Nel 1875 il contributo di venti milioni di lire offerto dal Duca Raffaele de Ferrari per l’ampliamento del Porto di Genova, era una donazione ingentissima e fu decisiva per adeguare il porto alle nuove esigenze della navigazione. Avutane notizia dall’allora presidente del Consiglio Minghetti cui il Duca aveva manifestato il suo intento, il re Vittorio Emanuele II decise di nominarlo cavaliere dell’ordine della Santissima Annunziata, massima onorificenza di casa Savoia, come “benefattore della nazione”.
Le insegne dell’eccezionale onorificenza che, per scelta testamentaria dello stesso de Ferrari, passarono ai figli della sorella Bianca sposata a Francesco Maria Carrega, sono oggi di proprietà della famiglia Carrega Bertolini che le ha prestate al Museo di Palazzo Rosso, dove per un anno saranno esposte nel contesto delle 'stanze della Duchessa'.
Il 'piccolo collare’ e la placca in oro recante al centro l'immagine dell’Annunciazione, conservati nel loro astuccio originale, sono esposti in una teca accanto al Ritratto di Raffaele de Ferrari dipinto da Giuseppe Isola in cui il duca indossa il ‘piccolo collare’. Fa parte delle insegne dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata anche il cosiddetto ‘gran collare’ in oro e smalti, che può essere indossato solo in alcune determinate occasioni dell'anno e va restituito alla casa reale alla morte dell’insignito, per questo motivo non fa parte dell’esposizione.
«Gli ordini cavallereschi, creati nel passato dai sovrani europei sulla falsariga di quelli nati all’epoca delle Crociate, – spiega Piero Boccardo – perduto ogni significato militare, divennero ordini di merito e distinzione. L’Ordine supremo della Santissima dell’Annunziata, fondato nel 1362 allo scopo di "indurre unione e fraternità tra i potenti”, è un riconoscimento straordinario, attribuito solo a un ristrettissimo numero di appartenenti che avevano diritto di essere appellati “Cugini del Re”».
«Quest’anno ricorre il centoquarantesimo anniversario della morte di Raffaele De Ferrari che pur non essendo un Brignole Sale, fu il marito dell’ultima Brignole Sale e quindi rientra tra i personaggi importanti nella storia di Palazzo Rosso. - prosegue Boccardo – Raffaele fa la donazione per l’ampliamento del Porto nel dicembre 1875, nel novembre 1876 muore e in sede testamentaria stabilisce che il titolo di principe di Lucedio e il titolo di cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata siano ereditati dai nipoti, figli di sua sorella Bianca che aveva sposato un Carrega. Le insegne sono tuttora della famiglia Carrega Bertolini che risiede a Firenze,ma che ha origini genovesi tanto è vero che c’è un Palazzo Carrega in via Garibaldi. Questa famiglia oggi ci ha dato in prestito per un anno le insegne, ma può anche succedere che il prestito si prolunghi, visto che, a dire del il proprietario, Palazzo Rosso sarebbe la sede più giusta per l’ordine della Santissima Annunziata di Raffaele de Ferrari».
Intanto le insegne arricchiscono il percorso che i musei di Strada Nuova dedicano all’Ottocento, tra i meravigliosi mobili commissionati da Antonio Brignole-Sale all’ebanista inglese Henry Thomas Peters e quelli provenienti da Parigi dove Maria Brignole-Sale risedette col marito Raffaele de Ferrari all'Hôtel de Matignon.
Le insegne dell’eccezionale onorificenza che, per scelta testamentaria dello stesso de Ferrari, passarono ai figli della sorella Bianca sposata a Francesco Maria Carrega, sono oggi di proprietà della famiglia Carrega Bertolini che le ha prestate al Museo di Palazzo Rosso, dove per un anno saranno esposte nel contesto delle 'stanze della Duchessa'.
Il 'piccolo collare’ e la placca in oro recante al centro l'immagine dell’Annunciazione, conservati nel loro astuccio originale, sono esposti in una teca accanto al Ritratto di Raffaele de Ferrari dipinto da Giuseppe Isola in cui il duca indossa il ‘piccolo collare’. Fa parte delle insegne dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata anche il cosiddetto ‘gran collare’ in oro e smalti, che può essere indossato solo in alcune determinate occasioni dell'anno e va restituito alla casa reale alla morte dell’insignito, per questo motivo non fa parte dell’esposizione.
«Gli ordini cavallereschi, creati nel passato dai sovrani europei sulla falsariga di quelli nati all’epoca delle Crociate, – spiega Piero Boccardo – perduto ogni significato militare, divennero ordini di merito e distinzione. L’Ordine supremo della Santissima dell’Annunziata, fondato nel 1362 allo scopo di "indurre unione e fraternità tra i potenti”, è un riconoscimento straordinario, attribuito solo a un ristrettissimo numero di appartenenti che avevano diritto di essere appellati “Cugini del Re”».
«Quest’anno ricorre il centoquarantesimo anniversario della morte di Raffaele De Ferrari che pur non essendo un Brignole Sale, fu il marito dell’ultima Brignole Sale e quindi rientra tra i personaggi importanti nella storia di Palazzo Rosso. - prosegue Boccardo – Raffaele fa la donazione per l’ampliamento del Porto nel dicembre 1875, nel novembre 1876 muore e in sede testamentaria stabilisce che il titolo di principe di Lucedio e il titolo di cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata siano ereditati dai nipoti, figli di sua sorella Bianca che aveva sposato un Carrega. Le insegne sono tuttora della famiglia Carrega Bertolini che risiede a Firenze,ma che ha origini genovesi tanto è vero che c’è un Palazzo Carrega in via Garibaldi. Questa famiglia oggi ci ha dato in prestito per un anno le insegne, ma può anche succedere che il prestito si prolunghi, visto che, a dire del il proprietario, Palazzo Rosso sarebbe la sede più giusta per l’ordine della Santissima Annunziata di Raffaele de Ferrari».
Intanto le insegne arricchiscono il percorso che i musei di Strada Nuova dedicano all’Ottocento, tra i meravigliosi mobili commissionati da Antonio Brignole-Sale all’ebanista inglese Henry Thomas Peters e quelli provenienti da Parigi dove Maria Brignole-Sale risedette col marito Raffaele de Ferrari all'Hôtel de Matignon.