Il sindaco Marco Bucci ha dato il benvenuto al Cardinale Angelo Bagnasco a nome di tutta l’amministrazione e del consiglio comunale. “E' un ottimo segno che ci siano tanti consiglieri comunali qui stamattina, insieme con la giunta e una rappresentanza di dipendenti - ha detto Bucci - noi lavoriamo perché ci siano a Genova più persone e più posti di lavoro, questo è l’obiettivo per costruire una città più grande di quella che c’è oggi”.
Anche S.E. il Cardinale Angelo Bagnasco, che prima del tradizionale scambio di auguri si è soffermato a leggere l’Atto di resa del 25 aprile 1945 conservato nell’ufficio di rappresentanza del Sindaco, ha sottolineato l’importanza di “essere uniti per il bene comune di questa città: questo significa mantenere le proprie ispirazioni di fondo che sono sicuramente legittime, ma nello stesso tempo, avendo di mira il bene comune non essere impediti di guardarci attorno, dialogare motivare, idee scelte proposte e prospettive e di arrivare congiuntamente per quanto possibile a operazioni e scelte congiunte”.
Tra i temi toccati dal Cardinale, in un discorso di quasi 18 minuti: la vicinanza della Chiesa ai lavoratori; il giusto orgoglio per le risorse umane, professionali, naturali e storiche della città e del suo territorio; il ruolo della politica e quello della Chiesa nel cercare di essere vicini ai problemi delle persone; l'importanza del capitale umano.
Bagnasco ha anche ricordato che "la Chiesa in Italia, con tutte le sue diocesi, nel 2017 ha servito tra i 25 e i 30 milioni di pasti per la maggioranza a italiani, e questo è segno di un disagio permanente".
Ricordando la vicinanza, anche storica, della Chiesa ai lavoratori “ovunque essi siano, nel porto e fuori, nelle fabbriche e negli stabilimenti, attraverso la presenza di sacerdoti e arcivescovi che si sono susseguiti in un impegno che per noi, più che un compito, è una grazia di Dio” ha detto Bagnasco che, infine, ha citato il filosofo Avishai Margalit della 'Società decente' e l’importanza di “un capitale impagabile, che non si pesa e non si può tagliare in parti: il capitale umano che significa fiducia, capacità di relazione, senso di appartenenza. Si possono avere grandi investimenti, ma non bastano se questo capitale è scarso”.
Anche S.E. il Cardinale Angelo Bagnasco, che prima del tradizionale scambio di auguri si è soffermato a leggere l’Atto di resa del 25 aprile 1945 conservato nell’ufficio di rappresentanza del Sindaco, ha sottolineato l’importanza di “essere uniti per il bene comune di questa città: questo significa mantenere le proprie ispirazioni di fondo che sono sicuramente legittime, ma nello stesso tempo, avendo di mira il bene comune non essere impediti di guardarci attorno, dialogare motivare, idee scelte proposte e prospettive e di arrivare congiuntamente per quanto possibile a operazioni e scelte congiunte”.
Tra i temi toccati dal Cardinale, in un discorso di quasi 18 minuti: la vicinanza della Chiesa ai lavoratori; il giusto orgoglio per le risorse umane, professionali, naturali e storiche della città e del suo territorio; il ruolo della politica e quello della Chiesa nel cercare di essere vicini ai problemi delle persone; l'importanza del capitale umano.
Bagnasco ha anche ricordato che "la Chiesa in Italia, con tutte le sue diocesi, nel 2017 ha servito tra i 25 e i 30 milioni di pasti per la maggioranza a italiani, e questo è segno di un disagio permanente".
Ricordando la vicinanza, anche storica, della Chiesa ai lavoratori “ovunque essi siano, nel porto e fuori, nelle fabbriche e negli stabilimenti, attraverso la presenza di sacerdoti e arcivescovi che si sono susseguiti in un impegno che per noi, più che un compito, è una grazia di Dio” ha detto Bagnasco che, infine, ha citato il filosofo Avishai Margalit della 'Società decente' e l’importanza di “un capitale impagabile, che non si pesa e non si può tagliare in parti: il capitale umano che significa fiducia, capacità di relazione, senso di appartenenza. Si possono avere grandi investimenti, ma non bastano se questo capitale è scarso”.