Trentasette anni fa l’omicidio di Guido Rossa
il ricordo del suo impegno per la democrazia

Ricordato in via Fracchia, nel cuore del quartiere di Oregina, la figura e il sacrificio dell'operaio e sindacalista dell’Italsider, ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979. Bernini «E’ importante che il Comune ne mantenga la memoria. E’ stato un eroe civile»

Testo Alternativo
Guido Rossa: operaio, sindacalista, ma anche marito e padre, uomo innamorato della montagna. Era tutto questo l’uomo ucciso trentasette anni fa in via Fracchia, nel cuore del quartiere di Oregina, da un commando delle Brigate Rosse per aver denunciato alla magistratura un collega per attività terroristiche legate alle Br.

Denunciò, pur sapendo a cosa andava incontro. Lunedì 25 gennaio la sua figura, il suo pensiero, il suo modo di portare avanti la sua battaglia per la democrazia – basato sul dialogo, mai sulla forza – è stato ricordato con una cerimonia commemorativa a cui hanno partecipato il vicesindaco Stefano Bernini, il  presidente del Municipio Centro Est Simone Leoncini, il presidente della sezione ANPI Oregina Franco Avran. Presente la figlia di Guido Rossa, Sabina, oltre alle  autorità militari e di polizia.

«Ha portato avanti le idee della classe operaia – ha  ricordato Simone Leoncini - che, in quegli anni, sentiva di doversi fare carico della democrazia, della solidarietà, della libertà. Valori universali che dovevano cementare la società».

«Democrazia da difendere con la partecipazione – ha continuato Leoncini – mai con lo scontro fisico. Conflitto sociale, inteso come contrapposizione di idee, una battaglia sindacale, in una dialettica costruita sul rispetto».

«E’ stato un eroe civile – ha sottolineato il vicesindaco Stefano  Bernini – perché l’eroe è chi rappresenta il comune sentire di un periodo, chi si mette in gioco, nonostante i pericoli a cui può andare incontro. Ha vissuto in anni in cui il mondo del lavoro cercava di avere un impegno diretto nella vita politica nazionale. C’era il senso di una classe operaia che voleva essere protagonista del miglioramento sociale. Voleva libertà e in questa costruire il miglioramento. Il messaggio delle Brigate rosse era operare il cambiamento usando la violenza, prendendo una deriva anche totalitaria».

«Quella di oggi non è solo una commemorazione, ha continuato Bernini – ma il ricordo della sua figura, ogni anno, vuol dire dare vita nuova a questo comune sentire, riprendere il senso dell’impegno personale e quotidiano che sono stati alla base delle scelte di Guido Rossa. L’insegnamento di questo eroe civile, deve essere un impegno primario per tutti e, soprattutto, per noi amministratori».

Il Comune di Genova gli ha intitolato la nuova strada a mare di Cornigliano «per ricordare a tutte le persone che passano vicino a quei luoghi di lavoro, il suo impegno e il suo sacrificio», ha concluso Bernini..

«Guido Rossa è stata la bussola in quegli anni turbolenti in cui, chi ha creato la tempesta, voleva far perdere la rotta della democrazia», ha spiegato il presidente della sezione ANPI Oregina Franco Avran.

Ma non è stato solo un eroe, anche un marito, un padre e un uomo innamorato della montagna. Per ricordarlo, una rappresentanza di studenti delle classi terze dell’istituto secondario Comprensivo Oregina, ha cantato “La Montanara”.

La celebrazione odierna fa seguito a quella che si è svolta venerdì 22 gennaio all’interno dello stabilimento Ilva di Cornigliano.

Guarda qui una fotogallery della cerimonia
25 gennaio 2016
Ultimo aggiornamento: 25/01/2016
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