Il Teatro Cargo porta in scena lo spettacolo "La Duchessa di Galliera" nei luoghi storici dove la Duchessa ha realmente vissuto: la Villa Duchessa di Galliera a Voltri (nella foto), dove viene rappresentato domenica 11 marzo alle ore 16,30, e Palazzo Rosso, dove si può vedere domenica 18 e sabato 24 marzo alle ore 16. Si tratta di una delle nuove produzioni di Teatro Cargo, realizzata in occasione del 130° anniversario della morte di Maria Brignole Sale De Ferrari (1811-1888) duchessa di Galliera. Scritto e diretto da Laura Sicignano, e interpretato da Annapaola Bardeloni.
Lo spettacolo ha debuttato la scorsa primavera proprio nel teatrino settecentesco a lei dedicato e da lei frequentato, la sala settecentesca voluta dalla nonna Anna Pieri Brignole Sale nella villa voltrese oggi diventata parco pubblico. La Storia della Duchessa è narrata da un personaggio immaginario e verosimile, una servente di casa, figlia di giardiniere, interpretata da Anna Paola Bardeloni.
I giardinieri ai tempi erano considerati degli scienziati e molto stimati nelle corti. La Maria, così si chiama la narratrice, è nata nella stessa primavera della Duchessa, ma le è sopravvissuta come testimone amorevole, sorella di latte, punto di vista popolare sulle vicende della famiglia nobiliare. Maria non si è mai allontanata da Voltri e dai suoi giardini, a differenza della Duchessa, che per tutta la vita viaggiò in tutta Europa prediligendo Parigi. Racconta la storia citando il linguaggio dei fiori e il ciclo della natura, dove ogni ricchezza, ogni dolore prima o poi si dissolve.
La straordinaria vita della Duchessa, donne di eccezionale intelligenza e carattere per i suoi tempi, la capacità del marito Raffaele di accrescere il patrimonio familiare, la morte prematura dei primi due amati figli, gli scandali, i misteri, il terzo ambiguo figlio, Filippo, ribelle, divenuto poi uno dei massimi filatelici del mondo, i doni alla città di Genova. Un'epopea ottocentesca, quasi un romanzo d'appendice, narrato da una stravagante figlia di giardiniere, saggia e folle, centenaria come un ulivo, timida come una peonia.
«Nello spettacolo - dice Laura Sicignano - tutto quanto si narra è vero, attinto da documenti d’epoca e dagli atti del convegno dedicato alla famiglia. L’unica invenzione poetica è Maria, la narratrice, interpretata da Annapaola Bardeloni. Maria è un’altra Maria. E’ una Maria inventata: un po’ strega e un po’ saggia medichessa, comprende e non giudica; è zoppa come un demone, ma colma d'immaginazione e d'amore. È una Parca che tesse il racconto e lo passa a chi ascolta con la necessità di narrare, forse per l'ultima volta, la storia del suo alter ego. Maria è vecchissima e quindi assolutamente libera. Ama fino all’ultimo giorno di vita, fino all’ultima parola della storia. Si circonda dei fiori coltivati nel giardino dei Brignole Sale e ispirati ai ritratti delle nobili signore. Compone con i fiori che lei ha fatto nascere un quadro di sentimenti e parole, trapianta una rosa dedicata alla sua amica Duchessa. Non si tratta del classico rapporto servo / padrone, ma di una relazione magica, ariosa e piena di armonia: non c'è sudditanza, in questa Maria poetica, ma grande comprensione per l'amica. Solo Maria la cameriera, capace di inventare una lingua, di creare una rosa, di comprendere senza giudicare, può vivere cento anni e raccontarci la Storia».
Prenotazioni al numero 010-694240, via mail scrivendo a promozione@teatrocargo.it
Informazioni: www.genovateatro.it
Lo spettacolo ha debuttato la scorsa primavera proprio nel teatrino settecentesco a lei dedicato e da lei frequentato, la sala settecentesca voluta dalla nonna Anna Pieri Brignole Sale nella villa voltrese oggi diventata parco pubblico. La Storia della Duchessa è narrata da un personaggio immaginario e verosimile, una servente di casa, figlia di giardiniere, interpretata da Anna Paola Bardeloni.
I giardinieri ai tempi erano considerati degli scienziati e molto stimati nelle corti. La Maria, così si chiama la narratrice, è nata nella stessa primavera della Duchessa, ma le è sopravvissuta come testimone amorevole, sorella di latte, punto di vista popolare sulle vicende della famiglia nobiliare. Maria non si è mai allontanata da Voltri e dai suoi giardini, a differenza della Duchessa, che per tutta la vita viaggiò in tutta Europa prediligendo Parigi. Racconta la storia citando il linguaggio dei fiori e il ciclo della natura, dove ogni ricchezza, ogni dolore prima o poi si dissolve.
La straordinaria vita della Duchessa, donne di eccezionale intelligenza e carattere per i suoi tempi, la capacità del marito Raffaele di accrescere il patrimonio familiare, la morte prematura dei primi due amati figli, gli scandali, i misteri, il terzo ambiguo figlio, Filippo, ribelle, divenuto poi uno dei massimi filatelici del mondo, i doni alla città di Genova. Un'epopea ottocentesca, quasi un romanzo d'appendice, narrato da una stravagante figlia di giardiniere, saggia e folle, centenaria come un ulivo, timida come una peonia.
«Nello spettacolo - dice Laura Sicignano - tutto quanto si narra è vero, attinto da documenti d’epoca e dagli atti del convegno dedicato alla famiglia. L’unica invenzione poetica è Maria, la narratrice, interpretata da Annapaola Bardeloni. Maria è un’altra Maria. E’ una Maria inventata: un po’ strega e un po’ saggia medichessa, comprende e non giudica; è zoppa come un demone, ma colma d'immaginazione e d'amore. È una Parca che tesse il racconto e lo passa a chi ascolta con la necessità di narrare, forse per l'ultima volta, la storia del suo alter ego. Maria è vecchissima e quindi assolutamente libera. Ama fino all’ultimo giorno di vita, fino all’ultima parola della storia. Si circonda dei fiori coltivati nel giardino dei Brignole Sale e ispirati ai ritratti delle nobili signore. Compone con i fiori che lei ha fatto nascere un quadro di sentimenti e parole, trapianta una rosa dedicata alla sua amica Duchessa. Non si tratta del classico rapporto servo / padrone, ma di una relazione magica, ariosa e piena di armonia: non c'è sudditanza, in questa Maria poetica, ma grande comprensione per l'amica. Solo Maria la cameriera, capace di inventare una lingua, di creare una rosa, di comprendere senza giudicare, può vivere cento anni e raccontarci la Storia».
Prenotazioni al numero 010-694240, via mail scrivendo a promozione@teatrocargo.it
Informazioni: www.genovateatro.it