tempo coinvolte nel fenomeno “via Turati” è dotata di permesso di soggiorno e ha un mestiere alle spalle ma ha perso il lavoro. Il fine ultimo del progetto è di reinserirli utilmente nella comunità genovese.

L’attività degli operatori sociali sarà supportata dall’opera di vigilanza e controllo delle forze di polizia, con il contributo essenziale della Prefettura e della Questura. Il controllo mirerà, tra l’altro, ad accertare che non vi sia merce rubata o ricettata.
Particolare attenzione sarà data al rispetto degli orari consentiti e alla pulizia dell’area da parte di coloro che partecipano al progetto sociale.

Parallelamente alla seconda fase del progetto sociale verrà dato avvio, con il coinvolgimento del  Municipio I Centro Est, a un percorso volto alla definizione dell’utilizzazione dell’area del Pozzo nei tempi non interessati dal progetto sociale e a un percorso partecipato per la riqualificazione delle aree prospicenti al Porto Antico, con particolare riferimento alle zone San Giorgio-Raibetta-Turati e alle Mura della Marina.
Entro trenta giorni, inoltre, l’Amministrazione presenterà al Municipio Centro est un’offerta di potenziamento dei posteggi  in zona.

Il progetto, sperimentale e della durata di sei mesi, sarà verificato in corso di svolgimento.
Lo scopo è contrastare l’illegalità e accrescere la sicurezza collettiva, controllando e governando un fenomeno presente in molte città italiane e d’Europa, separandolo da attività di carattere criminoso, individuandole e perseguendole. L’intento è  promuovere un corretto inserimento nella vita della comunità locale, nel  rispetto delle regole di convivenza e legalità, anche attraverso percorsi individuali di inclusione. Ulteriore obiettivo dell’azione dell’Amministrazione è la riqualificazione delle aree prospicenti al Porto Antico, in collaborazione con le altre istituzioni, con i cittadini, le associazioni di residenti e le associazioni di categoria.
8 ottobre 2015
Ultimo aggiornamento: 09/10/2015
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